Usa, Trump ne licenzia un altro: via anche il ministro per i Veterani

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Donald Trump insieme all’ammiraglio Ronny Jackson, il nuovo segretario per i reduci. Jackson è anche il medico del presidente alla Casa Bianca (Getty Images)

Il presidente con un tweet ha annunciato che il nuovo segretario per i reduci sarà l’ammiraglio Ronny Jackson. Con questo avvicendamento sono 28 i membri dell'amministrazione allontanati, alcuni dei quali fra i suoi più stretti collaboratori nella West Wing    

"Ci saranno sempre cambiamenti". Con queste parole, qualche giorno fa, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha giustificato i frequenti avvicendamenti all’interno della sua squadra di governo che finora, tra nomi più o meno illustri, ha fatto oltre due dozzine di 'vittime'. Ultimo in ordine cronologico David Shulkin, segretario per i Reduci, che lo scorso 28 marzo è stato rimosso dall’incarico con un tweet per far posto all’ammiraglio Ronny Jackson, che è attualmente il medico del presidente alla Casa Bianca.

Dicastero 'impegnativo'

Da settimane si rincorrevano le indiscrezioni su una possibile sostituzione di Shulkin, che il 28 marzo è diventata ufficiale. L’ormai ex segretario, oltre a una serie di divergenze con il presidente, paga alcune polemiche di natura etica su viaggi privati effettuati con fondi pubblici. Nello specifico Shulkin, dopo che l'ufficio etico interno al ministero aveva stabilito che il suo capo di gabinetto aveva manomesso delle email per giustificare spese per viaggi in Europa con la moglie, aveva acconsentito a rimborsare 4mila dollari (circa 3300 euro). Ammissione di colpa che però non gli ha permesso di preservare il suo incarico. Al suo posto arriva il dottor Jackson, ufficiale di Marina, che però in carriera non ha mai avuto ruoli nel grande apparato burocratico statunitense. La guida del dicastero per i Reduci, il secondo più grande del governo federale, è considerato un incarico molto impegnativo, soprattutto a causa di un inefficiente sistema sanitario e di una gestione difficoltosa dei suoi 360mila dipendenti.

I licenziamenti su Twitter

Quella di Shulkin è la seconda sostituzione al vertice di un dicastero annunciata via Twitter. La scorsa settimana, infatti, era toccato al consigliere per la Sicurezza Nazionale H.R. McMaster, sostituito con l'ex ambasciatore Usa all'Onu, John Bolton. Il social network, però, era stato utilizzato anche per liquidare il segretario di Stato Rex Tillerson, rimpiazzato con il capo della Cia Mike Pompeo. La decisone, ufficializzata il 13 marzo, era arrivata poche ore dopo che il capo della diplomazia Usa si era schierato a fianco di Londra concordando con le conclusioni di Theresa May secondo le quali la Russia è "molto probabilmente responsabile" dell'avvelenamento in Gran Bretagna dell'ex spia russa, Sergei Skripal, e della figlia.

Da Bannon ad Anthony Scaramucci

Quello di Tillerson, però, non è stato l’unico avvicendamento illustre all'interno della West Wing. Prima di lui, infatti, il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, coinvolto nell'inchiesta sul cosiddetto Russiagate, era stato lincenziato "per aver mentito all'Fbi". Nel cerchio ristretto di Trump in questi mesi hanno abbandonato i propri incarichi anche Steve Bannon, lo stratega della campagna elettorale, e il capo di gabinetto Reince Priebus, che è stato sostituito da John Kelly. Il ruolo più a rischio alla Casa Bianca, però, sembra essere quello di direttore della comunicazione. Da quando Trump si è insediato ne ha già cambiati diversi, con gli avvicendamenti più noti che vanno da Sean Spicer ad Anthony Scaramucci a Hope Hicks, fedelissima del presidente.

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