Charlie Hebdo, polemiche per la copertina sessista sui Mondiali di calcio femminile

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Nell’ultimo numero, dedicato alla competizione sportiva che si sta disputando in Francia, si vede l’immagine di una donna nuda con un pallone incastrato nella vagina. “Ci abbufferemo per un mese intero!”, il titolo che l’accompagna. Dure le reazioni

Charlie Hebdo di nuovo nella bufera. A finire al centro delle polemiche stavolta è l’ultima copertina della rivista satirica francese: sul numero uscito mercoledì 12 giugno, dedicato al Mondiale di calcio femminile che si sta disputando in Francia, l’illustratore Biche ha deciso di rappresentare l’immagine di una donna nuda con un pallone incastrato nella vagina. La vignetta, che riprende il quadro “L’origine del mondo” del pittore francese Gustave Courbet, è accompagnata dal titolo: “On va en bouffer pendant un mois!”: “Ci abbufferemo per un mese intero!”. Un gioco di parole tratto dallo slang francese: il termine “bouffer” è infatti collegato gergalmente all’espressione “bouffer la chatte”, usata per riferirsi al cunnilingus.

L’editoriale interno

Nell’editoriale interno, Riss, pesudonimo del redattore capo di Charlie Hebdo, rincara la dose: “Il calcio femminile - si chiede - deve forse partecipare anch'esso all'imbruttimento delle folle, per poter essere preso sul serio come quello maschile?”.

Le reazioni

L’ennesima provocazione del giornale è stata inevitabilmente accompagnata da dure reazioni e dall’accusa di sessismo. C’è chi sui social network ha invocato l’intervento della ministra per le Pari opportunità, Marlène Schiappa, contro una copertina definita “misogina”. Il giornalista Pascal Praud, noto volto di CNews, ha deciso di non mostrare l’immagine in diretta tv: “Il messaggio è volgare, di una volgarità inaudita!”, ha attaccato. “Charlie Hebdo, com’è possibile essere così stupidi? Vergognatevi!”, ha twittato il tennista francese Lucas Pouille (messaggio poi rimosso). “Ovviamente non è il tipo di articolo che avremmo voluto vedere”, il commento della centrocampista statunitense Samantha Mewis. "Spero che attraverso il nostro gioco, le persone capiscano che quello stiamo facendo è fantastico, e che meritiamo rispetto”.

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