Gli Usa rinnovano il Congresso e scelgono 36 governatori, ma è anche un referendum sul tycoon. Il presidente nell’ultimo comizio: "I dem vogliono distruggere il Paese". Per i sondaggi democratici in vantaggio alla Camera. Facebook sospende 115 profili per inteferenze
È il giorno delle elezioni di Midterm negli Usa (COSA SONO). Gli Stati Uniti sono chiamati a votare per rinnovare il Congresso e scegliere 36 governatori. Ma è anche un voto sui primi due anni di Donald Trump alla Casa Bianca. Mai come questa volta, infatti, le elezioni di metà mandato sono un referendum sul presidente in carica. Il tycoon lo sa e non si è risparmiato viaggi su e giù per il Paese, in un tour de force che lo ha portato negli Stati in cui vanno in scena le sfide decisive per un posto alla Camera, un seggio al Senato oppure una poltrona da governatore. “L'America è di nuovo rispettata in tutto il mondo. I tempi in cui si approfittavano di noi sono finiti. Ora avete un presidente che lotta per il nostro Paese, Paese che invece i democratici vogliono distruggere”, ha detto Trump nell’ultimo comizio prima del voto, a Fort Wayne, in Indiana. “Ma noi non lo permetteremo, non molleremo mai e non ci arrenderemo mai. E vinceremo, perché noi siamo veri americani”, ha aggiunto (I DUELLI).
Gli ultimi sondaggi
Il presidente passerà l'Election Day alla Casa Bianca e da lì seguirà l’andamento del voto. Fonti della Casa Bianca spiegano come Trump sia ottimista, ma anche come i suoi più stretti consiglieri lo abbiano preparato all'eventualità che i repubblicani perdano almeno un ramo del Congresso, presumibilmente la Camera. Gli ultimi sondaggi danno ancora i democratici in vantaggio alla Camera, dove si rinnovano tutti e 435 i rappresentanti, mentre in Senato (che sarà rinnovato per un terzo) i repubblicani sembrano tenere. Hanno già votato anticipatamente 31 milioni di americani e l'affluenza è prevista da record: due dati che di solito favoriscono il partito democratico. Anche Barack Obama è sceso in campo: “In gioco ci cono i valori del nostro Paese, il suo carattere”. L’ex presidente ha rivendicato il merito per il boom economico: "È mio e non di Trump. Quando sono arrivato alla Casa Bianca ho dovuto risolvere i problemi che ci avevano lasciato i repubblicani”.
Facebook blocca 115 account
Intanto, negli Usa è alta anche l’allerta per possibili interferenze online sul voto. Dopo i profili cancellati da Twitter, anche Facebook ha fatto sapere di aver bloccato 115 account, 30 della sua piattaforma e 85 su Instagram, sospettati di essere coinvolti in un piano coordinato per interferire sulle elezioni di metà mandato. La società di Mark Zuckerberg ha spiegato che queste attività potrebbero essere legate a entità straniere. Nei giorni scorsi, ha rivelato il sito The Daily Best, il Pentagono e l'Intelligence statunitense si sono attrezzati con un piano di contrattacco per far fronte a eventuali interferenze online della Russia. Da agosto ci sarebbero stati almeno 160 presunti tentativi da parte degli hacker di intervenire nelle elezioni. I militari-hacker avrebbero il via libera per accedere, in caso di attacco, ai sistemi russi ritenuti strategici per far rientrare l'eventuale emergenza.