Paziente tetraplegico da oltre 10 anni, i medici gli hanno sospeso le cure il 3 luglio scorso. "È un crimine di Stato", denunciano i genitori, che hanno condotto una strenua battaglia legale per impedire l'interruzione
Dopo una lunga battaglia legale, è morto in Francia Vincent Lambert, il paziente tetraplegico da oltre 10 anni diventato il simbolo Oltralpe del dibattito sull’eutanasia e sul fine vita (LE TAPPE DEL CASO). La notizia è stata diffusa dal nipote Francois. (EUTANASIA IN EUROPA: ECCO IN QUALI PAESI È LEGALE E IN QUALI NO). Pierre e Viviane Lambert, i genitori di Vincent, hanno denunciato in un comunicato che loro figlio è stato "ucciso dalla ragion di Stato e da un medico che ha rinunciato al giuramento di Ippocrate". "È il momento del lutto e del raccoglimento - scrivono - ma è anche il momento della meditazione su questo crimine di Stato”.
La sua storia
Lambert, 42 anni, vittima di un incidente stradale nel 2008 in seguito al quale è finito in stato vegetativo, "è morto questa mattina alle 8.24" nell'ospedale centrale di Reims, nel nord della Francia, dove era ricoverato da anni. I suoi genitori hanno condotto una strenua battaglia legale per impedire che al figlio fossero interrotte cure e alimentazione che lo tenevano in vita. Da lunedì si erano di fatto arresi, definendo ormai "inevitabile" la morte di Vincent. La maggior parte degli altri familiari, a partire dalla moglie Rachel, erano invece schierati per l'arresto delle terapie, così come i sanitari che lo avevano in cura e il suo medico curante (LE DIFFERENZE TRA EUTANASIA E SUICIDIO ASSISTITO).
La sospensione delle cure
Dopo che la corte d’appello di Parigi, il 20 maggio scorso, aveva ordinato di riprendere le procedure di alimentazione e idratazione interrotte, la Corte di Cassazione ha ribaltato la sentenza, riaprendo la possibilità a un’interruzione. In seguito a quest'ultima decisione del tribunale, mercoledì 3 luglio i medici avevano deciso di sospendere cure e alimentazione.