Sale il bilancio delle vittime dell'epidemia, che supera a livello globale quello della Sindrome respiratoria acuta grave del 2002-2003, quando morirono 774 persone. Intanto l'Oms avvisa che rappresenta "una minaccia molto grave" per il mondo
Continua a salire il bilancio delle vittime del Coronavirus che, finora, ha ucciso oltre 1000 persone, quasi tutte in Cina. Il numero ha superato a livello globale quello della Sars del 2002-2003 che fece 774 vittime (LO SPECIALE - LA MAPPA DELLA DIFFUSIONE - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI). Domenica 9 febbraio è stato segnato un nuovo record consecutivo per il numero di decessi quotidiani con la morte di circa una novantina di contagiati. Intanto l'Organizzazione mondiale della sanità sostiene che il coronavirus rappresenta "una minaccia molto grave" per il mondo. (I SINTOMI - LE COSE DA SAPERE - GLI EFFETTI SULL'ECONOMIA GLOBALE - LA VITA SULLA NAVE GIAPPONESE IN QUARANTENA).
"Ciò che conta è fermare l'epidemia"
All'incontro internazionale di due giorni a Ginevra sull'emergenza del coronavirus hanno partecipato circa 400 scienziati. Il capo dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che "ciò che conta di più è fermare l'epidemia e salvare vite. Con il vostro supporto, è quello che possiamo fare". "Stiamo registrando un periodo di stabilità di quattro giorni, in cui il numero di casi segnalati non è aumentato - aveva invece dichiarato il 9 febbraio il responsabile del programma di emergenza sanitaria dell'Oms, Michael Ryan - questa è una buona notizia e potrebbe riflettere l'impatto delle misure di controllo che sono state messe in atto", anche se è troppo presto per concludere che l'epidemia abbia superato il suo picco.
Oltre 43mila persone contagiate
Nella Cina continentale il numero di casi confermati, martedì 11 febbraio, è di quasi 43.000. L'epidemia continua a diffondersi in tutto il mondo, anche se il numero di infezioni sospette sarebbe in diminuzione. Circa 400 casi di contaminazione sono stati confermati in una trentina di Paesi e territori.
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