
Gli aventi diritto sono 6,3 milioni, il 16 per cento dei quali arabi. "È una giornata di speranza, di unità del popolo", ha detto il leader di Blu-Bianco. "Ora fatale: stabiliremo il futuro", risponde il premier uscente

Elezioni politiche in Israele. A sfidarsi sono Benjamin Netanyahu e il suo principale rivale Benny Gantz
Le elezioni in Israele
"È un'ora fatale in cui stabiliremo il futuro dello Stato dopo il decennio migliore che abbiamo avuto", ha detto Benjamin Netanyahu che, insieme alla moglie Sarah, ha votato nella scuola 'Paula Ben-Gurion' a Gerusalemme
Le elezioni in Israele
"Dobbiamo chiudere il divario con Lapid e Gantz. Solo un Likud grande impedirà un governo di sinistra", ha aggiunto il premier
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"È una giornata di speranza, di unità del popolo. Guardo i cittadini di Israele e dico loro: il cambiamento è possibile", ha detto invece Benny Gantz, leader di 'Blu-Bianco'
Le elezioni in Israele
"Mi metto a disposizione dello Stato di Israele: assieme prenderemo una nuova strada. Faccio appello a tutti, rispettiamo la democrazia e andiamo a votare", ha ribadito Gantz dopo il suo voto
Le elezioni in Israele
Presente alle urne anche l'ex ministro delle Finanze, Yair Lapid, che fa parte dello schieramento di Gantz
Le elezioni in Israele
Gli aventi diritto di voto sono 6,3 milioni di israeliani, il 16 per cento dei quali arabi. Si vota anche nell'esercito, nelle carceri e negli ospedali
Le elezioni in Israele
Particolarmente attiva la vigilanza nei seggi: "Occorrono le telecamere", ha detto Netanyahu, commentando le informazioni relative all'uso di videocamere da parte di osservatori del Likud inviati in seggi arabi
Le elezioni in Israele
Il presidente della commissione elettorale, il giudice Hannan Meltzer, sta verificando la vicenda, secondo quanto riferisce la radio pubblica. I rappresentanti di due partiti arabi - Hadash-Balad e Raam-Taal - hanno già presentato una protesta formale denunciando ''un palese tentativo di intimidazione'' del pubblico arabo
Le elezioni in Israele
Da parte sua un portavoce del Likud, l'avvocato Koby Matza, ha lamentato che in diversi casi osservatori inviati dal suo o da altri partiti di destra non sono riusciti ad entrare in seggi in località arabe perché respinti a forza dai presenti
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