Trump-Biden, il tycoon in difficoltà nel duello in tv a distanza

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L'attuale inquilino della Casa Bianca messo sotto torchio dalla moderatrice della Nbc, Savannah Guthrie, su suprematismo bianco, fisco e gestione della pandemia. Il presidente: "L'85% delle persone che indossano la mascherina si becca il coronavirus". Il candidato Dem: "Non fa nulla contro l'emergenza sanitaria, le sue parole contano"

Donald Trump e Joe Biden si sono sfidati in televisione a distanza. Nel secondo  confronto nella corsa alla Casa Bianca, l'attuale presidente è andato più volte in difficoltà, rispondendo alle domande di Savannah Guthrie, la 48enne anchorwoman della Nbc, che è diventata la vera protagonista della serata. Dalla gestione della pandemia alle posizioni sul suprematismo bianco, il tycoon non sembra essere riuscito a dribblare le questioni poste durante il dibattito. "L'85% delle persone che indossano la mascherina si becca il coronavirus", ha detto per esempio Trump in una delle sue uscite più controverse del duello con Biden.

Savannah Guthrie protagonista della serata

Sui social la moderatrice dei dem è diventata la nuova eroina dei dem, colei che per qualcuno potrebbe addirittura aver cancellato le ultime chance di vittoria di Trump, a poco più di due settimane dal voto. Guthrie ha messo sotto torchio l'attuale inquilino della Casa Bianca, incalzandolo e non accettando risposte evasive sull'emergenza coronavirus, sulla minaccia dell'estremismo di destra, sulle dichiarazioni fiscali mai pubblicate dal presidente.

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"Io sono il presidente, non resto chiuso in un seminterrato"

"Quando è risultato negativo l'ultima volta al test anti-Covid prima del primo dibattito con Biden?", la prima domanda della serata. "Non ricordo... forse il giorno prima...", ha tentennato Trump, che ha ammesso di non aver fatto i test tutti i giorni. "Comunque io sono il presidente, devo vedere la gente, e non posso restare chiuso in un seminterrato", ha tentato di attaccare, riferendosi al famoso basement dove Biden è rimasto rinchiuso nelle settimane più critiche della pandemia.

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Le difficoltà di Trump su suprematismo bianco e fisco

Trump ha anche rifiutato di condannare esplicitamente il suprematismo bianco e il movimento cospirazionista QAnon: "Non li conosco, non so niente di loro", ha affermato, nonostante Savannah Guthrie gli ricordasse come spesso abbia rilanciato su Twitter le loro teorie del complotto. "Lei è il presidente, non uno zio pazzo qualunque", la reazione della moderatrice che ha poi incalzato il presidente sulle dichiarazioni fiscali mai pubblicate: "I numeri usciti sono sbagliati, e comunque il fisco mi ha trattato molto male", ha detto Trump, nonostante il New York Times abbia svelato che il presidente ha pagato 750 dollari l'anno sia nel 2016 che nel 2017.

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Biden: "Trump non fa nulla contro la pandemia"

Nel confronto a distanza, sulla Abc da Philadelphia,  Biden è apparso più calmo, assicurando che farà tutto il possibile ("Whatever it takes") contro la pandemia e attaccando Trump che secondo l'ex vice di Obama non fa ancora niente per l'emergenza. "Si può contenere la pandemia essendo razionali", ha detto il candidato Dem. "Le parole di un presidente contano. Quando un presidente non indossa la mascherina e prende in giro la gente come me che la porta, la gente pensa che la mascherina allora non è così importante", ha aggiunto Biden.

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Le nuove tegole sui due candidati

Nelle ore del secondo duello tra i candidati, arrivano notizie che mettono in ansia entrambi. Per quanto riguarda Biden, le autorità federali indagheranno sulle presunte email del figlio Hunter svelate dal New York Post. Lo riporta Nbc, citando alcune fonti secondo le quali gli investigatori esamineranno se le missive sono legate a un'operazione di intelligence straniera. Ma una tegola arriva pure su Trump: il Washington Post infatti riporta come gli 007 Usa lo scorso anno misero in guardia la Casa Bianca sul fatto che Rudolph Giuliani, il legale personale di Trump, fosse nel mirino dell'intelligence russa che voleva influenzarlo per alimentare disinformazione in vista del voto. E dietro alle email pubblicate dal Nyp ci sarebbe proprio lui, Giuliani.

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