Secondo la corte, i giudici non erano competenti a esprimersi sul caso dell’uomo in coma vegetativo dal 2014. I legali della moglie riferiscono che le cure possono interrompersi "già da ora", mentre i genitori minacciano una denuncia per "assassinio"
Non è ancora giunto al termine il caso di Vincent Lambert, l’uomo tetraplegico in coma vegetativo dal 2014 divenuto simbolo del dibattito sul fine vita in Francia. Dopo che la corte d’appello di Parigi, il 20 maggio scorso, aveva ordinato di riprendere le procedure di alimentazione e idratazione appena interrotte, la corte di Cassazione ora ha ribaltato la sentenza. Dichiarando i giudici di appello “non competenti” per esprimersi sul caso, la Corte ha riaperto quindi la possibilità di sospendere le cure che, secondo il legale della moglie, possono essere interrotte "già da ora".
Lo scontro tra la moglie e i genitori di Lambert
Il ricorso contro la sentenza dei giudici di appello era stato presentato dal governo francese, e sostenuto dalla moglie di Lambert, da sempre contraria all'accanimento terapeutico. Contro lo stop alle cure si sono invece sempre schierati i genitori dell’uomo, i cui legali – secondo fonti citate dall’agenzia France Presse – minacciano una denuncia per "assassinio" in caso di interruzione.