
India, i fedeli indù accorrono in massa sul Gange nonostante il boom dei contagi
Con 168mila nuovi casi il Paese asiatico è diventato il secondo al mondo più colpito dal coronavirus, ma i devoti si sono recati in massa sul fiume sacro. "Con questa folla, impossibile far rispettare le regole", hanno ammesso le autorità

Nonostante il boom dei contagi da coronavirus, centinaia di migliaia di pellegrini indù, insieme a sacerdoti e asceti dai corpi cosparsi di cenere, sono accorsi ad Haridwar, nel nord dell'India, per il bagno rituale nel Gange durante il pellegrinaggio del Kumbh Mela
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L'India è appena diventata il secondo Paese al mondo più colpito dal virus, con il record giornaliero di 168mila nuove infezioni toccato ieri, 12 aprile

L'accesso alle banchine sul fiume era consentito solo a chi aveva un test negativo e indossava la mascherina, ma, una volta ammesse, le persone si sono accalcate
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Le autorità dell'Uttarakhand, lo stato himalayano dove si trova la città sacra nella quale il pellegrinaggio confluisce ogni tre anni, non sono riuscite a far rispettare le regole: "Per via della folla ingente, è praticamente impossibile fare multe", ha ammesso l'Ispettore generale di Polizia Sanjay Gunjyal
Lo speciale coronavirus
Diversi media indiani sono insorti contro quella che hanno chiamato "follia", mentre i social hanno rivolto un'ondata di critiche verso i devoti convinti che il bagno purificatore li proteggerà dal coronavirus

Le critiche in India non sono indirizzate in questo momento solo ai devoti indù: quasi tutti i giorni altre folle si ammassano nelle oceaniche manifestazioni politiche per le elezioni in corso in cinque stati chiave del Paese








