Sci, così Ischgl (l'Ibiza delle nevi) è diventata uno dei primi focolai di Covid in Europa
Secondo uno studio, la rinomata località sciistica in Austria è stato un moltiplicatore di contagi da coronavirus durante la prima ondata. Circa il 42% della popolazione sarebbe entrato in contatto con il virus attraverso la presenza di una turista straniera
Non solo in Italia si discute sull'opportunità di riaprire gli impianti sciistici per le feste di Natale: anche i Paesi europei che ospitano note località di montagna si interrogano in merito, e studiano piani per cercare di salvare la stagione invernale
Tra questi c'è l'Austria con il paese di Ischgl, ribattezzato l'Ibiza delle nevi, che è stato teatro di uno dei primi grandi focolai di Covid-19 in Europa
Per far ripartire economia, scuole e appunto il settore dello sci alla fine del lockdown, previsto per il 5 dicembre, il cancelliere Kurz punta a uno screening di massa, come accaduto in Alto Adige
Eppure, mentre il settore turistico sogna una ripresa entro Natale, il governo austriaco resta ancora molto cauto, memore di quanto accaduto a Ischgl
Secondo uno studio pubblicato a fine giugno 2020, in questa località sciistica austriaca il 42% della popolazione è entrato in contatto con il coronavirus, rappresentando uno dei primi cluster europei. Diversi casi di Covid-19 rilevati in 45 Paesi erano riconducibili a soggiorni nei resort dell'area
La prima a lanciare l'allarme è stata la Norvegia. La comunicazione ufficiale è giunta lo scorso 8 marzo: dei 1.198 casi positivi sul territorio nazionale, 491 erano reduci da vacanze in Austria, soprattutto a Ischgl
Sono poi seguite altre segnalazioni, dall'Islanda al Nord della Germania, dalla Danimarca alla Svezia, dove le persone trovate positive spiegavano di aver trascorso la settimana bianca nella località tirolese
Successivamente è emerso che il barman di una nota e frequentata baita della zona, un 36enne tedesco, era contagiato ma sono trascorsi tre giorni prima che il locale venisse chiuso
In realtà, il primo caso di Covid-19 a Ischgl risale al 5 febbraio scorso. Il contatto sarebbe arrivato secondo uno studio da una turista straniera
Una volta emerso il focolaio, il 13 marzo il governo austriaco ha quindi deciso di dichiarare la valle di Paznaun area da isolare, da mettere in quarantena
C'è stata quindi una fuga di turisti alla valle, con persone che hanno sostato per almeno una notte a Innsbruck in attesa di fare ritorno in patria
Il viaggio di ritorno è avvenuto su bus affollati, divenuti a loro volta moltiplicatori di contagio
La stazione sciistica austriaca, famosa in tutto il mondo per le sue piste e il divertimento, è quindi finita sul banco degli imputati