
Razzismo e odio in Rete, le aziende che boicottano Facebook da Coca Cola a Starbucks. FOTO
Sono oltre 150 le aziende che hanno deciso di sospendere le inserzioni pubblicitarie sul social, accusato di non fare abbastanza per combattere la presenza di contenuti d'odio e razzisti. Il danno economico per Facebook si preannuncia importante. La difesa di Zuckerberg: "Investiamo miliardi di dollari ogni anno per rendere sicura la comunità e abbiamo bandito 250 organizzazioni della supremazia bianca da Facebook e Instagram"

Sono sempre di più le aziende che hanno deciso di boicottare Facebook, sospendendo le inserzioni pubblicitarie sul social network, accusato di non fare abbastanza per combattere la presenza di contenuti d'odio e razzisti. La campagna si chiama "Stop hate for profit" ed è stata lanciata da una coalizione di organizzazioni per i diritti civili, tra cui la Naacp. Il danno economico per Facebook si preannuncia importante
Facebook, ecco le aziende che si sono unite al boicottaggio del social
In un post pubblicato sul suo profilo ufficiale, Mark Zuckerberg ha risposto allea accuse affermando che il gruppo investe “miliardi di dollari ogni anno per mantenere la comunità sicura ed è costantemente al lavoro con esperti esterni per rivedere e aggiornare le nostre policy”. “Ci siamo sottoposti a una audit sui diritti civili e abbiamo bandito 250 organizzazioni della supremazia bianca da Facebook e Instagram"
Lotta contro l'odio in rete, anche Starbucks boicotta Facebook
Coca Cola ha annunciato che fermerà tutte le sue pubblicità digitali per almeno un mese a partire dal primo luglio. "Ci aspettiamo una maggiore responsabilità, azioni concrete, e trasparenza", ha detto l'azienda in una nota
North Face e Patagonia boicottano Facebook contro l'odio in rete
Anche Microsoft ha sospeso la pubblicazione di inserzioni pubblicitarie su Facebook e Instagram. Lo riferisce Bloomberg citando una persona a conoscenza dei fatti. Stando alla fonte, Microsoft avrebbe messo in pausa gli spot in Usa già dal mese di maggio, per poi estendere la misura a livello globale. Secondo la fonte, tuttavia, la decisione di Microsoft riguarda soltanto il posizionamento degli spot accanto a un certo tipo di contenuti e non rappresenta una presa di posizione contro le politiche di Facebook

Anche Levi Strauss ha aderito al boicottaggio. "Esprimiamo la nostra preoccupazione per l'incapacità di Facebook di fermare la diffusione di disinformazione e incitamento all'odio sulla sua piattaforma", ha affermato il gigante dei jeans in una nota. "Riteniamo che questa passività alimenti il razzismo e la violenza"
Lotta contro l’odio in rete: anche Ford, Adidas e Reebok boicottano Facebook
"Siamo contro i contenuti d'odio e crediamo che il mondo delle imprese e quello della politica debbano unirsi per realizzare un vero cambiamento", ha spiegato Starbucks annunciando la sua partecipazione al boicottaggio
Magnolia Pictures è il primo studio di Hollywood a unirsi al boicottaggio. La società ha annunciato che sospenderà le pubblicità su Facebook almeno fino a fine luglio

Honda è invece il primo colosso automobilistico a unirsi alla campagna. "Scegliamo di stare con le persone che si uniscono contro l'odio e il razzismo", ha dichiarato la società in una nota, "nel rispetto dei valori della nostra azienda, che sono fondati sul rispetto umano"

Anche il colosso americano delle telecomunicazioni Verizon fermerà la sua pubblicità su Facebook, "fino a quando Facebook non arriverà a una soluzione accettabile che ci faccia sentire a nostro agio", ha dichiarato John Nitti, capo ufficio stampa della società

Un altro colosso si è unito al boicottaggio: Unilever. La multinazionale che detiene diversi marchi di grande importanza tra i prodotti di largo consumo ha annunciato che proseguirà la sua protesta almeno fino alla fine del 2020

Anche la casa automobilistica Ford si è unita alla campagna: "Interrompiamo le nostre pubblicità su tutte le reti sociali per 30 giorni per rivalutare la nostra presenza su queste piattaforme. L'esistenza di contenuti che comprendono l'odio, la violenza o l'ingiustizia razziale devono essere sradicati"

Nella lista delle multinazionali c'è anche il marchio di abbigliamento sportivo Adidas

Sempre nel campo dell'abbigliamento sportivo, anche Reebok si unisce alla proteste e sospende la pubblicità sui social

Anche il marchio tedesco di abbigliamento sportivo Puma ha annunciato che sospenderà la pubblicità a pagamento a livello globale su Facebook e Instagram per tutto il mese di luglio

Tra i marchi posseduti da Unilever c'è anche la produttrice di gelati americana Ben and Jerry's. "Sosteniamo tutti coloro che chiedono a Facebook di fare di più per impedire che le sue piattaforme vengano utilizzate per dividere la nostra nazione, reprimere gli elettori, fomentare e alimentare razzismo e violenza e minare la nostra democrazia ", ha detto l'azienda in una nota

Anche Hershey's , tra le più grandi compagnie statunitensi nella produzione di cioccolato, ha annunciato il boicottaggio. Oltre a sospendere per il mese di luglio le proprie pubblicità su Facebook, la società ha dichiarato che taglierà le spese per la pubblicità di un terzo su Facebook e le loro piattaforme, incluso Instagram, per il resto dell'anno

Pubblicità sospese per un mese a luglio anche per il marchio di abbigliamento Arc'teryx

North Face, famoso marchio di abbigliamento per la montagna, ha annunciato la sospensione delle pubblicità su Facebook a tempo indeterminato

Anche Eddie Bauer è tra i marchi di abbigliamento che si sono uniti alla protesta contro la società di Zuckerberg

Stop per il mese di luglio alle inserzioni su Facebook anche per il marchio americano di zaini Jansport

L'azienda produttrice di abbigliamento sportivo Patagonia, annunciando l'adesione alla protesta, ha spiegato che i profitti dai social media non valgono "la promozione dell'odio, del bigottismo, del razzismo, dell'antisemitismo e della violenza"

Si fermano le inserzioni pubblicitarie anche per REI, marchio americano di abbigliamento
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