
Coronavirus, seconda notte di scontri in Spagna: 46 persone arrestate e 11 agenti feriti
Le manifestazioni contro le restrizioni imposte dal governo spagnolo per ridurre il numero di contagi da Covid-19 nel Paese si sono trasformate in rivolte violente con lancio di petardi, saccheggi e atti vandalici in varie città, in particolare a Madrid e a Barcellona. Solo nella capitale sono stati fermati 32 manifestanti

Si continua a protestare in Spagna contro le restrizioni imposte dal governo per arginare la diffusione del Covid-19. Durante la seconda notte di manifestazioni, le rivolte si sono trasformate in scontri violenti con la polizia e atti vandalici in varie città spagnole. (Nella foto: Barcellona)
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Da Barcellona a Madrid passando per Logroño, Granada, Malaga, i tre capoluoghi baschi e Santander sono state tantissime le persone scese in strada. (Nella foto: Barcellona)
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Gli scontri hanno portato all'arresto di 46 persone, di cui 32 a Madrid, e al ferimento di undici agenti. (Nella foto: Logroño)
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Come è avvenuto il giorno precedente, la notte tra il 30 e il 31 ottobre, la maggior parte delle manifestazioni sono state convocate tramite i social. Tra sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre, in varie città spagnole gli incontri si sono trasformati in lancio di oggetti, incendi e distruzione di arredi. (Nella foto: Barcellona)
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Si protesta contro il coprifuoco e i lockdown locali. A Granada alcuni hanno indossato delle maschere e mostrato cartelli nei quali chiedono: vera giustizia, separazione dei poteri, reali verità
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In altre città, come Barcellona e Logroño, le proteste si sono trasformate in atti vandalici con saccheggi e vetrine distrutte. Il presidente Sanchez, con un messaggio su Twitter ha condannato le rivolte: "Il comportamento violento e irrazionale delle minoranze è intollerabile". (Nella foto: Barcellona)

Alle 22, a Puerta del Sol nella capitale, era stata indetta una manifestazione con lo slogan "Usciamo in piazza, la gente è stanca". La polizia ha allontanato le centinaia di partecipanti che si sono spostati all'Opera e, in seguito, diverse decine di persone sono andate Plaza de España, dove hanno eretto barricate e bruciato bidoni per tagliare la Gran Via. (Nella foto: Barcellona)

"Non permetteremo a pochi violenti di distruggere il bene comune", ha condannato su Twitter Concha Andreu. Il Consiglio comunale ha dichiarato che "Logroño si sveglia triste e sopraffatta". (Nella foto: Granada)

Anche l'appartenenza politica dei manifestanti ha suscitato polemiche dopo che, nel caso di Barcellona, il capo dei Mossos ha attribuito la violenza a gruppi organizzati di estrema destra. (Nella foto: Barcellona)

L'accusa del capo dei Mossos ha provocato la reazione di Vox che, a sua volta, ritiene responsabili delle rivolte estrema sinistra e stranieri, pur sostenendo le manifestazioni. (Nella foto: Barcellona)