Lo riferisce il sito di monitoraggio dell'attività jihadista online Site. Il giornale francese fu vittima di un attentato terroristico il 7 gennaio 2015: morirono 12 persone e ne furono ferite 11
Il terrorismo islamico torna a mettere nel mirino Charlie Hebdo. Secondo quanto riporta il sito di monitoraggio dell'attività jihadista online Site, Al Qaida ha minacciato il settimanale francese , reo di aver ripubblicato le vignette sul Profeta Maometto all'origine dell'attacco terroristico che colpì la redazione il 7 gennaio 2015 e in cui morirono 12 persone e altre 11 rimasero ferite.
Per i jihadisti, il giornale francese "pagherà il prezzo" di nuovo
Rita Katz, direttrice di Site, precisa che in occasione dell'anniversario dell'11 settembre, al Qaida Central ha diffuso la versione inglese del numero 3 del magazine One Ummah. La nuova pubblicazione "contiene gran parte dello stesso materiale - profili degli attentatori dell'11 settembre, danni agli Stati Uniti, ecc. - e una nuova introduzione su Charlie Hebdo", scrive Katz, aggiungendo che a seguire ci sarà il discorso del leader di al Qaida, Ayman al Zawahiri. Charlie Hebdo "pagherà il prezzo" di nuovo, è scritto nel magazine, riferisce ancora via Twitter la direttrice di Site.
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Pelloux: "Il fondamentalismo islamico è un fascismo"
Lo storico collaboratore di Charlie Hebdo, Patrick Pelloux, sentito dall'Ansa, ha dichiarato: "Il fondamentalismo islamico è un fascismo che in Europa non l'avrà mai vinta". Poi ha detto:"Non cederemo mai alle minacce di Al-Qaeda". Il terrorimo, ha continuato, "non vincerà mai. Le democrazie saranno sempre più forti". Palloux ha ammesso: "C'è paura, ma noi saremo sempre più forti delle minacce e della paura" per concludere sottolineando che il giornale continuerà "a dire quello che abbiamo da dire sul diritto e la lacità. È cosi e lo sarà per sempre".
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Le vignette ripubblicate per celebrare i colleghi uccisi
La decisione di ripubblicare le caricature di Maometto che provocarono l'ira dei fondamentalisti islamici era stata presa da Charlie Hebdo per celebrare la memoria dei colleghi uccisi, fra i quali Wolinski e Cabu, in coincidenza con l'apertura del processo per le stragi del 2015 a Parigi. Si tratta di 12 disegni, separati sulla prima pagina da un titolo che non ha bisogno di spiegazioni: "Tanto rumore per nulla".
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Il processo agli attentatori cominciato il 2 settembre
l processo per gli attentati di gennaio 2015 a Parigi contro la redazione di Charlie Hebdo e il supermercato Hyper Cacher si è aperto il 2 settembre davanti alla corte d'assise speciale di Parigi ad oltre 5 anni dagli attacchi jihadisti. Nei 3 giorni di terrore seminati a Parigi e dintorni dai fratelli Kouachi e da Amédy Coulibaly, autori degli attentati, morirono 17 persone. Tutti e 3 gli autori rimasero uccisi dalle forze speciali di polizia e gendarmeria. Sul banco degli imputati, 14 accusati, sospettati a diversi livelli di complicità e sostegno logistico agli autori delle stragi, che segnarono l'inizio di un'ondata di attentati senza precedenti nel paese. Il processo, che si svolge fra rigidissime misure di sicurezza, durerà fino al 10 novembre.
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La strage durante la riunione di redazione
Il 7 gennaio 2015 i fratelli Said e Cherif Kouachi, jihadisti, diedero l'assalto armi in pugno alla redazione del giornale satirico in piena Parigi, uccidendo 12 persone durante la riunione di redazione. I due riuscirono a fuggire. Il giorno dopo, un delinquente radicalizzato in carcere, Amédy Coulibaly, uccise una poliziotta a Montrouge, banlieue sud di Parigi, poi il 9 gennaio tolse la vita a 4 ebrei durante una presa di ostaggi in un supermercato di prodotti kosher. Morì nell'assalto sferrato dalle teste di cuoio antiterrorismo, mentre i Kouachi erano stati eliminati poco prima dopo essersi asserragliati in una tipografia vicino alla capitale.