Migranti, la Spagna chiede aiuto. Merkel: sistema Dublino non funziona

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(Ansa)

Il premier socialista e la cancelliera tedesca si sono incontrati in Andalusia e hanno stabilito un approccio condiviso basato sulla ripartizione equa delle quote tra Paesi Ue. Sul tavolo anche il nodo del Marocco. Al via accordo sulla migrazione secondaria in Germania

Un approccio condiviso sui migranti con un’"equa distribuzione" delle quote. È quanto emerso dall’incontro di ieri in Andalusia tra Angela Merkel e Pedro Sanchez, che ha segnato l’inizio dell’entrata in vigore di un accordo tra i due governi di segno diverso (popolare e socialista). La Spagna, Paese in cui, secondo l’Oim, dall’inizio dell’anno si è spostata l’emergenza degli sbarchi, chiede aiuto per gestire il tema dei migranti e specialmente il nodo del Marocco. Da parte sua, la cancelliera tedesca auspica accordi bilaterali con Madrid, ma anche con Grecia e Italia, per fermare la migrazione "secondaria" in Germania, questione che ha portato allo scontro con il ministro dell'Interno, Horst Seehofer, e alla quasi caduta del governo. (LO SPECIALE MIGRANTI)

In Spagna l’emergenza sbarchi

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, dall’inizio del 2018 per oltre 60mila migranti arrivati in Europa via mare la prima destinazione è stata la Spagna, con più di 24mila sbarchi (il triplo rispetto allo stesso periodo del 2017). Al secondo posto l’Italia, con poco meno di 19mila arrivi, in calo dell'80% rispetto agli oltre 96mila dello stesso periodo del 2017, seguita dalla Grecia (circa 16mila), e da Malta (243) e Cipro (108).

Spagna riprenderà migranti che tenteranno di entrare in Germania

È in questo quadro che Sanchez e Merkel si sono impegnati a proporre la loro visione comune sui migranti al prossimo summit della Ue in Austria. Pochi giorni fa, i due leader hanno concordato un accordo in base al quale la Spagna riprenderà i migranti già registrati che tentano di entrare in Germania attraverso l'Austria: un passo del premier spagnolo verso la cancelliera, la cui maggioranza ha scricchiolato sotto il peso degli arrivi secondari.

Il nodo del Marocco

Inoltre, i due Paesi lavoreranno per fare ottenere maggiore sostegno al Marocco da parte dell’Unione europea e "intensificare il dialogo e la cooperazione con i Paesi di origine e di transito" dei migranti. "Quattordici chilometri separano la costa della Spagna - e quindi l'Europa - da quella del Nordafrica, ma c'è una distanza infinitamente maggiore in termini di sviluppo", ha dichiarato Sanchez dopo i colloqui con Merkel. "Ridurre la profondità di questo abisso di disuguaglianza deve essere uno dei compiti principali dell'Unione europea", ha aggiunto il leader socialista. In particolare, ha spiegato Sanchez, è in corso la discussione all'interno della Commissione europea per sbloccare aiuti che consentirebbero al Marocco di essere molto più efficace nel controllo delle sue frontiere. 

Merkel: il sistema Dublino non funziona

Secondo Angela Merkel, uno dei problemi è il sistema di Dublino che "non funziona" (COS'È - LA STORIA): "Tutti noi riceviamo dei benefici dalla libera circolazione all'interno dell'Ue e allo stesso modo dobbiamo ripartire equamente i migranti che hanno diritto di rimanere sul territorio ma non è stata ancora trovata la soluzione”. “In teoria, un migrante non dovrebbe mai poter arrivare in Germania. E questo non rispecchia la realtà", ha affermato la cancelliera tedesca. Per questo motivo, i Paesi dell'Ue devono lavorare a "un sistema di distribuzione equo e organizzare insieme i respingimenti", perché il problema della distribuzione dei migranti in Europa è "risolvibile", ha concluso Merkel, "in spirito di partnership".

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