Coronavirus India, esodo di massa verso campagne. Modi chiede perdono per lockdown. FOTO
È caos nelle città più grandi del Paese dove i migranti interni, che hanno perso il lavoro per la chiusura totale decisa dal governo, cercano di tornare nelle zone rurali da cui provengono, assaltando autobus e altri mezzi. Il premier: "Non c'è altro modo"
In India, dopo il lockdown in essere dal 25 marzo per l'emergenza coronavirus, è caos per l'evacuazione di massa di centinaia di migliaia di migranti interni, rimasti senza lavoro, che si stanno spostando dalle megalopoli per tornare nelle zone rurali da cui provengono. Intanto il primo ministro Nerendra Modi ha chiesto ai cittadini di "perdonarlo" per il duro impatto del lockdown da lui deciso
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Il governo indiano ha chiesto a tutti gli Stati e alle unità territoriali di organizzare urgentemente l'evacuazione dei migranti interni
Lo speciale
L'esodo di questi lavoratori, che hanno tutti perso il lavoro e la possibilità di sostentamento per il lockdown totale, ha assunto proporzioni enormi
La diffusione globale in una mappa animata
Il lockdown approvato dal governo durerà 21 giorni. "Specialmente quando guardo ai miei fratelli e sorelle poveri", ha detto il premier Modi, "penso che certamente staranno pensando 'ma che primo ministro è uno che ci mette in tali difficoltà?', chiedo in particolare il loro perdono"
I luoghi del mondo in cui si sono registrati più casi. FOTO
Il premier Modi ha spiegato che "non c'è altro modo" per affrontare l'emergenza, rispondendo alle critiche sulla mancanza di pianificazione che ha portato alla rapida introduzione delle misure restrittive fra le più rigide
Tra le misure prese per far fronte all'emergenza, il governo ha rifinanziato il fondo speciale di intervento per i disastri, il SDRF (State disaster response Fund)
Il governo inoltre ha chiesto agli Stati di allestire, oltre ai viaggi in autobus, campi di soccorso lungo le strade, per offrire ai migranti cibo, medicinali e rifugio per la notte
Spesso a spostarsi sono intere famiglie con donne e bambini, appesantite dal loro carico di bagagli
Decine di migliaia di migranti si sono assiepati alla stazione ferroviaria Anand Vihar, a Delhi, in attesa di dare l'assalto agli autobus che li riporteranno verso l'Uttar Pradesh e il Bihar, i due Stati agricoli tra i più grandi e poveri del Paese
Tra i luoghi più critici Ghaziabad, il punto di frontiera a est che separa il territorio della capitale dallo Stato dell'Uttar Pradesh, dove si ammassavano, in una coda lunga alcuni chilometri decine di migliaia di uomini (nella foto, Allahabad)
Intanto nelle città si organizza anche la distribuzione di cibo per le persone più in difficoltà