
Julian Assange, corte Gb ribalta il verdetto: può essere estradato negli Usa
Gli Stati Uniti hanno vinto il ricorso davanti all'Alta Corte di Londra contro la sentenza di primo grado che a gennaio aveva negato l'estradizione per il rischio di suicidio. La compagna Stella Moris: faremo ricorso. Proteste davanti alle Royal Courts of Justice nella capitale britannica. Wikileaks: "Un grave errore giudiziario". Casa Bianca: "Biden sostenitore della libertà di parola"

Gli Stati Uniti hanno vinto il ricorso davanti all'Alta Corte di Londra contro la sentenza di primo grado che a gennaio aveva negato l'estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna per il rischio di suicidio
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Secondo i giudici, il governo degli Stati Uniti ha offerto garanzie sufficienti che Assange riceverà cure adeguate per proteggere la sua salute mentale e quindi il co-fondatore di Wikileaks può essere estradato. Il caso passa ora ad un altro tribunale
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È stato così accolto il ricorso del team legale americano che si opponeva al no alla consegna di Assange sulla base di un asserito pericolo di suicidio legato - secondo una perizia - al prevedibile trattamento giudiziario e carcerario
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I giudici britannici hanno quindi accolto le rassicurazioni sul trattamento in carcere di Assange, una volta che fosse estradato negli Usa, fatte dalle autorità americane. Lord Burnett ha infatti dichiarato: "Questo rischio è a nostro giudizio escluso dalle rassicurazioni che vengono offerte". E ha aggiunto: "Questa conclusione è sufficiente per determinare il ricorso a favore degli Usa"

"Un grave errore giudiziario". Così Stella Moris, compagna di Assange e membro del suo team legale, ha definito, in un post pubblicato su Twitter da Wikileaks, il verdetto. Moris ha annunciato la volontà di fare ricorso "al più presto possibile" alle autorità giudiziarie del Regno Unito

"È stato vergognoso e cinico prendere una decisione come questa nella Giornata mondiale dei diritti umani", ha detto Moris che, visibilmente commossa, ha esortato le persone a "combattere per Julian" e ha ribadito che il team legale "intende ricorrere in appello alla Corte suprema su questa decisione"

Proteste tra i tanti sostenitori di WikiLeaks che si trovavano davanti alle Royal Courts of Justice nella capitale britannica. Intanto, la portavoce della Casa Bianca, Jennifer Psaki, ha fatto sapere: "Il presidente è un sostenitore della libertà di parola e della stampa", rispondendo a chi chiedeva se Joe Biden fosse disposto a concedere la grazia ad Assange, che potrebbe presto essere estradato negli Usa

Classe 1971, giornalista, hacker e programmatore, Assange è accusato negli Stati Uniti di violazione dell'Espionage Act per aver contribuito a svelare dal 2010 documenti segreti del Pentagono su crimini di guerra in Afghanistan e Iraq. Rischia una condanna a 175 anni. I documenti erano stati forniti dall'ex militare Chelsea Manning, condannato negli Usa e poi graziato da Barack Obama

Assange chiede asilo all'Ecuador, che lo accoglie nella sua ambasciata a Londra e gli concede protezione, ritenendo fondate le preoccupazioni del fondatore di Wikileaks che l'estradizione in Svezia lo esponga al rischio di estradizione negli Stati Uniti

Nel 2018 l'Ecuador condede la cittadinanza ad Assange, chiedendo a Londra di riconoscerlo come diplomatico, ma la richiesta viene respinta e un giudice britannico conferma il mandato di cattura. L’11 aprile 2019 l'Ecuador revoca l'asilo, l'ambasciata lo espelle e le autorità britanniche lo arrestano

Nel febbraio 2020 inizia il processo per l’estradizione negli Usa, ma il 4 gennaio 2021 viene respinta l'istanza americana con un verdetto di primo grado. Gli Stati Uniti fanno ricorso, e lo vincono il 10 dicembre 2021: Assange può essere estradato