"Chernobyl da iscrivere tra i siti patrimonio dell'Unesco", la richiesta dell'Ucraina
Il ministro della Cultura Oleksandre Tkachenko chiede che le rovine della zona di esclusione della centrale nucleare, dove avvenne il disastro del 1986, vengano tutelate dalle intemperie e dal flusso dei turisti: "Territorio emblematico, preservarlo per l'umanità"

Per proteggerle dalle intemperie e dal flusso dei turisti, l'Ucraina vuole che le rovine di Chernobyl, testimoni della peggiore catastrofe nucleare della storia, entrino a far parte del patrimonio mondiale dell'Unesco
Il disastro di Chernobyl, cosa accadde
Dietro l'idea di iscrivere la Zona di esclusione di Chernobyl nella lista dei patrimoni Unesco c’è il nuovo ministro della Cultura, Oleksandre Tkachenko, in carica da sei mesi dopo una lunga carriera in televisione
Chernobyl, dalla catastrofe del 1986 alla serie tv
"E' uno dei territori più emblematici dell'Ucraina" ed è necessario "preservarlo per l'umanità", ha spiegato il ministro Tkachenko in un'intervista
Chernobyl, l'ultima commemorazione delle vittime. FOTOIn caso la richiesta venga accolta, Chernobyl si unirà a siti come il Taj Mahal in India, Stonehenge in Inghilterra e l'abbazia di Mont Saint-Michel in Francia
La mappa della contaminazione radioattiva in EuropaDelle dimensioni del Lussemburgo, la Zona di esclusione di Chernobyl circonda la centrale entro un raggio di 30 chilometri e in essa sono ancora presenti casolari e fabbricati abbandonati
Chernobyl, tutte le newsIl sito si trova a 18 chilometri dalla città di Chernobyl, a 3 chilometri da Pripyat (nella foto), nell’area settentrionale di un’Ucraina ancora parte dell’Unione Sovietica
Il 26 aprile del 1986, il quarto reattore dell'impianto è esploso all’1.23 del mattino, contaminando, secondo alcune stime, fino a tre quarti dell’Europa

Nei giorni successivi il vento fa percorrere centinaia di chilometri alla nube radioattiva. Prima verso la Bielorussia e i Paesi Baltici, poi Svezia e Finlandia, Polonia, Germania, Danimarca, Paesi Bassi, Mare del Nord e Regno Unito. Tra il 29 aprile e il 2 maggio è la volta dell'Ungheria, delle allora Cecoslovacchia e Jugoslavia, poi Austria, Italia settentrionale, Svizzera, Francia sud-orientale, Germania meridionale e ancora Italia, stavolta centrale. In seguito la nube torna verso l’Ucraina, poi Russia meridionale, Romania, Moldavia, Balcani, Grecia e Turchia

Dopo aver cercato di nascondere l'incidente, l'Unione Sovietica ha finalmente riconosciuto la gravità della situazione ed evacuato centinaia di migliaia di persone

L’allora Urss ha inoltre mobilitato decine di migliaia di “liquidatori", dotati di rudimentali mezzi di protezione, per costruire un sarcofago attorno al reattore e cercare di ripulire le aree contaminate, di fatto condannandoli a morte

Sul disastro di Chernobyl, a distanza di anni, si possono leggere rapporti completamente diversi tra loro che vanno da stime di 30 vittime fino a centinaia di migliaia di morti
Oltre a chi perse la vita proprio a causa dell'incidente, ci sono anche le numerose persone che morirono negli anni successivi a causa dei tumori e delle leucemie provocate dalle radiazioni
Oggi Pripyat, il centro abitato allora più vicino al luogo dell'incidente, resta una città fantasma. La flora e la fauna della zona manifestano ancora i segni delle radiazioni

Un intero bosco di pini, a causa delle radiazioni, assunse un colore rossiccio e morì, prendendo il nome di Foresta Rossa
Le radiazioni hanno colpito anche gli animali, causando malformazioni genetiche alle prime generazioni, ed effetti a lungo termine che si riscontrano ancora adesso, come rilevato da diversi studi scientifici