Domenica delle Palme, il Papa: “Un'altra Settimana Santa in pandemia, siamo provati"
Nella Basilica di San Pietro la tradizionale Messa della domenica che precede la Pasqua. Ad assistere circa 120 fedeli: annullata la processione a causa delle norme anti-Covid, i ramoscelli d'ulivo vengono benedetti con le persone al loro posto tra le panche. Il Pontefice: "La crisi economica è diventata pesante. Incontriamo i volti di tanti fratelli e sorelle in difficoltà: non passiamo oltre"
"Siamo entrati nella Settimana Santa. Per la seconda volta la viviamo nel contesto della pandemia. L'anno scorso eravamo più scioccati, quest'anno siamo più provati. E la crisi economica è diventata pesante". Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa della Domenica delle Palme che si è svolta nella Basilica di San Pietro
Domenica delle Palme, cosa si celebra e perché si benedice l'ulivo
A San Pietro presenti circa 120 fedeli, mentre sull'altare hanno partecipato una trentina di religiosi, tra cardinali concelebranti e cerimonieri, tutti con la mascherina
Papa Francesco: "Provati da un'altra Settimana Santa in pandemia". VIDEO
Omessa la tradizionale processione, per via delle norme anti-Covid, e i ramoscelli d'ulivo vengono benedetti con i fedeli al loro posto tra le panche
Papa: "Dante profeta di speranza, dà slancio al nostro cammino"
"In questa situazione storica e sociale, Dio cosa fa? - ha detto il Papa parlando della pandemia - Prende la croce", "si fa carico del male" soprattutto quello "spirituale, perché il Maligno approfitta delle crisi per seminare sfiducia, disperazione e zizzania. E noi? Che cosa dobbiamo fare?". Come Maria dobbiamo prendere la nostra "parte di sofferenza, di buio, di smarrimento"
Tutte le notizie su Papa Francesco
"E, lungo la via crucis quotidiana - ha aggiunto il Papa all'Angelus -, incontriamo i volti di tanti fratelli e sorelle in difficoltà: non passiamo oltre, lasciamo che il cuore si muova a compassione e avviciniamoci. Sul momento, come il Cireneo, potremo pensare: 'Perché proprio io?'. Ma poi scopriremo il dono che, senza nostro merito, ci è toccato"
La fotostoria di Papa Francesco
Di fronte a Dio l'atteggiamento deve essere quello dello "stupore", non della "ammirazione". "Se la fede perde lo stupore diventa sorda" e non vede altra via che quella di "rifugiarsi nei legalismi e nei clericalismi, tutte cose che Gesù condanna", ha detto Papa Francesco
Il Papa taglia le retribuzioni ai cardinali a causa della crisi
"Anche oggi tanti ammirano Gesù - ha proseguito il Pontefice - ha parlato bene, ha amato e perdonato, il suo esempio ha cambiato la storia... Lo ammirano, ma la loro vita non cambia. Perché ammirare Gesù non basta. Occorre seguirlo sulla sua via, lasciarsi mettere in discussione da Lui: passare dall'ammirazione allo stupore"
Papa Francesco: "Le mafie sono contro il Vangelo"
"L'ammirazione può essere mondana, perché ricerca i propri gusti e le proprie attese; lo stupore, invece, rimane aperto all'altro, alla sua novità", ha aggiunto il Papa
"Chiediamo la grazia dello stupore - ha esortato Papa Francesco - La vita cristiana, senza stupore, diventa grigiore". Se non c'è stupore forse "la nostra fede è stata logorata dall'abitudine"
"Gesù sale sulla croce per scendere nella nostra sofferenza - ha detto ancora il Pontefice - Prova i nostri stati d'animo peggiori: il fallimento, il rifiuto di tutti, il tradimento di chi gli vuole bene e persino l'abbandono di Dio. Sperimenta nella sua carne le nostre contraddizioni più laceranti, e così le redime, le trasforma. Il suo amore si avvicina alle nostre fragilità, arriva lì dove noi ci vergogniamo di più"
"Dio vince - ha concluso Bergoglio - ma la palma della vittoria passa per il legno della croce. Perciò le palme e la croce stanno insieme"
Il Papa ha poi esortato: "Preghiamo per tutte le vittime della violenza, in particolare per quelle dell'attentato avvenuto questa mattina in Indonesia, davanti alla Cattedrale di Makassar"