Caso Genovese, l’ex fidanzata: "Lo assecondavo perché ero innamorata"

Lombardia

"Lui aveva una personalità più forte - ha affermato la donna ai pm -. Io ero disposta ad assecondarlo perché ero innamorata ed avevo paura di perderlo. Spesso mi minacciava che avrebbe voluto ritornare con la sua ragazza precedente, che lo assecondava di più"

"L'ho assecondato perché ero innamorata ed avevo paura di perderlo". Lo ha dichiarato l'ex fidanzata di Alberto Genovese (CHI È), l'imprenditore finito in carcere il 6 novembre scorso per aver stordito con un mix di droghe e violentato una 18enne (LE PAROLE DELLA RAGAZZA), spiegando ai pm la sua partecipazione a due presunte violenze sessuali di cui il compagno è accusato. Lo riporta il Corriere della Sera.

Le accuse

La 25enne è accusata di aver avuto un ruolo partecipe nella violenza di una ragazza di 23 anni ad Ibiza, ma secondo il pm Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella a questa prima imputazione vanno sommati anche gli abusi subiti da una 28enne di un paese dell’Est Europa. Questa violenza è emersa dalle immagini estratte dalla Squadra mobile di Milano, diretta da Marco Calì, dai video delle 19 telecamere di sorveglianza sequestrati nell’attico e superattico a due passi dal Duomo, teatro delle feste a base di droga e sesso

L'interrogatorio

La donna ha dichiarato di essersi adattata suo malgrado e solo per amore. "I rapporti a tre erano una scelta di Alberto. A me non piacevano in particolar modo", dice nell’interrogatorio del 21 dicembre la giovane, difesa dall’avvocato Gianmaria Palminteri. "Li assecondavo ed assecondavo i suoi desideri sessuali. Non era una cosa che partiva da me. Non c’era complicità prima del fatto, cioè non c’era un accordo su chi dovesse stare con noi... io mi trovavo nelle situazioni. Mi sono trovata in situazioni a tre, non mi è mai capitato che io dicessi 'questa mi piace' e che poi la invitassi in camera per quello. A volte era lui che iniziava il rapporto con una ragazza e poi mi chiamava, con un messaggio, perché li raggiungessi». Poi il pm la incalza: "Ha mai detto ad Alberto che questa cosa non le piaceva?". "No — risponde — perché lui aveva una personalità più forte. Io ero disposta ad assecondarlo perché ero innamorata ed avevo paura di perderlo. Spesso mi minacciava che avrebbe voluto ritornare con (...) la sua ragazza precedente, che lo assecondava di più. Ho dovuto mettere da parte la mia personalità e di questo mi dispiaccio".

Milano: I più letti