Il presunto prestanome, accusato di peculato ed estorsione, è stato fermato mercoledì per la vicenda della compravendita a prezzo gonfiato di un immobile a Cormano per la Lombardia Film Commission, partecipata della Regione
Deve restare in carcere Luca Sostegni, presunto prestanome fermato mercoledì nella vicenda della compravendita a prezzo gonfiato di un immobile a Cormano (in provincia di Milano) per la Lombardia Film Commission, partecipata della Regione. Lo ha deciso il gip Giulio Fanales, che ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare come richiesto dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi. Sostegni è accusato di peculato, estorsione e l'inchiesta vede indagati anche tre commercialisti vicini alla Lega.
Gip: "Ogni misura diversa da quella carceraria è inadeguata"
Il giudice spiega che Sostegni è una persona "in grado di partecipare ad una complessa operazione immobiliare con finalità di appropriazione del denaro di provenienza pubblica e, d'altro canto, di un individuo determinato addirittura a fare rientro dall'estero", ossia dal Brasile dove viveva, "con ogni rischio conseguente, pur di portare a compimento la propria attività estorsiva". Avrebbe incassato almeno 25mila euro dei 50mila che chiedeva, stando alle indagini. Ieri, Sostegni ha però spiegato che quei soldi che chiedeva gli spettavano in virtù di accordi con Scillieri e gli altri. A suo dire, dunque, non fu un'estorsione. Vista la decisione di fuggire all'estero, scrive il gip, "malgrado l'acquisita consapevolezza della pendenza di accertamenti di polizia giudiziaria nei suoi confronti, ogni misura diversa da quella carceraria si dimostrerebbe inadeguata". Data "la gravità delle minacce utilizzate e considerato l'ammontare di denaro pubblico personalmente percepito - spiega ancora il giudice - la misura si presenta proporzionata alla gravità in concreto dei fatti".
L'ordinanza
Il gip, nell'ordinanza a carico di Sostegni, scrive che l'operazione che portò la Lombardia Film Commission a comprare a prezzo gonfiato un immobile ha "natura sostanzialmente appropriativa, concretizzando di fatto l'impossessamento" da parte dell'allora presidente Alberto Di Rubba, commercialista e ex revisore contabile della Lega, "e dei suoi sodali, del capitale giacente sul conto della fondazione, vincolato alla destinazione pubblicistica e versato alla società Immobiliare Andromeda", gestita da Michele Scillieri.
Inoltre, nel documento si legge anche che il 9 giugno Sostegni "spiegava telefonicamente" a Michele Scillieri, suo 'dominus', "come non comprendesse la ragione per la quale" Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, commercialisti vicini alla Lega, "preferissero, per risparmiare 'pochi soldi', fare 'scoperchiare il pentolone, che può fargli danni assurdi'". Quando è stato fermato dalla guardia di finanza, "all'interno dei bagagli" di Sostegni, "custoditi" in un hotel a Milano, i militari hanno trovato, oltre ai biglietti per bus e aereo con cui voleva scappare in Brasile, "un appunto manoscritto" con su scritto: "25.000 (5.000) - mercoledì 15 Euro 7.000 - rimanenza 18.000 - a partire dal 20 settembre ogni 20 giorni circa". Faceva i conti dei soldi ottenuti e da avere in cambio del suo silenzio.
Operazione immobiliare priva di "una reale giustificazione economica"
L'operazione immobiliare, scrive il gip, è priva di "una reale giustificazione economica" e si presenta, invece, come uno "schermo giuridico dietro al quale occultare l'unico intendimento perseguito, ossia la distrazione del fondo erogato dall'ente pubblico" a "favore dell'allora presidente Di Rubba e dei suoi complici". La Regione aveva stanziato 1 milione di euro e dalle casse della fondazione uscirono 800mila euro per comprare l'immobile da Andromeda, che poco prima l'aveva acquistato per 400mila euro dalla società Paloschi, di cui era liquidatore Sostegni. La fondazione e l'immobiliare Andromeda, scrive il gip, non erano "entità del tutto distinte", ma rispondevano "ad un centro d'interessi unitario". Scillieri, infatti, "è uomo di assoluta fiducia del presidente Di Rubbia, tanto da vedersi conferita da costui la procura speciale per l'erogazione dei contributi riconosciuti dalla fondazione a favore delle imprese". E rivestiva "anche la carica di sindaco supplente" nella fondazione per la quale aveva pure "compiti di consulenza fiscale e contabile". Allo stesso tempo, si legge ancora, Scillieri è "fortemente collegato" ad Andromeda, tanto che è cognato di Fabio Barbarossa, indagato e amministratore dell'immobiliare. E sempre Scillieri è "amministratore unico della Futuro Partecipazioni, detentrice dell'intero capitale sociale" di Andromeda. Il gip, inoltre, mette in fila i versamenti seguiti alla compravendita, ossia dove finiscono parte dei soldi arrivati ad Andromeda nel dicembre 2017: prima un bonifico di circa 178mila euro da Andromeda verso la "Sdc srl", da cui partono "due bonifici, in favore di Di Rubba" per 50mila euro. Altri due bonifici per un totale sempre di 50mila euro vanno da Sdc ad Andrea Manzoni, anche lui ex revisore contabile del Carroccio. Oltre 44mila euro arrivano allo "Studio CLD", amministrato prima da Manzoni e poi da Di Rubba. Studio che bonifica, poi, 45mila euro "in favore della propria controllante Studio Dea Consulting srl", che fa capo a Di Rubba e di cui è socio Manzoni. Si tratta "di movimenti finanziari", secondo il gip, "volti a garantire la restituzione di una consistente porzione della provvista al presidente Di Rubba ed ai suoi sodali".
La perizia con dati "divergenti da quelli catastali"
Sull'immobile sarebbe stata fatta anche una perizia che riportava "l'indicazione di dati dimensionali, posti a base della stima, divergenti in modo significativo da quelli catastali". La fondazione LFC - scrive il gip - a fine 2017 affidò "il compito di redigere una perizia estimativa del valore del complesso immobiliare alla Real Estate Advisory di Federico Giacomo Arnaboldi. A fronte di una perizia di stima sottoscritta il 27.10.17 - annota il giudice - la predetta ditta individuale risulta già cessata a partire dal 19.06.17". In più, la perizia riporta dati sulle dimensione dell'immobile "divergenti in modo significativo da quelli catastali". Tra l'altro, segnala il gip, la fondazione pagò "l'intero prezzo", ossia 800mila euro, "con oltre nove mesi di anticipo rispetto alla conclusione del contratto definitivo di compravendita". Una scelta "foriera di un beneficio irragionevole e sproporzionato in favore della controparte", l'immobiliare Andromeda, gestita di fatto da Scillieri. Inoltre, l'allora presidente di LFC Alberto Di Rubba (indagato) dopo essersi fatto "promotore dell'acquisto" del capannone, "governando la fase dell'avviso per le manifestazioni d'interesse e provvedendo al pagamento integrale in via anticipata, nel corso dell'ultima assemblea cui partecipa in qualità di presidente, mente deliberatamente in ordine alle attuali condizioni del complesso immobiliare". Degli 800mila euro del prezzo pagato - segnala ancora il gip - 260mila euro passarono per i conti personali di Sostegni e oltre 41mila euro per quelli della "Elle Esse Consulting srl, società gestita dal Sostegni".