Trump rimuove il fedelissimo Bannon dal Consiglio di sicurezza

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Stephen Bannon (Getty Images)
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L'imprevisto rimpasto nell'amministrazione Usa arriva dopo le critiche sul ruolo assegnato al controverso stratega del presidente

Imprevisto rimpasto nell'amministrazione Trump. Il presidente ha rimosso il suo più stretto collaboratore, Steve Bannon, dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale - organo che fornisce al presidente tutti gli elementi utili ad assumere le decisioni più delicate in tema di sicurezza, difesa e politica estera.

 

La decisione dopo le critiche  - L'allontanamento del controverso stratega di Donald Trump, per la cui irrituale nomina il presidente era stato aspramente criticato, segna una vittoria per il generale H. R. McMaster, succeduto nel ruolo di Consigliere per la Sicurezza Nazionale al generale Michael Flynn, travolto dal Russiagate, per i suoi contatti illegali con l'ambasciatore russo a Mosca Serghely Klyaski.

 

Vittoria dei militari -  Secondo la stampa Usa, grazie alla rimozione di Bannon, sono stati riammessi nel Consiglio per la Sicurezza il capo degli Stati maggiori congiunti (l'ufficiale più alto in grado delle forze armate), il generale a 4 stelle dei Marine John Dunford e il direttore della National Intelligence (l'agenzia che coordina le 17 agenzie di 007 Usa), Dan Coats.

 

Fonti della Casa Bianca forniscono intanto una loro versione al rimpasto: l’uomo di fiducia di Trump - che resta suo consigliere e capo stratega e che ha avuto anche un ruolo importante nella campagna elettorale del presidente - era stato inserito nel più importante organismo della Casa Bianca per tenere d'occhio Flynn - da cui si evince che Trump già non si fidava di lui ancor prima che scoppiasse il Russiagate – ma, dato che ora c’è McMaster, la sua presenza è inutile.

 

Le critiche a Bannon - Ciò che è certo è che la notizia dell'incarico a Bannon aveva ricevuto l’incarico di consigliere fu ampiamente criticata da molte delle comunità ebraiche e musulmane degli Usa, che accusavano Trump di aver scelto un uomo dalle posizioni “razziste” e “antisemite”. La nomina era stata accolta con scontento anche dai democratici che avevano parlato dell’arrivo di un “supermatista” alla Casa Bianca. 

 

Gli osservatori: un Consiglio più bilanciato - Secondo gli osservatori, infine, il cambio al Consiglio di Sicurezza Nazionale di oggi renderebbe potenzialmente più bilanciato l’approccio dell’amministrazione alla politica estera e segnerebber una vittoria per la corrente moderata della figlia del presidente, Ivanka Trump, che è entrata da una settimana a far parte ufficialmente dello staff. 

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