
Gli ultimi episodi di tensione sono quello post-Brexit dell'Isola di Jersey, che oppone Francia e Regno Unito, e quello al largo delle coste libiche in cui è rimasto ferito il comandante di un peschereccio italiano. Ma sono tantissimi i fronti dove si combatte per il diritto alla pesca

Lo scontro tra Francia e Regno Unito nelle acque del Canale della Manica non è il primo episodio di tesioni legate al diritto di pesca. Quello delle “acque contese” è un tema che riguarda molti fronti marittimi in tutto il mondo. Eccone una mappa
Pesca, tensioni Francia-Uk. Dopo pescherecci francesi anche navi militari Uk via da Jersey
Con la Brexit si sono complicati i rapporti tra Francia e Regno Unito per la gestione del Canale della Manica, determinando uno scontro sulla pesca all'Isola di Jersey, per l'accesso dei pescatori francesi alle acque britanniche
Guardia costiera spara contro peschereccio italiano in zona libica: ferito comandante
Nel frattempo si è riacceso un altro vecchio contenzioso, quello delle acque del Golfo della Sirte, al largo della costa libica
Libia, spari contro peschereccio italiano: ferito comandante
La Guardia costiera libica ha sparato verso alcuni pescherecci italiani ferendo il comandante dell’Aliseo Giuseppe Giacalone

Ma ecco quali sono le altre acque contese per la pesca al centro di dispute marittime nel resto del mondo

Nelle Isole Svalbard la Norvegia ha dichiarato una zona di pesca esclusiva di 200 miglia nautiche, che tuttavia non è riconosciuta dalla Russia

Quest'area di oltre 62mila chilometri quadrati nei mesi scorsi ha scatenato la “guerra” per il merluzzo bianco

Sono ancora in corso trattative tra Norvegia, Gran Bretagna e Unione Europea per una rivalutazione delle quote pesca, ovvero le quantità massime di merluzzo bianco che d'ora in poi gli Stati membri dell'Ue potranno catturare

C’è poi il Mar Cinese Meridionale, dove la Cina rivendica il possesso del 90% delle sue acque contese con Vietnam, Malaysia, Indonesia, Brunei, Filippine e Taiwan

Il Mar Cinese Meridionale è al centro dei massimi traffici marittimi del pianeta ed è ricco di giacimenti di gas e petrolio

Dal 2002 sono in corso trattative tra la Cina e l'Associazione delle nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean) per l'adozione di un codice di condotta nelle aree contese. Ma ancora non si è trovato un accordo

Nel 2016 una sentenza della Corte permanente Onu di arbitrato sulla Legge del Mare ha sancito che “Pechino non ha titolo storico sulle acque di quel mare”, pertanto molte delle sue attività sono illecite

Ma la Cina non ha riconosciuto questa decisione dell’Onu e ha installato “strutture militari necessarie” sugli isolotti artificiali ricavati nel Mar Cinese Meridionale, oltre ad aver allestito una base navale a Yulin, presso l'isola di Hainan

Un altro fronte è quello del Mar Cinese Orientale, conteso tra la Cina e il Giappone. In queste acque le isole Diaoyu/Senkaku, attualmente sotto il controllo amministrativo di Tokyo, sono ricche di risorse energetiche che Pechino vorrebbe per sé

A luglio 2020 gli Stati Uniti si sono espressi sulle rivendicazioni territoriali della Cina respingendole e indicando come appartenenti agli altri Paesi le aree contese. La Cina in tutta risposta ha intensificato le sue incursioni marittime

Nella Striscia di Gaza continua il braccio di ferro tra Palestina e Israele. Quest’ultima ha più volte bloccato l'area di pesca nel tratto di mare antistante

Il blocco militare a cui viene sottoposta la Striscia di Gaza impedisce l'accesso all’85% delle aree di pesca, risorsa vitale per 1,6 milioni di residenti, di cui la metà in condizioni di estrema povertà

In base agli accordi di pace di Oslo, firmati nel 1993, Israele sarebbe obbligata ad autorizzare le attività di pesca fino a 20 miglia nautiche, ma questo punto non è mai stato rispettato

In America del Sud a contendersi l’Oceano Pacifico ci sono Cile, Colombia, Ecuador e Perù da un lato, e dall’altro la Cina che ha spesso organizzato spedizioni di flotte di pesca illegale nei mari sudamericani

In Africa la pesca illegale riguarda diversi tratti di mare e laghi, in particolare in Africa occidentale e nel Mare del Golfo di Guinea

A saccheggiare le risorse ittiche africane ci sono soprattutto la Cina, la Corea, la Russia, la Francia, la Spagna e l’Egitto. In questo contesto si era inserita anche l’Italia, ma oggi si è ridotta a poche unità

I fondali del Golfo di Guinea, in particolare nelle acque antistanti la Sierra Leone, vengono colonizzati e svuotati da pescherecci a strascico che violano la legge e causano ingenti danni economici e ambientali

La Fao ha stimato perdite per pescatori e popolazioni locali in oltre 2 miliardi di euro all'anno

Anche il Lago Eduardo è spesso oggetto di incidenti tra autorità e pescatori della Repubblica democratica del Congo e l'Uganda, che finiscono in violenti scontri con vittime e feriti. Stesso discorso per il Lago Malawi (nella foto), tra Malawi e Tanzania

C’è infine il Lago Vittoria, dove la disputa verte sulla Migingo Island che vede contrapposti Uganda e Kenya