Milano, caso Genovese: rientrato da Bali il vocalist 'braccio destro'

Lombardia

È indagato per spaccio di droga nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Alberto Genovese, l'imprenditore digitale accusato di aver violentato una 18enne durante una festa organizzata il 10 ottobre scorso nel suo appartamento di Milano

È rientrato a Milano con un volo partito da Bali il vocalist Daniele Leali, indagato per spaccio di droga nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Alberto Genovese (CHI È), l'imprenditore digitale accusato di aver violentato una 18enne (LE PAROLE DELLA RAGAZZA) durante una festa organizzata il 10 ottobre scorso nel suo appartamento di Milano.

Il legale del vocalist: "Aspetta di essere interrogato"

"Il mio assistito sta bene, è libero e aspetta di essere interrogato dalla procura", ha commentato all'ANSA il suo difensore, Sabino Di Sibio. Leali si trovava a Bali, dove si è recato pochi giorni dopo l'arresto di Genovese, del quale è definito "braccio destro" da alcune ragazze ascoltate dagli investigatori della Squadra mobile. Una di loro ha dichiarato di aver visto Leali che portava piatti di droga agli invitati. 

"A Milano potrà chiarire quanto prima agli inquirenti"

"I contratti non sono andati a buon fine perché adesso la sua immagine non risulta positiva", ha proseguito Di Sibio. Che ha aggiunto: "Stamattina abbiamo preso un caffè assieme e poi è andato dai genitori. Mi ha confessato che a Bali non sono stati giorni di relax, tantomeno si è goduto la bellezza del posto, perché aveva la testa occupata dall'indagine. Paradossalmente si sente più rilassato a Milano perché almeno così potrà chiarire quanto prima agli inquirenti.

"Possibile che venga chiamato in procura dopo Natale"

Non c'è ancora una data precisa per la convocazione in procura. "È possibile - afferma Di Sibio - che venga chiamato dopo Natale. Potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere ma, nonostante il mio consiglio di attendere gli altri, ha detto che in quell'occasione sarà pronto a rispondere a tutte le domande. Non vede l'ora di chiarire la sua posizione".

Una immagine di Alberto Genovese, l'imprenditore delle start up in cella da venerdì scorso con l'accusa di aver stuprato, dopo averla stordita con un mix di droghe, una 18enne nel suo attico di Milano.
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Il colloquio della 18enne abusata con gli investigatori

Leali è stato definito il "braccio destro" di Alberto Genovese da alcune ragazze ascoltate dagli investigatori della Squadra mobile, che stamattina hanno accolto di nuovo nei loro uffici la 18enne abusata dall'imprenditore. La ragazza, accompagnata dal suo nuovo avvocato Luigi Liguori, ha avuto "un colloquio tecnico per chiarire alcuni punti". Pare non fosse un incontro dal contenuto decisivo. Nei giorni scorsi proprio Liguori aveva dichiarato all'Ansa che la sua assistita non sarebbe in grado di fornire indicazioni riguardo al tema della droga che girava in casa Genovese perché "è stata incosciente per il 99 per cento del tempo". 

Il racconto di una testimone

"C'era della droga alla festa e a un certo punto c'erano due piatti a disposizione per tutti - ha messo a verbale un'altra ragazza - Li ha portati vicino al bar Daniele Leali: in uno c'era 2CB, conosciuta come 'coca rosa', e nell'altra 'Kalvin Klain', che è chetamina mischiata con cocaina. Credo che tutti si aspettassero che Leali la portasse in sala, nessuno si è spaventato o sorpreso della cosa (..) Leali e Genovese sono molto amici, per cui se Daniele beve o assume qualcosa, io ritengo di poterlo fare anch'io senza preoccuparmi". E infine: "Ho sempre seguito con gli occhi Daniele Leali per capire se ci si potesse fidare". Leali ha sempre respinto le accuse e ha spiegato che il viaggio a Bali non era una fuga dagli inquirenti ma era motivato da ragioni di lavoro.

Una immagine di Alberto Genovese, l'imprenditore delle start up in cella da venerdì scorso con l'accusa di aver stuprato, dopo averla stordita con un mix di droghe, una 18enne nel suo attico di Milano.
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