Respinto il Documento programmatico di bilancio. L’Italia dovrà inviarne uno nuovo entro tre settimane. Dombrovskis: "Dispiace molto ma non abbiamo alternative". Salvini: "Attaccano il popolo italiano"
La Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio presentato dal governo italiano e di chiederne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles. Dopo la notizia, lo spread è risalito a 310 punti, per poi arrivare a toccare i 315. "È con molto dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternative. Sfortunatamente i chiarimenti ricevuti ieri non erano convincenti", ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine della riunione dei commissari. "Non cambia nulla, i signori della speculazione si rassegnino, indietro non si torna", la replica del vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto fiscale, dopo la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato.
Spread risale
Dopo la notizia dell'ufficializzazione della bocciatura, lo spread (COS'E') tra Btp e Bund è risalito a 310 punti base (come in avvio di seduta), per poi arrivare a toccare quota 315. Il rendimento del Btp a 10 anni - sui grafici Bloomberg - è in rialzo al 3,52%. Piazza Affari torna a cedere l'1,1%.
Dombrovskis: "Da manovra Italia danni per tutti"
L'Europa è costruita sulla cooperazione, l'eurozona è costruita su stretti legami di fiducia" con "regole che sono le stesse per tutti", quindi "se la fiducia viene erosa, tutti gli stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata". È il monito del vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nel bocciare la manovra italiana. Per questo, ha avvertito, "se una politica fiscale più accomodante colpisce la fiducia, può avere in realtà l'effetto opposto alla crescita".
Moscovici: "Tria resta un interlocutore credibile"
Anche Pierre Moscovici ha commentato la bocciatura. "Siamo di fronte a una deviazione chiara, netta e in un certo modo rivendicata. La Commissione Ue non mette in discussione le priorità del Governo come la lotta alla povertà, sono priorità che possono avere senso, ma ci importa l'impatto che queste misure hanno sul popolo, e questo ci porta all'opinione di oggi", ha dichiarato il commissario agli affari economici. Moscovici ha aggiunto che il ministro dell'economia Giovanni "Tria è sempre un interlocutore credibile e legittimo", e "speriamo che sia capace di convincere il governo italiano della necessità" che la manovra italiana sia "compatibile" con le regole Ue e "gli impegni comuni presi".
Salvini: "Attaccano un popolo"
Pronta la risposta alla Commissione da parte del vicepremier Matteo Salvini: "Non stanno attaccando un governo, ma un popolo. Sono cose che fanno irritare ancora di più gli italiani e poi qualcuno si lamenta che l'Unione Europea è al minimo della popolarità", ha dichiarato il ministro, a margine di una visita a Bucarest.
Lo scambio di lettere con la Commissione
La decisione della Commissione arriva dopo che ieri il ministro dell’Economia Giovanni Tria, in risposta alle preoccupazioni dell'esecutivo comunitario contenute nella lettera firmata dai commissari Dombrovskis e Moscovici, aveva rassicurato che la legge di bilancio italiana "non espone a rischi la stabilità finanziaria dell'Italia né degli altri Paesi dell'Unione europea" e che quindi non sarebbe stata modificata dall’esecutivo gialloverde.
Cosa succede ora
ll governo ha ora tre settimane di tempo, fino al 13 novembre, per inviare un nuovo documento programmatico di bilancio, su cui la Commissione si deve esprimere "quanto prima". Il rigetto totale del Dpb non è mai successo prima d'ora. Se invece, alla fine, il governo decidesse di mantenere invariati i saldi della manovra, si farebbe concreta la possibilità di un'apertura della procedura per deficit eccessivo per violazione della regola del debito. (TUTTE LE MISURE DELLA MANOVRA)