Covid, secondo Ramadan in pandemia: le misure nei vari Paesi islamici

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Un miliardo e mezzo di musulmani iniziano il mese di preghiera dovendo però fare i conti con le restrizioni imposte dal coronavirus. La Mecca sanificata 10 volte al giorno, mentre a Gerusalemme affluiranno sulla Spianata delle moschee, all'aria aperta, centinaia di migliaia di fedeli, che saranno comunque chiamati a rispettare il distanziamento. Più libertà negli Emirati Arabi

Inizia il Ramadan per un miliardo e mezzo di fedeli musulmani nel mondo. Ma per per il secondo anno consecutivo dovranno fare i conti con le restrizioni imposte dalla pandemia di coronavirus. Il Ramadan è un mese di preghiera con l'obbligo di digiuno giornaliero, interrotto solo dal tramonto all'alba, e che durerà fino al 12 maggio. Rispetto all'anno scorso, quando i luoghi santi, le moschee, i ristoranti e i negozi erano rigorosamente chiusi, quest'anno le misure anti-covid per il mese islamico del digiuno sono generalmente più blande. Per questo motivo, a seconda dei diversi contesti, viene comunque consentito di rispettare almeno in parte i riti religiosi e le usanze sociali. (COVID: GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE)

La Mecca sanificata 10 volte al giorno

La novità principale riguarda La Mecca, la città santa dell'Islam, che sarà sanificata 10 volte al giorno - con ben 60mila litri di gel - e che potrà accogliere i fedeli, ma solo quelli già immunizzati: che hanno già ricevuto almeno una dose di vaccinazione o che sono guariti dal virus. Per i trasgressori, assicurano le autorità saudite, sono previste multe "stellari". A Gerusalemme si ricorda ancora con tristezza la vista della moschea al Aqsa, terzo luogo santo per l'Islam, deserta l'anno scorso. Quest'anno si prevede invece che nei vari giorni di Ramadan affluiranno sulla Spianata, all'aria aperta, centinaia di migliaia di fedeli, chiamati a rispettare il distanziamento. A differenza dell'anno scorso, le moschee nei vari Paesi rimangono aperte, con orari ridotti e con l'imposizione del distanziamento sociale. Fuori dai luoghi di culto la vita proseguirà in maniera diversa a seconda della diffusione della pandemia nei vari Paesi. 

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Bandita ogni forma di aggregazione in Iran

L'Iran, che sabato 10 aprile ha decretato un nuovo lockdown di 10 giorni in gran parte del Paese, ha di fatto bandito ogni forma di aggregazione. Questa è invece assicurata nella Siria in guerra, dove la popolazione, stremata dalla crisi economica e dall'insicurezza alimentare, considera il Covid l'ultima minaccia alla sopravvivenza. L'agenzia governativa siriana Sana ha mostrato immagini di persone intente a fare la spesa nei mercati ortofrutticoli prima dell'inizio di Ramadan senza rispettare la distanza sociale e senza indossare mascherine.

Più libertà negli Emirati Arabi

Se in Libano è polemica tra la commissione governativa scientifica anti-Covid e il governo stesso, che ha posticipato di due ore l'inizio del coprifuoco notturno per consentire ai ristoratori e negozianti di vendere le loro merci, ad asporto, anche durante l'iftar, la tradizionale rottura serale del digiuno, a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove la percentuale dei vaccinati è altissima, è consentito girare fino a tarda notte e i mezzi pubblici circoleranno fino oltre la mezzanotte nel fine settimana.

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