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Etiopia, precipita aereo con 157 persone: nessun sopravvissuto. Tra le vittime 8 italiani

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Il Boeing 737 della compagnia Ethiopian Airlines partito da Addis Abeba era diretto a Nairobi. Lo schianto è avvenuto alle 8.44 ore locali. Ignote le cause. Il pilota aveva comunicato difficoltà subito dopo il decollo. La Farnesina conferma: 8 connazionali a bordo

Ci sono 8 italiani tra le 157 vittime del Boeing 737 dell'Ethiopian Airlines precipitato questa mattina alle 8.44, ore locali. Un volo partito dalla capitale etiope Addis Abeba e diretto a Nairobi (LE FOTO). A bordo c'erano 8 membri dell'equipaggio e 149 passeggeri. Tra le vittime italiane c'è Sebastiano Tusa, l'assessore ai Beni Culturali della Regione siciliana (IL DOLORE DELLA FAMIGLIA), e Paolo Dieci, presidente della rete Likn 2007, ma anche tre volontari di una Onlus del bergamasco, due ragazze che lavoravano per l'Onu e dovevano partecipare all'Assemblea delle Nazioni Unite sull'ambiente, prevista per domani nella capitale del Kenya (CHI SONO - LE FOTO). Secondo le prime valutazioni della compagnia aerea, lo schianto è avvenuto 6 minuti dopo il decollo, a una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope: è stato in quel momento che si è perso il contatto radio con il velivolo. Al momento la causa dell'incidente non è ancora chiara (CINA E ETIOPIA BLOCCANO I BOIENG 737 MAX). Il Boeing era un velivolo nuovo, consegnato alla compagnia aerea a metà novembre (QUALI COMPAGNIE LO USANO). Ma, stando alle prime indiscrezioni, il pilota aveva comunicato alcune difficoltà subito dopo il decollo, e chiesto il permesso di tornare indietro. L'Italia, secondo quanto previsto dal regolamento dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (Icao), potrà chiedere di partecipare all'inchiesta sull'incidente (59 GLI INCIDENTI NELLA STORIA DELLA COMPAGNIA ETIOPE). 

Vittime provenienti da 35 Paesi

Con un tweet l'Ethiopian Airlines ha fatto sapere che le vittime provengono da 35 Paesi. Oltre agli 8 italiani, ci sono 32 keniani, 18 canadesi, 9 etiopi, 8 cinesi e altrettanti americani, 7 francesi, 7 britannici, 6 egiziani, 5 olandesi e altrettanti tedeschi, 4 passeggeri provenivano dall'India e dalla Slovacchia, 3 dal'Austria, 3 dalla Svezia e 3 dalla Russia, 2 dalla Spagna, 2 dalla Polonia, 2 da Israele e 2 dal Marocco, uno rispettivamente da Belgio, Giubuti, Indonesia, Irlanda, Mozambico, Norvegia, Ruanda, Arabia Saudita, Sudan, Somalia, Serbia, Togo, Uganda, Yemen, Nepal e Nigeria. 

Il Boeing 737 aveva "una velocità verticale instabile"

Il sito Flightradar24 ha riferito che, dopo il decollo da Addis Abeba, il velivolo aveva "una velocità verticale instabile". Si tratta della velocità ascensionale dell'aereo che indica quanta quota si guadagna in fase di cabrata. In attesa di conoscere le cause dello schianto, questa informazione sembra indicare che il mezzo avesse dei problemi.

Il premier etiope: "Sentite condoglianze a tutte le famiglie"

La notizia dello schianto è stata subito confermata anche da un comunicato del premier dell'Etiopia Abiy Ahmed, arrivato sul luogo dell'incidente, che su Twitter ha espresso "a nome del governo e del popolo etiope le più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari".

Ethiopian Airlines in lutto

In lutto anche la compagnia aerea Ethiopian Airlines che, sui social, sta aggiornando sulla situazione e ha modificato le foto dei profili con sfondi di colore nero. Tra i post, l'impresa ha pubblicato una foto che mostra l'ad della compagnia, Tewolde Gebremariam, in piedi tra le macerie dell'aereo spiegando che il Ceo è andato sul posto in cui l'aereo si è schiantato. L'Ethiopian Airlines ha fatto sapere di essere rammaricata perché non ci sono sopravvissuti e ha espresso "la sua profonda vicinanza e le condoglianze alle famiglie dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio che hanno perso la vita in questo tragico incidente".

Onu: "Profondamente rattristati"

"Profondamente rattristata di sentire questa notizia. I miei pensieri e le mie preghiere sono con le famiglie", ha scritto su Twitter Joyce Msuya, direttrice esecutiva ad interim del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. Domani partirà a Nairobi, in Kenya, la quarta Assemblea delle Nazioni Unite sull'ambiente. Proprio nella capitale keniota era diretto il volo della Ethiopian Airlines precipitato vicino ad Addis Abeba. Una delle persone a bordo del volo si era registrata con un passaporto delle Nazioni Unite.

Incidente analogo il 29 ottobre

Il sito della Deutsche Welle ha evidenziato che il Boeing 737 precipitato in Etiopia é del tipo "800MAX", lo stesso dell'aereo dell'indonesiana Lion Air che cadde il 29 ottobre scorso nel Mare di Java pochi minuti dopo il decollo. Nella tragedia erano morte 189 persone. Quel disastro era stato il peggiore dell'Indonesia dopo quello da 234 vittime del volo interno Garuda del settembre 1997 diretto a Medan, a Sumatra.

La compagnia è considerata affidabile

Ethiopian Airlines, ricorda la Bbc, è considerata una compagnia aerea generalmente affidabile: vola verso molte destinazioni in Africa, in un continente in cui molte compagnie effettuano tratte solo dal loro Paese d'origine verso destinazioni al di fuori dell'Africa. Ha una buona reputazione anche in fatto di sicurezza, anche se nel 2010 uno degli aerei della compagnia si è schiantato nel Mar Mediterraneo poco dopo aver lasciato Beirut: nell’incidente morirono 90 persone (TUTTI GLI INCIDENTI DELLA COMPAGNIA).

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