Fondi Lega, presunto prestanome scarcerato e posto ai domiciliari

Lombardia

Era in carcere dallo scorso luglio nell'ambito dell'indagine milanese su Lombardia Film Commission e sui presunti fondi neri alla Lega

Scarcerato e posto agli arresti domiciliari Luca Sostegni, presunto prestanome del commercialista Michele Scillieri, in cella dallo scorso luglio nell'ambito dell'indagine milanese su Lfc, Lombardia Film Commission, e sui presunti fondi neri alla Lega. Lo ha deciso oggi il gip Giulio Fanales, accogliendo la richiesta della difesa.

Gip: "C'è stata collaborazione proficua"

"La proficua collaborazione fornita dall'indagato allo sviluppo delle indagini - scrive il gip di Milano Giulio Fanales nel provvedimento di scarcerazione -, unitamente alle dichiarazioni ammissive in ordine alle proprie responsabilità, consente di ritenere intervenuto un primo affievolimento del pericolo di reiterazione",  tale da rendere "allo stato adeguata (...) la misura meno afflittiva rappresentata dagli arresti domiciliari".

Gli interrogatori

Luca Sostegni, 62 anni, era stato fermato lo scorso 15 luglio per via del pericolo di fuga poichè viveva tra l'Italia e il Brasile, Paese dove si era trasferito dopo aver aperto una pizzeria e in cui stava per ritornare. Nei mesi scorsi ha reso molti interrogatori davanti al procuratore aggiunto Eugenio Fusco e al pm Stefano Civardi, l'ultimo qualche giorno fa, raccontando del suo ruolo nell'operazione della compravendita del capannone pagato a 'prezzo gonfiato' da Lfc e del giro dei soldi incassati, parte dei quali rimbalzati attraverso la fiduciaria Fidirev in Svizzera o finiti sui conti degli altri indagati. Ha parlato anche di altre operazioni su cui ora la procura sta scavando.

Accolta richiesta della difesa

I pm hanno dato parere favorevole alla richiesta di sostituzione della misura del carcere con quella dei domiciliari presentata dal difensore di Sostegni, l'avvocato Giuseppe Alessandro Pennisi. Il legale sta ora portando il suo cliente in un'abitazione in una località fuori Parma. Sostegni sarà ospite da un amico, ma non potrà uscire di casa nemmeno per un paio di ore al giorno. Il gip ha rigettato, infatti, l'istanza di potersi "allontanare giornalmente dal luogo degli arresti". A ciò si aggiunge la prescrizione del divieto di comunicare con persone diverse da coloro che coabitano con lui o che lo assistono.

L'inchiesta e gli arresti

Per la vicenda Lfc a settembre sono finiti ai domiciliari i due revisori contabili della Lega in Parlamento, Alberto Di Rubba, che presiedeva anche la Lfc, Andrea Manzoni, e Michele Scillieri, commercialista nel cui studio venne registrata la 'Lega per Salvini premier'. E dalla scorsa settimana è ai domiciliari anche Francesco Barachetti, il titolare di un'impresa edile ed ex consigliere comunale a Casnigo (Bergamo), ritenuto una delle figure centrali dell'inchiesta.

Sequestrata un'auto d'epoca al cognato Scillieri

La Guardia di Finanza di Milano, su disposizione della Procura, ha sequestrato in via d'urgenza un'auto d'epoca a Fabio Barbarossa, cognato del commercialista Michele Scillieri. Il sequestro preventivo riguarda una Porsche 356 A Coupè del 1959 che Barbarossa, amministratore formale di Andromeda, aveva comprato a un prezzo, si sospetta, inferiore al valore di mercato e cioè per 30 mila euro, denaro proveniente dalla compravendita del capannone di Cormano e quindi ritenuto frutto del peculato. Secondo le prime stime l'auto varrebbe circa 80 mila euro.

Lfc, emanato un avviso per la selezione di un nuovo consulente

"Poiché non c'è ad oggi una sentenza definitiva e la Fondazione è supportata da un altro professionista dello studio Scillieri, c'è un'altra persona che sta operando, la cosa più razionale da fare è portare a scadenza questo contratto che finisce il mese prossimo, nel frattempo la Fondazione si è già attivata e ieri è uscito un nuovo avviso di selezione per la ricerca di una nuova figura di consulente contabile", ha spiegato Alberto Dell'Acqua, Presidente della fondazione Lombardia Film Commission, in commissione al Comune di Milano, parlando dei rapporti di consulenza contabile tra lo studio di Michele Scillieri e la Fondazione. "Se da qui a fine anno dovesse esserci una sentenza nei confronti del dottor Scillieri a quel punto abbiamo anche uno strumento giuridico forte per poter interrompere il contratto e valutare se dobbiamo corrispondergli quanto dovuto da qui a fine anno oppure no - ha aggiunto -. Oggi la situazione giuridica di Michele Scillieri non è ancora definitiva, non c'è ancora una sentenza, io come amministratore devo agire sulla base di evidenze giuridiche certe che mi permettano di fare delle azioni ben ponderate e devo assumermi la responsabilità di quello che faccio. Se prendo decisioni non ponderate si creano delle implicazioni che provocano effetti negativi sulla Fondazione e di questo dobbiamo rispondere. Se noi oggi avessimo, solo per quello che è riportato sui giornali, deciso di in interrompere il rapporto con Scillieri e il suo studio, avremmo dovuto corrispondere allo studio l'intero compenso residuo da qui a fine anno e avremmo fatto mancare un supporto operativo importante per la Fondazione, perché ci vuole almeno un messe e mezzo per rimpiazzarlo nella migliore delle ipotesi".

Per quanto riguarda i rapporti con lo studio Scillieri, secondo Dell'Acqua, "il conflitto di interesse è tema che ha una sua definizione precisa a livello giuridico, si configura con riferimento all'organo amministrativo, se opera in conflitto di interesse, non si configura per un consulente". "Da questo punto di vista capisco che probabilmente non era opportuna l'operazione fatta da questo parente del dottor Scillieri che risultava titolare della società immobiliare che ha venduto l'immobile, ma a livello giuridico lo poteva fare - ha aggiunto -. Capisco che si può porre un tema di opportunità ma il diritto non dice che c'è un conflitto di interessi, questo non giustifica il comportamento degli attori se hanno poi commesso delle condotte illecite e verranno giudicati. Arriveranno le sentenze e noi monitoreremo tutto quello che accadrà e se ci saranno dei profili che valuteremo di perseguire per maggiore tutela della Fondazione lo faremo".

Milano: I più letti