La notizia del Wall Street Journal arriva dopo l’inchiesta del Washington Post su uno 007 Usa che avrebbe denunciato promesse allarmanti da parte di Trump a un leader straniero, forse il presidente ucraino Zelensky. L’ex vicepresidente: “Ripugnante”
Nuova bufera sulla Casa Bianca e sullo sfondo delle presidenziali Usa 2020. Secondo il Wall Street Journal, Donald Trump avrebbe insistito con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affinché indagasse sul figlio dell'ex vice presidente Joe Biden, Hunter, con l'obiettivo di ostacolare la sua corsa allo Studio Ovale. Secondo il quotidiano, il tycoon durante una telefonata lo scorso luglio ha chiesto a Zelensky "circa otto volte di lavorare con il suo legale personale Rudy Giuliani sull'inchiesta", senza però avanzare promesse in cambio della collaborazione ucraina. Promesse di cui ha invece parlato il Washington Post, rivelando che uno 007 Usa avrebbe formalmente denunciato garanzie allarmanti da parte di Trump a un leader straniero e che la vicenda riguardava l'Ucraina. Biden: "Se queste notizie sono vere, allora non c'è davvero limite rispetto alla volontà del presidente di abusare del suo potere e del Paese". Trump, travolto dalla vicenda nelle ore in cui ha ricevuto alla Casa Bianca il premier australiano, si è difeso definendo "assolutamente ridicole" le accuse dello 007 "spione" e "di parte". (LE TAPPE DEL CASO)
Biden: Trump divulghi la trascrizione della telefonata
"Questo comportamento è particolarmente ripugnante - ha attaccato Biden in una nota - perché sfrutta la politica estera di un Paese e mina la nostra sicurezza nazionale per fini politici". Secondo l’ex vicepresidente, "come minimo" Trump dovrebbe divulgare la trascrizione della telefonata.
Le rivelazioni del Washington Post
La notizia delle presunte pressioni riguardanti Hunter Biden è arrivata dopo che il Washington Post ha divulgato la notizia della telefonata in cui Trump, parlando con Zelensky, avrebbe fatto una sorta di promessa: indagini su certi casi di corruzione in cambio di una miglior reputazione dell’Ucraina e un accrescimento dei rapporti con gli Usa. Nello Studio Ovale, spiega però il quotidiano, c'era anche un alto funzionario dell'intelligence che avrebbe denuciato la cosa ai suoi capi, fino a chiedere la protezione che viene assegnata ai whistleblower, gli informatori. E i casi a cui Trump avrebbe fatto riferimento sarebbero ben precisi, utili a spianargli la strada per la rielezione. Oltre a Biden, il tycoon potrebbe aver chiesto aiuto anche sul fronte delle indagini sull'ex manager della sua campagna elettorale Paul Manafort, in carcere per frode fiscale e illegale azione di lobby proprio in Ucraina.
Trump: “Sono solo fake news”
"Non c'è stato nulla di sbagliato nelle mie comunicazioni con i leader stranieri, sono solo fake news della sinistra radicale democratica e dei media", ha attaccato Trump che, a chi gli ha chiesto di Biden, ha replicato ribadendo quello che disse mesi fa: "Certamente qualcuno dovrebbe occuparsi di Joe Biden. Ma le fake news non guardano alle cose che riguardano Joe Biden, perché è un democratico".