
Come chiesto dai familiari delle vittime, la Francia ha reso un omaggio sobrio e silenzioso alle persone che hanno perso la vita il 7 gennaio 2015 nella redazione del giornale satirico e il 9 nel supermercato kosher. Presente il presidente Macron e la sindaca Hidalgo

Tre anni dopo gli attentati terroristici alla redazione di Charlie Hebdo e al supermercato Hyper Cacher, che provocarono la morte di 17 persone e l'avvio della stagione del terrorismo jihadista a Parigi, la Francia ha reso un omaggio sobrio e silenzioso alle vittime –
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Secondo il desiderio dei familiari delle vittime, le commemorazioni si sono svolte in un clima di massima discrezione. A cominciare da Rue Nicolas Appert: qui, il 7 gennaio 2015, i fratelli Cherif e Said Kouachi fecero irruzione armi in pugno nella sede del settimanale satirico uccidendo 11 persone, fra cui 8 esponenti della redazione impegnati nella riunione del mattino –
Le immagini dell'attentato
Alle commemorazioni sui luoghi degli attacchi terroristici ha partecipato anche il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Dopo la lettura dei nomi delle vittime, davanti alla redazione di Charlie Hebdo è stata deposta una corona e osservato un minuto di silenzio. Poi è stata suonata la Marsigliese –
"Siamo tutti Charlie"
Con Macron c'erano la premiere dame, Brigitte, quattro esponenti del governo (il ministro degli Interni Gerard Collomb, della Giustizia Nicole Belloubet, della Cultura Francoise Nyssen e il portavoce Benjamin Griveaux) e la sindaca di Parigi Anne Hidalgo –
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Un'altra cerimonia si è svolta sul vicino boulevard Richard Lenoir, dove tre anni fa fu ucciso dai terroristi in fuga il poliziotto Ahmed Merabet –
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Poi un’altra a mezzogiorno alla porte de Vincennes, davanti al supermercato kosher Hyper Cacher: qui, il 9 gennaio di tre anni fa, il terrorista Amedy Coulibaly prese in ostaggio dei clienti e uccise 4 persone. Il giorno prima, Coulibaly aveva ucciso anche una poliziotta, Clarissa Jean-Philippe, nella città di Montrouge, a sud di Parigi –
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Presenti alla commemorazione i principali esponenti della comunità ebraica francese, il presidente del Concistorio Joel Merqui e il rabbino capo Haim Korsia –
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Macron e la moglie si sono fermati qualche minuto a parlare coi familiari delle vittime. Alla vigilia delle commemorazioni, circa 1.500 persone - tra cui i giornalisti superstiti del settimanale satirico - si sono riunite nel teatro delle Folies Bergère, nel cuore di Parigi, per lanciare un appello alla lotta contro ogni forma di “comunitarismo” etnico o religioso e in difesa dei principi fondamentali della Rèpublique. "Tre anni dopo, dalla memoria alla lotta", il titolo della serata –
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