L'inchiesta ha al centro la presunta compravendita a prezzo gonfiato, tra il 2017 e il 2018, di un capannone per la Lombardia Film Commission. Gli inquirenti milanesi puntano a capire perché la Regione, allora guidata da Roberto Maroni, ha finanziato con un milione di euro l'acquisto di quell'immobile, pagato 800mila euro
A Milano la guardia di finanza ha acquisito documenti negli uffici della Regione Lombardia nell'inchiesta con al centro la presunta compravendita a prezzo gonfiato, tra il 2017 e il 2018, di un immobile per la Lombardia Film Commission. Lo ha appreso L'Ansa. Gli inquirenti milanesi puntano a capire perché la Regione, allora guidata da Roberto Maroni, ha finanziato con un milione di euro l'acquisto di quell'immobile, pagato 800mila euro. Uno stanziamento che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stato un 'regalo' a favore dell'allora presidente di LFC Alberto Di Rubba (non Michele come precedentemente riportato da Ansa) e degli altri due commercialisti vicini alla Lega. (LA VICENDA)
Le perquisizioni e le indagini
Nell'inchiesta coordinata dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi gli investigatori sono andati negli uffici regionali per acquisire tutti gli atti della delibera con cui il 30 dicembre 2015 la Regione "erogava - si legge negli atti dei pm - a Lombardia Film Commission un contributo straordinario di 1 milione di euro". Nel settembre del 2014 Di Rubba, anche ex revisore contabile del Carroccio, era stato nominato alla presidenza della LFC "su indicazione della Regione Lombardia, di cui era presidente Roberto Maroni". In una seduta del cda del novembre 2016 Di Rubba aveva ricordato che quel contributo della Regione era destinato al "rafforzamento della struttura della fondazione stessa" e che si poteva quindi "ipotizzare l'acquisto di un immobile dove concentrare sia la sede legale della Fondazione che il cine-porto". L'immobile a Cormano, poi, venne acquistato a fine 2017 per 800mila euro e a vendere fu la società Andromeda che era di fatto gestita dal commercialista Michele Scillieri, tra i registi della presunta operazione illecita. Gli inquirenti vogliono capire analizzando gli atti presi in Regione se quello stanziamento fu un 'regalo' fatto solo per far arrivare soldi a Di Rubba, Scillieri e Andrea Manzoni, anche lui ex revisore contabile del Carroccio. E vogliono verificare con l'acquisizione di carte se siano stati concessi altri stanziamenti di questo genere alla LFC o ad altri enti. Al vaglio anche eventuali rapporti tra i vertici della Regione, allora guidata da Maroni, e Di Rubba e gli altri due commercialisti. I reati ipotizzati a vario titolo sono di peculato e turbativa per un avviso pubblico creato 'ad hoc' per l'immobile.
Il finanziamento da un milione di euro
Nel giro di poco più di un mese Di Rubba chiese e ottenne lo stanziamento di un milione di euro da parte della Regione Lombardia nel 2015 col quale venne acquistato l'immobile a Cormano. È un altro dettaglio che emerge dagli atti acquisiti dalla guardia di finanza. Risulta, infatti, che Di Rubba il 16 novembre del 2015 scrisse una email nella quale chiedeva alla Regione proprio un milione di euro per il potenziamento della struttura patrimoniale della fondazione che presiedeva. Il 21 dicembre, a quanto risulta sempre da un'altra email, la Regione rispose a Di Rubba che il contributo straordinario da un milione di euro che aveva richiesto era stato accordato.
Il fermo di Sostegni
L'accusa di peculato viene contestata anche al presunto prestanome Luca Sostegni, fermato mercoledì scorso anche per estorsione perché chiese e ottenne soldi dai commercialisti in cambio del suo silenzio su questa ed altre operazioni su cui stanno indagando i pm. Sostegni ha già iniziato sabato scorso a San Vittore a fare ammissioni e a collaborare con gli inquirenti e sarà nuovamente interrogato in settimana.
De Rosa: “In Regione più finanzieri che cittadini”
"Ancora una volta la gestione che la Lega fa del denaro pubblico ha costretto le Forze dell'Ordine a visitare i palazzi di Regione Lombardia. Ormai qui si vedono più finanzieri che cittadini. Questo è sicuramente uno fra i tristi primati dell'amministrazione Fontana", ha detto il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale della Lombardia, Massimo De Rosa, commenta le perquisizioni negli uffici di Regione. "Come gruppo consiliare - ricorda De Rosa - avevamo chiesto alla Giunta spiegazioni in merito alla compravendita dell'immobile di Cormano già un anno fa. Alla nostra interrogazione la giunta rispose: 'L'acquisto dell'immobile non presenta alcuna criticità'. Evidentemente, gli organi inquirenti, nei confronti dei quali va il nostro completo appoggio, non la pensano così. Ogni volta che la Lega gestisce denaro pubblico finisce così. Forse sarebbe il caso che i cittadini li sollevassero da questa responsabilità e scegliessero di far amministrare qualcun altro".
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