Il presidente della commissione intelligence della Camera, Adam Schiff, ha fatto sapere che la deposizione dell’informatore sarebbe "inutile" viste le prove già raccolte. Inoltre, la sua sicurezza sarebbe messa in pericolo dalle "minacce" del presidente
La talpa che ha dato il via all'indagine di impeachment contro Donald Trump non sarà chiamata a testimoniare (LE TAPPE DEL CASO), come invece avevano chiesto i repubblicani. Lo ha fatto sapere il presidente della commissione intelligence della Camera, Adam Schiff, che sovrintende all'inchiesta. Schiff ha spiegato che la deposizione dell’informatore sarebbe "superflua e inutile" alla luce delle prove già raccolte, mentre la sua sicurezza sarebbe messa in pericolo dalle "minacce" del presidente.
Sicurezza dell'informatore a "grave rischio"
"L'indagine di impeachment ha raccolto un crescente numero di prove", ha scritto il democratico Schiff al deputato repubblicano Devin Nunes, che fa parte della stessa Commissione. Il riferimento è alle testimonianze e ai documenti messi insieme durante l’inchiesta, comprese le parole dello stesso Trump pronunciate nella sua telefonata del 25 luglio al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Questi elementi, per Schiff, "non solo confermano, ma superano le iniziali informazioni della denuncia della talpa. Alla luce delle minacce del presidente, la sua apparizione di fronte a noi metterebbe la sua sicurezza personale a grave rischio", ha spiegato. I repubblicani volevano invece che tra i testimoni venisse ascoltato anche l’informatore. Nella loro lista, inoltre, compare anche Hunter Biden, il figlio dell'ex vicepresidente Joe Biden.
Trump diffonderà prima telefonata con Zelensky
Nel frattempo Trump ha annunciato che la Casa Bianca diffonderà - probabilmente già martedì 12 novembre - la trascrizione della sua prima telefonata con il presidente Zelensky. Si tratta di un colloquio che è avvenuto prima di quello di luglio in cui lo sollecitò a indagare i Biden, e che ora è al centro dell'indagine di impeachment.