Gli autotrasportatori brasiliani sono all’ottavo giorno di blocco dei trasporti. Protestano soprattutto per il caro-carburante. Il presidente della Repubblica Temer ha aperto ai manifestanti facendo concessioni, ma le contestazioni vanno avanti. FOTOGALLERY
Il Brasile è paralizzato per lo sciopero dei camionisti, che protestano principalmente per il caro carburante. Il blocco sta fermando il Paese da ormai otto giorni. Nella giornata di oggi, 28 maggio, il presidente della Repubblica, Michel Temer, ha fatto delle concessioni, ma le agitazioni non sono cessate -
In un breve discorso televisivo dal palazzo di governo, Temer ha promesso sgravi fiscali sul prezzo del diesel per 60 giorni, l'eliminazione dei pedaggi per i viaggi senza carico, una tabella di prezzi minimi per i trasporti e la garanzia che il 30% di quelli gestiti del centro federale di approvvigionamento andranno a camionisti autonomi. Il capo dello Stato ha chiesto agli autotrasportatori di tornare a lavorare -
Malgrado le concessioni del governo, però, i camionisti brasiliani hanno deciso di mantenere per la giornata di oggi, 28 maggio, il blocco di alcuni dei punti strategici per i trasporti nel Paese -
Ore dopo l'annuncio delle concessioni di Temer ai camionisti, restano bloccate autostrade come la Fernao Dias o la Regis Bittencourt - che portano da San Paolo a Minas Gerais e Parana - nonché il porto di Santos, il più grande scalo marittimo dell'America Latina (immagine dei giorni scorsi) -
Il ministro capo del gabinetto presidenziale, Carlos Marun, ha lanciato un appello agli scioperanti: "Vogliamo che senza schizofrenie né effetti pirotecnici i camionisti tornino al lavora, che consiste nel trasporto di merci per assicurare l'approvvigionamento della popolazione" (immagine dei giorni scorsi) -
"Abbiamo fatto la cosa giusta, garantendo un accordo che sarò molto costoso, (2,7 miliardi di dollari) e lo abbiamo fatto perché ne aveva bisogno la popolazione, ora tocca a loro decidere di tornare alla normalità", ha detto (immagine dei giorni scorsi) -
"C'è qualcuno che poteva prevedere che sarebbe successa una cosa cosi?", si è chiesto il ministro della Sicurezza, Raul Jungmann, in un messaggio televisivo. Il ministro ha spiegato che il movimento dei camionisti è "orizzontale", senza una leadership, il che "causa un'immensa difficoltà per le negoziazioni, perché siamo abituati a parlare con sindacati, associazioni. Questo è qualcosa di molto diverso" (immagine dei giorni scorsi) -