Turchia condanna la vignetta di Charlie Hebdo su Erdogan, il presidente: “La ignorerò”

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Per Ankara "il loro obiettivo è seminare odio e ostilità". Avviata una procedura giudiziaria. “Mi rifiuto di dare importanza anche solo per curiosità a queste pubblicazioni immorali”, il commento del Capo di Stato turco che aggiunge: "Macron rivuole le Crociate"

"Non ho neppure guardato la caricatura" sulla copertina di Charlie Hebdo "perché mi rifiuto di dare importanza, anche solo per curiosità, a queste pubblicazioni immorali". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan riferendosi all'ultimo disegno della rivista satirica francese che ritrae il Capo di stato, seminudo, con in mano una lattina, alzare la gonna a una donna vestita con il tradizionale velo islamico.

"Colpiscono i nostri valori"

“Stiamo attraversando un periodo in cui l'Islam e l'islamofobia e la mancanza di rispetto per il Profeta si sono diffusi come il cancro, soprattutto tra i governanti in Europa” ha detto in un discorso alla tv Erdogan. “Ho sentito che la rivista, che pubblica vignette brutte e immorali in Francia, mi prende di mira con un fumetto”. E ancora: "Non ho bisogno di dire nulla sulle canaglie che hanno insultato il mio amato profeta. Sappiamo che l'obiettivo non siamo noi personalmente, ma i nostri valori che difendiamo. La mia rabbia è che la rivista sia fonte di mancanza di rispetto per il nostro Profeta", ha aggiunto il capo di Stato turco.

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"L'Europa sta ritornando alla barbarie"

"Opporsi agli attacchi contro il nostro profeta" Maometto "è una questione d'onore", ha aggiunto il leader di Ankara. “Sono convinto che annegheranno nell'odio dell'islam e della Turchia che hanno alimentato. È la dimostrazione che l'Europa sta ritornando alla barbarie. Vediamo che l'odio per l'islam, i musulmani e il profeta si diffonde come un cancro tra i politici europei", ha aggiunto Erdogan, tornando a respingere gli accostamenti tra islam e violenza e sostenendo che "un musulmano non può essere terrorista, un terrorista non può essere musulmano".

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Ankara apre procedura giudiziaria

La Procura generale di Ankara, intanto, ha aperto una procedura giudiziaria mettendo sotto inchiesta la rivista. "Condanniamo con la più grande fermezza l'ultima edizione del periodico che non ha rispetto per alcun credo, alcuna sacralità e alcun valore", ha commentato su Twitter il portavoce del capo del governo turco, aggiungendo che "l'obiettivo di queste pubblicazioni senza morale e decenza è di seminare odio e ostilità". 

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L'origine delle tensioni tra Francia e Turchia

Le tensioni in corso tra la Turchia e la Francia sono scaturite in seguito alla presa di posizione del presidente Macron che ha definito “esercizio della libertà d’espressione” le manifestazioni contro l’islamismo radicale e a favore delle vignette satiriche su Maometto, seguite all’uccisione del docente Samuel Paty. Erdogan, finora, ha reagito ipotizzando problemi di “salute mentale” per l’inquilino dell’Eliseo e esortando i suoi connazionali a boicottare i prodotti francesi.

Erdogan: "Macron vuole rilanciare le Crociate"

"La Francia e l'Europa non meritano politici come Macron e quelli che condividono la sua mentalità, che non fanno altro che seminare odio" e "vorrebbero rilanciare le Crociate", ha aggiunto il presidente Erdogan. “La cancelliera Merkel non ha saputo spiegarmi perché 100-150 poliziotti si siano introdotti nella moschea Mevlana di Berlino all'ora della preghiera all'alba", mentre "il nostro Paese conta 435 chiese e sinagoghe, che sono sotto la protezione dello stato", ha aggiunto il leader di Ankara. "Noi non abbiamo mai ostacolato il culto di nessuno, né lo faremo", ha assicurato.

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