Incidente Ethiopian, gli Usa fermano i Boeing 737 Max. Scatole nere in Francia

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L'annuncio di Trump dopo che diversi Paesi hanno già deciso di lasciare a terra il modello del disastro. Boeing appoggia decisione. I registratori di volo saranno esaminati dall'agenzia governativa francese per gli incidenti aerei dopo il rifiuto delle autorità tedesche

Gli Usa tornano sui propri passi e il presidente Donald Trump annuncia che fermerà i voli del Boeing 737 Max (COS'È), il modello del velivolo del disastro aereo in Etiopia (LE FOTO). La Federal Administration Aviation americana in un primo momento aveva affermato che "non ci sono le basi per ordinare la messa a terra”. Boeing, in una nota, ha spiegato di sostenere la decisione di Trump pur continuando ad avere assoluta fiducia sul 737 Max. "Dopo consultazioni" con le autorità americane e nel mondo, "Boeing ha raccomandato alla Faa, per abbondanza di precauzione e per rassicurare il pubblico, la temporanea sospensione dell'intera flotta di 371 velivoli 737 Max", si legge. "La sicurezza è un valore di Boeing e sempre lo sarà. Non c'è una priorità maggiore per la nostra società e per l'intera industria. Stiamo facendo il possibile per capire la causa degli incidenti insieme agli investigatori", ha aggiunto Dennis Muilenburg, amministratore delegato di Boeing (QUALI COMPAGNIE USANO IL 737 - Incidenti aerei: i dati sulla sicurezza in volo negli ultimi 40 anni).

Le scatole nere saranno esaminate in Francia

A proposito delle indagini sull'aereo precipitato, le scatole nere del velivolo precipitato in Etiopia saranno analizzate in Francia dopo il rifiuto dell'ente federale della Germania per gli incidenti aerei, che ha declinato la richiesta per "mancanza del software necessario". Lo ha reso noto la Bea, Bureau d'Enquetes et d'Analyses pour la securité de l'aviation civile, l'agenzia governativa francese che indaga ed emette raccomandazioni di sicurezza in merito agli incidenti aerei. La Bea è anche l'organo competente per gli incidenti aerei che avvengono in Paesi nei quali le autorità locali non siano in grado di compiere un'indagine. I due registratori di volo sono stati danneggiati nello schianto e l'estrazione dei dati appare complesso, e l'Etiopia aveva annunciato di volerli inviare in Europa perché non ha la tecnologia necessaria.

La polemica in Usa

Ieri il presidente Donald Trump, su Twitter, aveva scritto che "gli aeroplani stanno diventando fin troppo complessi da far volare", una "complessità che crea pericolo. Voglio un pilota, non Einstein". Trump ha annunciato anche di aver parlato con il Ceo di Boeing. Autorevoli esponenti dell'establishment, come il senatore repubblicano Mitt Romney e la senatrice dem Elizabeth Warren, avevano chiesto il blocco dei voli dei 737 Max. Gli Stati Uniti hanno chiesto alla compagnia produttrice con sede a Chicago di aggiornare il software di quel modello di aereo, indiziato principale per l'incidente di domenica.

Lo stop al Boeing 737 Max nel mondo

Si è allungata intanto la lista dei Paesi che hanno imposto l’alt al modello del velivolo precipitato in Etiopia. Anche Serbia, Nuova Zelanda, Emirati, Fiji, India, Turchia, Norvegia, Hong Kong, Guinea e Libano hanno chiuso il proprio spazio aereo ai 737 Max. Ultimi ad aggiungersi alla lista il Canada e gli Stati Uniti. Ieri era arrivato lo stop dell’Easa, l’agenzia europea per la sicurezza del trasporto aereo. Tra i primi Stati a lasciare a terra gli aerei dello stesso tipo erano state Cina, Etiopia, Indonesia, Malesia, Mongolia, Isole Cayman, Singapore, Australia e Argentina.

L’alt dell’Enac in Italia "fino a che non abbiamo evidenze"

Prima della decisione dell'Easa, l'Enac, l'autorità italiana dell'aviazione civile, aveva deciso che i Boeing 737 Max "non possono più operare da e per gli aeroporti nazionali, visto il perdurare della mancanza di informazioni certe sulla dinamica dell'incidente" dell'Ethiopian e "del precedente incidente di ottobre in Indonesia", che anche in quella occasione aveva coinvolto un aereo dello stesso modello. Il presidente dell'Enac Nicola Zaccheo ha fatto sapere che "non crediamo alle coincidenze. Finché non abbiamo evidenza di tutte le informazioni necessarie sulla causa degli incidenti non riapriremo i cieli ai Boeing 737 Max 8. La decisione di riaprire sarà concertata con l'Easa e con le altre autorità europee". In Italia, ha spiegato Zaccheo, "ci sono solo 3 aerei di quel modello e ora sono a terra. In tutta Europa i Boeing 737 Max8 sono 55. Nel mondo sono 350".

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