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Caso Navalny, il segretario Usa Pompeo: avvelenato da “alti funzionari” russi

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©Ansa

Il capo della diplomazia americana ha detto che l’ordine di avvelenare l’oppositore russo è probabilmente partito da "alti funzionari" del governo russo. La Russia “renda conto dei responsabili”, ha aggiunto. La risposta di Mosca: dichiarazioni "inaccettabili", pronti a collaborare con Berlino. Sulla salute di Navalny, il sito web The Insider: "Si è quasi completamente ripreso"

C’è Mosca dietro l’avvelenamento di Alexei Navalny (FOTOSTORIA). A sostenerlo è Mike Pompeo, capo della diplomazia Usa. Il segretario di Stato americano ha detto che l’ordine di avvelenare l’oppositore russo è probabilmente partito da "alti funzionari" del governo russo. Non si è fatta attendere la risposta di Mosca, che ha bollato come "inaccettabili" le dichiarazioni di Pompeo e si è detta "pronta" a collaborare con Berlino. Il sito web The Insider, intanto, scrive che Navalny si è quasi completamente ripreso.

Pompeo: Russia “renda conto dei responsabili”

Pompeo ha ribadito che Washington e tutti i suoi alleati europei vogliono che la Russia “renda conto dei responsabili” e ha aggiunto che gli Usa cercheranno di identificare i colpevoli. “È qualcosa che esamineremo, valuteremo e ci assicureremo di fare ciò che dobbiamo fare per ridurre la probabilità che qualcosa di simile accada di nuovo", ha spiegato Pompeo.

Il Cremlino: dichiarazioni Pompeo “inaccettabili”

Poco dopo sulla questione è intervenuto il Cremlino, che nega che Navalny sia stato avvelenato. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha definito "inaccettabile" la dichiarazione di Pompeo. “Abbiamo ascoltato la sua dichiarazione. Siamo interessati a scoprire le cause dell'incidente. Riteniamo che qualsiasi collegamento diretto o indiretto e accenno al coinvolgimento di rappresentanti ufficiali russi in questo incidente sia inaccettabile e a priori errato e distorca la realtà”, ha detto secondo quanto riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. Inoltre, Peskov ha sottolineato che la Russia è "pronta" a cooperare a livello internazionale e con Berlino sul caso. "La Russia – ha detto il portavoce di Putin – sta cercando un'interazione con la Germania, sta cercando uno scambio di informazioni ed è pronta a questo scambio. Sfortunatamente al momento non vediamo nessun passo reciproco da parte dei nostri colleghi tedeschi”.

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Le parole di Pompeo sono arrivate a pochi giorni di distanza da quelle di Donald Trump: la scorsa settimana il presidente americano - spesso accusato di lassismo di fronte a Vladimir Putin - aveva spiegato di “non aver ancora visto" le prove dell'avvelenamento di Navalny. Il tutto mentre la Germania aveva già affermato che il dissidente era stato avvelenato da un agente nervino "del tipo Novichok". La Russia continua ad assicurare che nessuna traccia di veleno è stata rilevata dai suoi medici nel corpo di Navalny e mette in dubbio la versione degli europei, considerandola una "campagna di disinformazione" per imporgli nuove sanzioni. Il portavoce di Putin Peskov ha dichiarato che “non siamo ancora a conoscenza dei risultati dei test che hanno permesso ai nostri colleghi tedeschi di concludere che il paziente berlinese è stato avvelenato”.

Le condizioni di Navalny

Intanto Navalny, che si trova ricoverato a Berlino, nei giorni scorsi è stato risvegliato dal coma indotto nel quale si trovava ma, hanno spiegato i medici, è ancora presto per poter escludere “conseguenze a lungo termine del grave avvelenamento”. Oggi delle indiscrezioni sulla sua salute sono arrivate dal sito web The Insider.  Citando fonti anonime, sostiene che l'oppositore russo si sia quasi completamente ripreso dopo essere stato in coma per oltre due settimane. Secondo la testata, che ha riportato della ripresa di Navalny assieme al settimanale tedesco Spiegel e al giornale investigativo online Bellingcat, Navalny sarebbe capace di ricordare gli eventi fino al momento in cui ha perduto conoscenza, a bordo dell'aereo che lo avrebbe dovuto riportare a Mosca da Tomsk. "Le sue condizioni di salute sono migliori di quanto uno potrebbe aspettarsi in una tale situazione", ha scritto The Insider. La portavoce di Navalny ha definito il rapporto del giornale, "altamente esagerato" e "di fatto con molte inesattezze", sottolineando in un tweet che il dissidente sta riacquistando conoscenza e sta reagendo agli stimoli esterni da lunedì.

Alexei Navalny ha di nuovo preso completamente coscienza.

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