
Israele vara il Green Pass per vaccinati e guariti: ecco cos'è e come funziona
I vaccinati e i guariti dal Covid-19 dovranno rispettare meno restrizioni. Il governo israeliano ha varato un piano di allentamento delle misure che prevede la riapertura di molti luoghi pubblici come scuole, musei, negozi, palestre e hotel. Per accedervi è necessario un codice o un certificato che attesti la guarigione o la vaccinazione

In Israele la popolazione si prepara a un allentamento delle misure anti Covid-19. Il governo del Paese ha varato un piano per contenere l’epidemia che prevede maggiore libertà di movimento per i vaccinati e i guariti dal virus
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Dal 22 febbraio riaprono alcune scuole, negozi, centri commerciali e saranno applicate una serie di altri interventi per alleggerire le restrizioni entrate in vigore con il terzo lockdown nazionale di Israele
Covid, il piano vaccini israeliano
Il piano include anche regolamenti separati per i luoghi che riaprono a tutto il pubblico, compresi negozi, musei e biblioteche, e quelli che operano sotto i cosiddetti regolamenti Green Pass, ovvero aprendo le loro porte solo a persone che sono guarite dal Covid-19 o che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino. (Nella foto: il primo ministro Benjamin Netanyahu)
Covid, dal primo caso alla pandemia globale: le tappe
Con il Green Pass si accede a luoghi di culto, eventi culturali, palestre, hotel e piscine. Ripartono i concerti e gli eventi sportivi con capacità al 75%, anche se negli stadi il limite massimo è di 300 persone all’interno e 500 all’esterno
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Sono previste multe anche per i gestori che non operano in conformità con i regolamenti che impongono, per esempio, il posizionamento di cartelli all’ingresso - in ebraico, arabo e inglese - con informazioni ai visitatori sulla presentazione del Green Pass, di un documento che attesti la vaccinazione o del certificato di guarigione

Le strutture del Paese devono perciò dotarsi di strumentazioni per l'accertamento elettronico del codice della certificazione

Israele, attualmente, ha immunizzato il 45,3% della propria popolazione di circa 9 milioni di residenti, con almeno una dose, ovvero oltre 4 milioni di cittadini. Ad avere avuto anche la seconda dose sono stati circa il 30,2% della popolazione