Gilet gialli, ancora proteste: quasi 250 fermi. Scontri a Parigi e cassonetti in fiamme

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Va in scena il 23esimo atto della protesta, ancora tensioni tra i 'casseur' e la polizia. Contestata anche la maxicolletta per Notre-Dame. Vietato l'accesso agli Champs-Elysees, così come a tutta la zona della cattedrale. Schierati 60mila agenti in tutto il Paese

Ancora scontri e violenza tra 'casseur' e polizia a Parigi, nel giorno del 23esimo atto della protesta dei gilet gialli (LE FOTO). Nella zona della Bastiglia diversi cassonetti e materiale di cantiere sono stati dati alle fiamme, alcune auto sono state danneggiate e gli agenti hanno risposto con i lacrimogeni al lancio di oggetti. Quasi 250 persone sono state fermate dalla polizia. Nella manifestazione domina la protesta per la maxi-colletta per la ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame dopo l'incendio. "Milioni per Notre-Dame, e i poveri?", si legge su alcuni cartelli, "Notre-Dame non siamo noi" su altri. Qualche scritta anche a favore di Julian Assange, arrestato a Londra lo scorso 11 aprile.

Le violenze dei 'casseur'

Le violenze sono esplose quando il corteo dei gilet gialli è arrivato a Place de la Republique, dove i 'casseur' hanno spaccato alcune vetrine e svaligiato dei negozi, tra cui McDonald's, il magazzino Go Sport (con materiale sportivo prelevato dalle vetrine e lanciato verso la folla festante), quindi un negozio di cellulari. Sulla piazza sono stati montati camion con idranti a getto di liquido colorante (blu) per identificare successivamente i manifestanti coinvolti nei disordini. Le persone fermate sono quasi 250. La capitale francese è blindata: vietati gli Champs-Elysees, così come tutta la zona attorno alla cattedrale di Notre-Dame, devastata dall'incendio di lunedì scorso. I leader del movimento avevano organizzato anche una marcia vicino alla cattedrale per "onorare il patrimonio del popolo", ma il prefetto di Parigi l'ha vietata (ANNI PER LA RICOSTRUZIONE - OPERE D'ARTE IN SALVO - IL CAPPELLANO EROE - LE INDAGINI SULLE CAUSE DEL ROGO).

Parigi blindata, appello della Prefettura: "Dissociatevi dai violenti"

In questo sabato di proteste, alcuni gruppi di gilet gialli hanno annunciato un nuovo "ultimatum" come quello del 16 marzo, quando si sono registrati i più gravi incidenti sugli Champs-Elysees. Per questo motivo, e anche per l'arrivo in città di un migliaio di 'casseur', a Parigi sono state chiuse molte stazioni della metropolitana e sono guardati a vista i siti a rischio, dall'Assemblée Nationale all'Eliseo. Oltre a quello a Place de la Republique doveva partire un secondo corteo da Bercy, ma è stato vietato dalla polizia. La prefettura di Parigi ha lanciato un appello via Twitter ai gilet gialli più tranquilli di dissociarsi dai gruppi violenti per permettere alla polizia di intervenire, spiegando che "i gruppi più facinorosi si sono formati nella processione vicino a Place de la Republique".  

Le polemiche sull'incendio di Notre Dame

Dopo settimane di stallo, i leader del movimento si aspettano ora un "rilancio primaverile" delle proteste, anche sulla scia delle polemiche per le donazioni milionarie per la ricostruzione di Notre Dame dopo l'incendio (IL CROLLO DELLA GUGLIA - IL ROBOT CHE HA SPENTO LE FIAMME). Su questo punto, molti dei gilet gialli hanno dichiarato che l'incendio della cattedrale "non cambia nulla": "Non spegne la nostra lotta e non va strumentalizzato", ha sottolineato il legale del movimento, Juan Branco. Oggi comunque vari gruppi della società civile hanno convocato una marcia proprio vicino alla cattedrale, per "onorare il patrimonio del popolo". Ma il prefetto di polizia di Parigi, Didier Lallement, ha formalmente vietato qualunque manifestazione nell'area, stabilendo un perimetro inaccessibile a pedoni e veicoli. 

Le critiche a Macron e l'attesa per il suo discorso

I gilet gialli criticano anche il mancato annuncio delle attese riforme da parte di Emmanuel Macron. Il presidente farà giovedì alle 18 il suo discorso sul "Grande dibattito nazionale" lanciato proprio dopo la crisi dei gilet gialli. In una conferenza stampa, Macron spiegherà quali saranno le misure prese a conclusione del "Gran Debat", in nome del quale il presidente ha girato il Paese in lungo e largo per ascoltare le opinioni dei cittadini francesi.

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