
L'Idf sta continuando ad operare nella parte orientale di Rafah. Intanto gli Stati Uniti hanno sospeso la consegna di armi dopo la mancata risposta alle "preoccupazioni" di Washington in merito all'annunciata offensiva proprio su Rafah. Almeno sette persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un attacco aereo israeliano che stanotte ha colpito una casa nella città di Gaza
in evidenza
Un alto funzionario di Hamas ha accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di aver riportato al punto di partenza i negoziati per il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, lo scrive Haaretz. Il funzionario ha dichiarato al quotidiano del Qatar The New Arab che Netanyahu ha fatto questo per guadagnare tempo. "Le famiglie degli ostaggi devono sapere che l'ultimo round di negoziati è l'ultima possibilità di riportare indietro i loro figli", ha avvertito il funzionario. Hamas ha reso noto che i suoi combattenti stanno combattendo contro le truppe israeliane a est di Rafah. Lo riportano i media internazionali e anche Haaretz ha riportato che l'Idf sta continuando ad operare nella parte orientale di Rafah.
Gli Stati Uniti hanno sospeso la consegna di un carico di bombe dopo la mancata risposta di Israele alle "preoccupazioni" di Washington in merito all'annunciata offensiva su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha detto un alto funzionario militare americano. "Abbiamo sospeso la consegna di una spedizione di armi" a Israele "la scorsa settimana: si tratta di 1.800 bombe da 910 chili e 1.700 bombe da 225 chili", ha detto la fonte dell'amministrazione Biden coperta da anonimato.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Perché l'Iran ha attaccato Israele?
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Segui il nuovo liveblog del 9 maggio
Medioriente, Hamas mantiene suo ok a ipotesi tregua
Hamas è rimasto fermo sulla sua posizione nei confronti di una proposta di tregua e ha mantenuto la sua approvazione. Lo afferma in una dichiarazione un membro dell'ufficio politico di Hamas, Izzat El-Reshiq. I commenti di Reshiq sono arrivati mentre il Cairo ospita nuovi colloqui per il cessate il fuoco a cui partecipano delegazioni di Hamas, Israele, Stati Uniti e Qatar nel tentativo di concludere un accordo.

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. L'APPROFONDIMENTO
Autorità Gaza, circa 15.000 bambini uccisi dopo 7 ottobre
Almeno 15.002 bambini sono morti nella Striscia di Gaza da quando è stata lanciata l'offensiva israeliana in seguito alla strage compiuta da Hamas il 7 ottobre. Lo scrive il servizio stampa delle autorità dell'enclave, controllato da Hamas, sul proprio canale Telegram, ripreso dalla Tass. Secondo il servizio stampa, almeno 30 bambini sono morti di malnutrizione. Inoltre, circa 17.000 minori sono rimasti orfani o hanno perso uno dei genitori a causa dei combattimenti.
Medioriente, United Airlines cancella voli per Tel Aviv fino 5 giugno
La United Airlines cancellerà i suoi voli giornalieri per Tel Aviv fino al 5 giugno. Lo rende noto la compagnia aerea. "Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e prenderemo decisioni sui prossimi voli con particolare attenzione alla sicurezza dei nostri clienti e degli equipaggi", ha affermato United in una nota. La compagnia aerea ha inoltre aggiunto che il suo secondo volo giornaliero per Tel Aviv sara' cancellato fino al 19 giugno.
Medio Oriente, Il direttore della Cia Burns di nuovo al Cairo
Il direttore della Cia, William Burns, è tornato al Cairo, dopo avere incontrato a Tel Aviv il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Al Cairo si svolgono i negoziati per tentare di arrivare alla liberazione degli ostaggi e a un cessate il fuoco a Gaza.
Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano
Pesava un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA VICENDA
Egitto, negoziati vanno avanti con Qatar, Usa e Hamas
I negoziati al Cairo non si fermano, e pur senza Israele continueranno anche domani tra rappresentanti di Egitto, Qatar, Stati Uniti e Hamas. Lo ha detto una fonte di alto livello all'emittente statale egiziana Al Qahera, al termine di una giornata convulsa conclusa con l'ennesimo stop di Israele. "Gli sforzi egiziani persistono per mantenere i negoziati sulla buona strada", ha detto la fonte, "e abbiamo ribadito del pericolo di un'escalation e del mancato rispetto del percorso negoziale". Il rappresentante di Israele oggi al Cairo è rientrato in serata a Tel Aviv. Nella capitale egiziana ha invece fatto ritorno il capo della Cia William Burns, dopo una visita in Israele, dove ha incontrato Benyamin Netanyahue il capo del Mossad David Barnea.
Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa
Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. L'ANALISI
Direttore Cia a Netanyahu: "Ancora opportunità accordo"
Il direttore della Cia, William Burns, in visita in Israele, ha detto al premier Benjamin Netanyahu e ad altri leader di vedere ancora un'opportunità per un accordo con Hamas. Lo ha riferito la tv Channel 12, secondo cui Burns avrebbe fatto presente ai suoi interlocutori che "la fine della guerra" non rappresenta "un punto, ma una virgola", cui dovrebbe seguire un processo che culminerebbe nella normalizzazione dei rapporti tra Israele e l'Arabia Saudita.
La stessa tv sostiene che Israele - ai colloqui con Netanyahu era presente anche il ministro della Difesa Yoav Gallant, il capo del Mossad, David Barnea, e dello Shin Bet Ronen Bar - avrebbe risposto affermando che la proposta che Hamas ha accettato lunedì sera "supera tutte le linee rosse ed è inaccettabile".
Israele, altri razzi da Rafah su Kerem Shalom
L'esercito israeliano ha detto che il valico di Kerem Shalom, fondamentale per le operazioni di aiuto a Gaza, è stato nuovamente preso di mira mercoledì da un lancio di razzi che ha "ferito leggermente" un soldato. "Sono stati identificati otto lanci che attraversavano l'area di Rafah verso l'area di Kerem Shalom", si legge in un comunicato militare.
Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. COSA SAPERE
Usa, rapporto su violazioni di Israele a Gaza non è pronto
Il rapporto sulle violazioni di Israele nella guerra a Gaza che il dipartimento avrebbe dovuo presentare al Congresso oggi "non è pronto". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, in un briefing con la stampa senza specificare quando sarà ultimato. "Sarà disponibile nei prossimi giorni ma è la prima volta che il dipartimento di Stato si occupa di una cosa del genere e vogliamo essere molto attenti", ha sottolineato. "Si tratta di un breve ritardo", ha aggiunto il funzionario.
Cnn, Israele ha espresso a Usa 'frustrazione' per stop invio armi
Funzionari israeliani hanno espresso in privato ai loro omologhi statunitensi "profonda frustrazione" per la decisione dell'Amministrazione Biden di bloccare una spedizione di potenti bombe allo Stato ebraico per il timore che vengano usate a Rafah. Lo ha riferito una fonte informata citata dalla Cnn, secondo cui i funzionari hanno espresso preoccupazione "che la mossa possa mettere a repentaglio i negoziati per l'accordo sugli ostaggi in un momento critico". Israele, ha aggiunto la fonte, ha anche sottolineato che "la pressione dovrebbe essere diretta verso Hamas" e ha ribadito di aspettarsi che gli Stati Uniti continuino ad essere al suo fianco.
Israele, ucciso comandante Forza navale Hamas a Gaza City
L'esercito israeliano in un raid ha ucciso Ahmed Ali, il comandante della Forza navale di Hamas a Gaza City. Lo ha annunciato l'Idf insieme allo Shin Bet. "Nel corso degli ultimi anni - ha spiegato l'esercito - Ali è stato coinvolto nei progetti dell'unità navale di Hamas nella Striscia di Gaza. Durante la guerra, è stato responsabile di attacchi contro Israele e le truppe di terra operanti nella Striscia di Gaza. La scorsa settimana, ha portato avanti attività terroristiche contro le truppe dell'Idf che operano nel centro di Gaza".
Casa Bianca, Israele e Hamas più vicini ad accordo
Sono in corso colloqui volti a raggiungere un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi a Gaza. Israele e Hamas sono abbastanza vicini a un accordo da poter colmare le differenze. Lo afferma la portavoce della casa Bianca, Karine Jean-Pierre, a bordo dell'Air Force One, mentre il Presidente Joe Biden sta volando in Wisconsin. Biden - informa la Casa Bianca - ha fiducia nel fatto che la sua squadra aiuterà i negoziati.
Usa: stiamo rivalutando l'invio di armi a Israele
Gli Stati Uniti stanno "attualmente rivalutando alcune spedizioni di assistenza di sicurezza a breve termine" a Israele. Lo ha detto il segretario alla Difesa Lloyd Austin in un'audizione Commissione per gli stanziamenti del Senato sul bilancio del Pentagono per l'anno fiscale 2025. "Continueremo a fare ciò che è necessario per garantire che Israele abbia i mezzi per difendersi. Detto questo, stiamo attualmente rivalutando alcune spedizioni di armi a breve termine nel contesto degli eventi in corso a Rafah", ha dichiarato il capo del Pentagono.
Austin: rivisto invio alcune armi nel contesto degli sviluppi a Rafah
Gli Stati Uniti "stanno attualmente rivedendo alcuni degli invii di aiuti militari a breve termine" ad Israele "nel contesto degli eventi che si stanno sviluppando a Rafah". E' quanto ha detto il segretario alla Difesa, Lioyd Austin, in un'audizione al Congresso, dopo che fonti dell'amministrazione Biden hanno confermato che è stato bloccato l'invio delle bombe più potenti, nel timore che venissero usate per l'offensiva a Rafah.
Oms, carburante solo per tre giorni per gli ospedali di Gaza sud
"Siamo profondamente preoccupati per l'aumento delle attività militari di Israele a Rafah, dove la maggior parte della popolazione di Gaza è fuggita per mettersi in salvo. Si stima che tra le 30 mila e le 40 mila persone abbiano lasciato Rafah per Khan Younis e Deir al-Balah, ma più di 1,4 milioni di persone rimangono a rischio a Rafah, inclusi 600 mila bambini". È quanto ha affermato il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in una conferenza stampa. "Uno dei tre ospedali di Rafah ha già dovuto chiudere. I suoi pazienti si sono trasferiti altrove e il personale ospedaliero sta rimuovendo le scorte e alcune attrezzature per salvaguardarli", ha aggiunto Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Il carburante che ci aspettavamo fosse consentito oggi non è stato consentito, il che significa che abbiamo carburante sufficiente solo per gestire i servizi sanitari nel sud per altri tre giorni. È urgentemente necessario un cessate il fuoco per il bene dell'umanità", ha concluso il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Mo: Gallant nel nord di Israele, 'estate potrebbe essere calda'
"Potrebbe essere un'estate calda". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, lasciando intendere - in un colloquio con i riservisti della 91ma divisione nel nord di Israele - la possibilità di un'escalation con Hezbollah.
"Abbiamo allontanato significativamente Hezbollah dalle linee di contatto, ma questo non significa che sia scomparso", ha affermato Gallant, citato dal Times of Israel. "Sono determinato a riportare i residenti alle loro case sani e salvi", ha aggiunto Gallant che ha poi esortato i militari a prepararsi per le "prossime missioni" dato che "questa potrebbe essere un'estate calda"
Hamas, colloqui chiusi.Netanyahu torna a punto partenza
Un alto funzionario di Hamas ha accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di aver riportato al punto di partenza i negoziati per il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, lo scrive Haaretz. Il funzionario ha dichiarato al quotidiano del Qatar The New Arab che Netanyahu ha fatto questo per guadagnare tempo. "Le famiglie degli ostaggi devono sapere che l'ultimo round di negoziati e' l'ultima possibilita' di riportare indietro i loro figli", ha avvertito il funzionario.
Unrwa, nessun aiuto a Gaza dopo apertura Kerem Shalom
L'Agenzia delle Nazioni Unite Unrwa ha affermato che nessun aiuto è ancora entrato a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom dopo che stamattina Israele ha dichiarato di aver riaperto il valico di frontiera e che i camion degli aiuti provenienti dall'Egitto erano già sottoposti a ispezioni prima del loro arrivo a Gaza.
Hamas, trovata terza fossa comune con 49 corpi ad al-Shifa
Hamas ha annunciato che squadre mediche hanno trovato una terza fossa comune all'interno dell'ospedale al-Shifa di Gaza City con 49 corpi finora recuperati.
Secondo Hamas finora sono state trovate un totale di sette fosse comuni all'interno degli ospedali di Gaza.
Histadrut minaccia sciopero generale
Histadrut, la potente federazione dei sindacati israeliani, ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di fissare una data per le elezioni anticipate e ha fatto capire che, se il premier si rifiuta, l'organizzazione potrebbe fare passi per forzargli la mano. Parlando a una conferenza ospitata dall'agenzia di stampa Yedioth Ahronoth, il segretario di Hisdarut, Arnon Bar-David, ha rimarcato che Netanyahu e il suo governo "non possono evitare la responsabilità" per gli errori del 7 ottobre, l'attacco di Hamas. "La responsabilità è di chi prende le decisioni, e non mi sembra che stiano cercando di risolvere la situazione", aggiunto con chiaro riferimento alla crisi degli ostaggi ancora intrappolati a Gaza. Hisdarut è molto influente. L'anno scorso -quando la pressione nelle strade contro la riforma giudiziaria raggiunse il culmine e stava per essere approvata la legge per cambiare la composizione del comitato di selezione dei giudici- l'Histadrut convocò uno sciopero generale, che costrinse Netanyahu a congelare l'approvazione della normativa.
Londra espelle l'addetto militare russo, "è una spia"
Il governo britannico di Rishi Sunak ha annunciato oggi l'espulsione dell'addetto militare presso l'ambasciata russa a Londra, con la motivazione che si tratterebbe di "un ufficiale dell'intelligence" delle forze armate di Mosca (Gru) "non dichiarato". La misura arriva sullo sfondo dell'escalation di tensioni e sanzioni incrociate innescate dalla guerra fra Russia e Ucraina.
Tajani: "Non invieremo i soldati in Ucraina"
In risposta all'attacco di Matteo Salvini a Monti e Macron, secondo il quale sarebbero "pericolosi" per le loro posizioni sull'invio di soldati in Ucraina, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito che "noi non invieremo nessun soldato italiano in Ucraina perché non è previsto né dalle iniziative della Nato né da quelle dell'Ue e poi noi non siamo in guerra con la Russia e siamo solo un Paese che difende il diritto dell'Ucraina a essere libera". Lo ha detto a margine dell'assemblea nazionale di Confcooperative, a Roma. "Noi diamo aiuti militari all'Ucraina - ha aggiunto - coscienti che tutto ciò che arriva deve essere usato in territorio ucraino e non in quello russo".
Unrwa, nessun aiuto a Gaza dopo apertura Kerem Shalom
L'Agenzia delle Nazioni Unite Unrwa ha affermato che nessun aiuto è ancora entrato a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom dopo che stamattina Israele ha dichiarato di aver riaperto il valico di frontiera e che i camion degli aiuti provenienti dall'Egitto erano già sottoposti a ispezioni prima del loro arrivo a Gaza.
Roma, vandalizzata alla Sapienza la targa del rettore palestinese ucciso a Gaza
Stelle di David disegnate con lo spray, la scritta Israel sul muro e un foglio: "In ricordo delle 1133 vittime, uomini, donne, bambini, neonati israeliani uccisi, stuprati, bruciati il 7 ottobre del 2023 dagli infami, feroci, assassini palestinesi di Hamas, abitanti di Gaza". La reazione dei collettivi dell'Ateneo romano: "Gesto grave, vogliamo una reazione da parte dell'Università e della Rettrice". LEGGI QUI
Iran: tutto pronto per la tregua se Usa mantengono le promesse
- "Se gli Usa e i Paesi occidentali manterranno le loro promesse e aderiranno davvero al cessate il fuoco in questa fase, tutto è pronto per un cessate il fuoco stabile e una soluzione per la crisi di Gaza". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in riferimento all'accettazione da parte di Hamas del piano per un cessate il fuoco presentato dal Qatar e dall'Egitto. "Ci siamo concentrati sull'attuazione di un cessate il fuoco a Gaza, sulla base di un accordo non scritto con gli Stati occidentali, che ci hanno assicurato che si sarebbero mossi in quella direzione, e speriamo che mantengano il loro impegno", ha aggiunto Amirabdollahian, come riporta la tv di Stato iraniana. "Il premier israeliano Benjamin Netanyahu e alcuni estremisti hanno fatto tutto il possibile per prolungare la guerra a Gaza, perché sanno che dovranno affrontare una nuova crisi nei territori occupati dopo il cessate il fuoco e la fine del conflitto", ha sottolineato il capo della Diplomazia di Teheran.
Mo: cinque mesi dopo rilascio, ex ostaggio 84enne lascia ospedale
Alma Abraham, 84enne ex ostaggio di Hamas rilasciata durante lo scambio dello scorso novembre, è uscita oggi dall'ospedale di Soroka, dove è stata ricoverata in gravi condizioni per cinque mesi. "Non abbiamo trovato nulla di simile nella letteratura medica riguardo a persone in situazioni simili - ha dichiarato il direttore della terapia intensiva, Moti Klein, secondo quanto riporta Ynet - non abbiamo trovato una persona che ha affrontato una cosa del genere, sia fame che abusi sistematici. Noi pensiamo costantemente a quello che vivono quelli che sono ancora in prigionia".
Iran: "Tutto pronto per la tregua se gli Usa mantengono le promesse"
"Se gli Usa e i Paesi occidentali manterranno le loro promesse e aderiranno davvero al cessate il fuoco in questa fase, tutto è pronto per un cessate il fuoco stabile e una soluzione per la crisi di Gaza". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in riferimento all'accettazione da parte di Hamas del piano per un cessate il fuoco presentato dal Qatar e dall'Egitto. "Ci siamo concentrati sull'attuazione di un cessate il fuoco a Gaza, sulla base di un accordo non scritto con gli Stati occidentali, che ci hanno assicurato che si sarebbero mossi in quella direzione, e speriamo che mantengano il loro impegno", ha aggiunto Amirabdollahian, come riporta la tv di Stato iraniana. "Il premier israeliano Benjamin Netanyahu e alcuni estremisti hanno fatto tutto il possibile per prolungare la guerra a Gaza, perché sanno che dovranno affrontare una nuova crisi nei territori occupati dopo il cessate il fuoco e la fine del conflitto", ha sottolineato il capo della Diplomazia di Teheran.
Tajani: "Continuiamo a spingere per il cessate il fuoco"
"Abbiamo cessato dal giorno 7 ottobre di vendere armi a Israele come facciamo con tutti i Paesi che sono in guerra perchè così dice la legge italiana. Continuiamo a promuovere la pace: ho incontrato tutti i ministri degli esteri dei Paesi coinvolti e continuiamo a spingere perchè ci sia un cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il rinvio di un attacco a Rafah per salvare il maggior numero di persone e per permettere l'invio di aiuti ai civili". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell'iniziativa "Sport Innovazione e Made in Italy".
Burns in Israele, in agenda incontro con Netanyahu
Il direttore della Cia è arrivato in Israele e a breve incontrerà il premier Benjamin Netanyahu. Lo riferisce Haaretz, aggiungendo che stasera alle 19.30 (le 18.30 in Italia) si terrà la riunione del gabinetto di guerra.
Media dell'Egitto: "C'è il consenso di tutti al ritorno ai negoziati"
"C'è consenso tra tutte le parti per tornare sulla via dei negoziati": lo afferma una fonte egiziana di alto livello all'emittente statale egiziana Al Qahera. "Proseguono i negoziati per una tregua a Gaza alla presenza di tutte le parti oggi, mercoledì, al Cairo", aggiunge la fonte.
L'Idf minimizza il blocco delle armi Usa: "Ottimo coordinamento"
Gli alleati risolvono qualsiasi disaccordo "a porte chiuse". Cosi' l'esercito israeliano è sembrato minimizzare il blocco delle spedizioni di armi da parte dell'amministrazione americana, preoccupata dall'imminente invasione di Rafah, nel sud di Gaza. Interpellato in merito durante una conferenza ospitata dal quotidiano Yedioth Ahronoth, il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, ha sottolineato come il coordinamento tra Israele e Stati Uniti ha raggiunto "una portata senza precedenti, credo, nella storia".
Zakharova: "Israele rispetti i diritti umanitari a Rafah"
Il ministero degli Esteri russo insiste affinchè Israele osservi rigorosamente il diritto internazionale umanitario dopo che i suoi carri armati sono entrati nella citta' di confine di Rafah. In un briefing, la portavoce Maria Zakharova ha affermato che la Russia vede l'incursione di Rafah come "un ulteriore fattore destabilizzante" in un'area con più di un milione di civili, Quindi, ha aggiunto, "chiediamo il rigoroso rispetto delle disposizioni del diritto umanitario internazionale", riferisce l'agenzia di stampa statale Ria Novosti.

©Ansa
Hagari: "Presentato un piano per un anno di guerra a Gaza"
"Non inganneremo l'opinione pubblica: anche dopo che ci saremo presi cura di Rafah, ci sarà il terrorismo. Hamas si sposterà a nord e si riorganizzerà". Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari al quotidiano Yedioth Ahronot aggiungendo che l'Idf ha "presentato un piano al governo per combattimenti a Gaza che dovrebbero durare un anno". "Gaza - ha sottolineato - è forse uno dei teatri più difficili al mondo: sovraffollata e piena di tunnel". "Andiamo incontro ad anni difficili e dovremo spiegarlo sia all'interno sia all'esterno". Hagari ha quindi detto che l'Idf si è assunto la responsabilità per il "fallimento" del 7 ottobre.
Madrid: "Con l'operazione a Rafah a rischio la stabilità della regione"
Il ministro spagnolo degli Affari esteri, José Manuel Albares, ha avvertito oggi che l'operazione israeliana a Rafah ha gravi conseguenze per la stabilità dell'intera regione, oltre a mettere a rischio la vita di 1,4 milioni di palestinesi nella città a sud di Gaza e in fuga da altre zone calde del conflitto. "L'operazione militare di Rafah mette 1,4 milioni di civili palestinesi davanti a un rischio inaccettabile ed ha gravi conseguenze per la stabilità della regione", scrive Albares in un messaggio postato sul social X. Il capo della diplomazia spagnola ha di nuovo chiesto "un cessate il fuoco immediato con la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nella mani di Hamas". E che siano rimossi gli ostacoli per "l'entrata improcrastinabile di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza".
L'Australia contro l'invasione di Rafah: "Devastante per i civili"
Il ministro degli Esteri australiano, Penny Wong, ha ribadito a Israele la sua opposizione all'offensiva di terra israeliana a Rafah, denunciando potenziali effetti "devastanti" sui civili. "Più della metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza si stanno rifugiando a Rafah, per sfuggire ai combattimenti altrove. Gli impatti sui civili palestinesi derivanti da un'operazione militare estesa sarebbero devastanti", ha scritto su X. Canberra continua "a chiedere un cessate il fuoco umanitario per consentire il rilascio degli ostaggi e il libero afflusso degli aiuti" e sostiene "il continuo lavoro di Qatar, Stati Uniti ed Egitto per mediare un accordo", ha concluso Wong.
Media: "Ripresi al Cairo i negoziati con tutte le parti"
Sono ripresi al Cairo i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi. Lo ha detto una fonte di alto livello all'emittente statale egiziana Al Qahera. "I negoziati riprendono alla presenza di tutte le parti", ha detto la fonte vicina al dossier.
Israele: "Continuiamo l'operazione antiterrorismo a Rafah est"
Truppe dell'Idf "stanno continuando l'operazione mirata di antiterrorismo per eliminare Hamas e smantellare le sue infrastrutture in specifiche aree di Rafah est". Lo ha confermato il portavoce militare secondo cui "in numerosi combattimenti ravvicinati lo scorso giorno, i soldati hanno eliminato terroristi e scoperto strutture così come imbocchi di tunnel in molte località ad est di Rafah". "Le truppe hanno cominciato il processo di smantellamento sia delle strutture terroristiche sia degli imbocchi dei tunnel. I soldati stanno operando con "raid mirati sul lato di Gaza del valico di Rafah".

©Ansa
Idf: "Vietati oggi lavori agricoli nelle zone a ridosso di Gaza"
I lavori agricoli vicino alla barriera di sicurezza con Gaza non devono essere effettuati oggi . Lo ha stabilito l'Idf in base ad "una valutazione di sicurezza". "Le attività all'esterno nelle comunità vicino la Striscia da 0 a 4 chilometri dal confine - ha aggiunto l'esercito - dovranno avere un permesso dalla Brigate regionale". Nelle zone a ridosso della Striscia ieri sono risuonate più volte le sirene di allarme per i razzi da Gaza.
Hamas: "Combattimenti con truppe israeliane a est di Rafah"
Hamas ha reso noto che i suoi combattenti stanno combattendo contro le truppe israeliane a est di Rafah. Lo riportano i media internazionali e anche Haaretz ha riportato che l'Idf sta continuando ad operare nella parte orientale di Rafah. Secondo il Guardian, i residenti hanno detto che i combattimenti erano ancora in periferia. Gruppi armati di Hamas, Jihad islamica e Fatah hanno affermato in dichiarazioni separate che gli scontri a fuoco sono continuati a Gaza centrale mentre i residenti del nord di Gaza hanno riferito di bombardamenti di carri armati israeliani contro le aree orientali della città.
Media dell'Egitto: "Colloqui ripresi con tutte le parti presenti"
I colloqui per raggiungere un accordo per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi sono ripresi al Cairo "con tutte le parti presenti". Lo hanno riferito i media egiziani. Ieri nella capitale egiziana è arrivata una delegazione israeliana, e anche Hamas ha inviato una squadra per lavorare con Egitto, Qatar e Usa, impegnati da mesi nella difficilissima mediazione.
Media: "Missile anti tank dal Libano centra una casa nel nord di Israele"
Un missile anti tank lanciato dal Libano ha colpito una casa della cittadina Metulla nel nord di Israele a ridosso del confine. Lo hanno riferito i media secondo cui per ora non sono segnalate vittime.
Israele: "Riconoscere lo Stato della Palestina è premio ad Hamas e Iran"
"Riconoscere uno Stato palestinese dopo il 7 ottobre significa premiare Hamas che ha ucciso oltre 1.000 israeliani". Lo ha detto il ministro degli esteri Israel Katz aggiungendo che "significa dare un premio al regime iraniano. Significa vivere con la possibilità di un altro 7 ottobre". Secondo Katz, l'unica maniera per "promuovere la pace sono negoziati diretti nell'ambito di un processo di normalizzazione regionale".
Haaretz: "L'Idf opera sul confine a Rafah est ma non in città"
L'Idf sta continuando ad operare nella parte orientale di Rafah, soprattutto nelle zone adiacenti alla frontiera tra Gaza e l'Egitto. Lo ha riferito Haaretz secondo cui le forze speciali stanno setacciando l'area per individuare sia infrastrutture terroristiche sia tunnel con l'Egitto. Sempre secondo la stessa fonte, l'Idf non intende avanzare verso la città piena di sfollati palestinesi.
Oggi il capo della Cia da Netanyahu. Incontro anche con il ministro degli Affari strategici
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e altri funzionari israeliani incontreranno stamani il capo della Cia, William Burns, alle 13.30 ora di Israele, le 12.30 in Italia. Lo riporta il Times of Israel che cita una fonte israeliana.
Il Qatar: "Serve un'azione internazionale urgente su Rafah"
Il Qatar ha invitato la comunità internazionale a prevenire un "genocidio" a Rafah dopo la presa da parte di Israele del valico di Gaza. Lo riporta il Guardian. In una dichiarazione lo Stato del Golfo, che ha mediato tra Israele e il gruppo militante Hamas, ha lanciato un appello "per un'azione internazionale urgente per evitare che la città venga invasa e venga commesso un crimine di genocidio".

©Ansa
Iran: "Dialogo e missili necessari risolvono i problemi"
"Possediamo missili per difendere il Paese e assieme a questo continuiamo con i negoziati per affrontare i problemi". Lo ha affermato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, nel contesto delle preoccupazioni espresse dai Paesi occidentali riguardo alle attività missilistiche e nucleari della Repubblica islamica. "I soli negoziati non possono affrontare i problemi ma i colloqui e le attività missilistiche, quando necessarie, possono farlo. L'Iran ha bisogno di missili per rispondere a qualunque attacco missilistico", ha aggiunto Riaisi, durante un'intervista con la tv di Stato iraniana ieri sera.
Mezzaluna rossa egiziana, 120 camion di aiuti verso Kerem Shalom
Centoventi camion di aiuti per Gaza si stanno spostando verso il valico di Kerem Shalom, riaperto questa mattina. Finora nessun mezzo con aiuti è entrato nella Striscia di Gaza ma si prevede che possa avvenire nelle prossime ore. Lo fa sapere il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai Khaled Zayed, precisando che il valico di Rafah è ancora chiuso. La Mezzaluna Rossa egiziana ha ricevuto una notifica dalle autorità competenti con cui le si chiedeva di trasportare i camion al valico di Kerem Shalom per l'ingresso a Gaza, previe le ispezioni di rito, dopo 3 giorni di stop. Non è esclusa una imminente riapertura del terminal di Rafah, dove sono in attesa di uscire 8 cisterne di carburante.
Alto funzionario israeliano al Cairo per i colloqui su Gaza
Un alto funzionario israeliano è arrivato con un aereo privato al Cairo questa mattina per unirsi alla delegazione israeliana già in città da ieri per negoziati volti a raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza. Lo rivelano fonti dell'aeroporto egiziano. Nella capitale egiziana sono in corso "colloqui indiretti" con il movimento di resistenza islamica Hamas, attraverso mediatori egiziani, qatarioti e statunitensi per cercare di raggiungere un accordo di cessate il fuoco e attuare un accordo di scambio tra ostaggi e detenuti.
Teheran: "Bene Ankara per avere fermato il commercio con Israele"
Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha definito "efficace" e "di valore" la scelta della Turchia che ha deciso di interrompere tutte le relazioni commerciali con Israele fino a che non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza e verrà permesso l'invio ininterrotto di aiuti umanitari verso la Striscia. "La nazione turca ha avuto un posto degno e ha contribuito allo sviluppo della cultura e della civiltà islamica e alla diffusione di etica e valori umani e anche oggi gioca un ruolo efficace nel sostenere la causa della nazione oppressa palestinese", ha affermato Amirabdollahian, come riferisce Mehr, durante un colloquio con Kayhan Turkmenoglu, capo del gruppo parlamentare di amicizia tra Iran e Turchia che si trova in visita a Teheran. La scorsa settimana, Ankara ha fatto sapere di avere bloccato tutte le importazioni e le esportazioni da e verso Israele e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che l'interscambio economico con lo Stato ebraico era pari a 9,5 miliardi di dollari.
Appello del Qatar: impedire il "genocidio" a Rafah
Il Qatar ha esortato la comunità internazionale a impedire un "genocidio" a Rafah dove le truppe israeliane si apprestano a intervenire con un'operazione di terra. Doha ha lanciato un appello "per un'urgente azione internazionale per impedire che la città sia invasa e un crimine di genocidio sia commesso".
Gaza, le proteste pro-Palestina anche nelle università portoghesi
Arrivano anche nelle università portoghesi le proteste pro-Palestina: alcune decine di studenti sono accampati da ieri nella facoltà di Psicologia dell'Univeristà di Lisbona, mentre per il primo pomeriggio di oggi è previsto un sit-in di fronte al Rettorato dell'Università di Oporto, simile a quello che ieri si è svolto a Coimbra. Il collettivo di studenti pro-Palestina di Oporto, nato a marzo, ha anche inviato una lettera aperta in cui si chiede l'interruzione delle collaborazioni tra l'ateneo e le aziende israeliane. In varie università si protesta anche contro "le grandi compagnie fossili" che "traggono profitto dal genocidio in corso, partecipando attivamente alla normalizzazione dell'occupazione militare", come si legge in un comunicato apparso sui profili social del gruppo pro-Palestina dell'Università di Coimbra.
Israele riapre il valico di Kerem Shalom
Israele ha riaperto il valico di Kerem Shalom a Gaza. Lo hanno riferito le autorità, precisando che i camion provenienti dall'Egitto sono già in fase di ispezione. Lunedì la Casa Bianca aveva fatto sapere che il premier israeliano Benyamin Netanyahu aveva concordato la riapertura del valico nella telefonata con il presidente americano Joe Biden. Il valico di Kerem Shalom era stato chiuso da Israele domenica scorsa dopo che un bombardamento di Hamas nelle vicinanze aveva ucciso quattro soldati e ne aveva feriti diversi altri.
Atteso il capo della Cia in Israele, manifestanti bloccano l'autostrada Ayalon a Tel Aviv
Gli attivisti che in Israele manifestano per il rilascio degli ostaggi a Gaza hanno bloccato l'autostrada Ayalon a Tel Aviv durante le ore di punta questa mattina. I manifestanti - tra loro i parenti degli ostaggi - hanno bloccato il traffico in direzione nord allo svincolo di Rokach chiedendo un accordo con Hamas per il rilascio dei rapiti, mentre è atteso l'arrivo in Israele del capo della Cia Bill Burns. Lo riporta il Times of Israel.
L’esercito israeliano controlla Gaza, accordo in bilico. VIDEO
Israele: "L’Idf continuerà a operare per garantire le necessarie condizioni di sicurezza per riaprire il valico di Kerem Shalom per fornire aiuti umanitari ai civili di Gaza"
Idf: "Colpiti siti Hezbollah nel sud del Libano"
Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver colpito nella notte edifici militari di Hezbollah nei villaggi di Ayta ash Shab, Al Khiam e Maroun El Ras nel Libano meridionale. Nel mirino anche altri obiettivi nei villaggi libanesi di Hula, Aitaroun, Tayr Harfa e Jibbain. Lunedì due soldati riservisti israeliani sono stati uccisi da droni esplosivi lanciati dal movimento sciita filoiraniano contro una postazione dell'esercito vicino a Metula, nel nord di Israele.
Russia: "Attacco a Rafah sarebbe un disastro umanitario"
L'offensiva dell'occupazione israeliana a Rafah porterebbe a un disastro umanitario. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov. La notizia è riportata dalla Tass. "Sarebbe un disastro umanitario, ci sono molti civili adesso, comprese donne e bambini - più di 1,5 milioni di persone si sono ammassate nel sud della Striscia di Gaza, nella zona di Rafah", ha detto ai giornalisti.
Usa fermano consegna bombe a Israele per timori su Rafah
Gli Stati Uniti hanno sospeso la consegna di un carico di bombe dopo la mancata risposta di Israele alle "preoccupazioni" di Washington in merito all'annunciata offensiva su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha detto un alto funzionario militare americano. "Abbiamo sospeso la consegna di una spedizione di armi" a Israele "la scorsa settimana: si tratta di 1.800 bombe da 910 chili e 1.700 bombe da 225 chili", ha detto la fonte dell'amministrazione Biden coperta da anonimato.