Fondi Lega, fermato un liquidatore in fuga. Indagati 3 commercialisti vicini al Carroccio
CronacaLuca Sostegni è uno dei nomi collegati all'inchiesta sulla compravendita di un capannone alla Lombardia Film Commission, nell'ambito della quale sono in corso verifiche anche sui fondi della Lega. Il fermo mentre tentava la fuga in Brasile: è accusato di peculato ed estorsione. A ideare l'operazione sarebbe stato Michele Scillieri, commercialista presso il cui studio a Milano aveva sede la Lega per Salvini Premier
Sono indagati anche tre commercialisti della Lega, Andrea Manzoni, Michele Scillieri e Alberto di Rubba, nell'indagine per peculato relativa ad un'operazione immobiliare legata alla Lombardia Film Commission nella quale si stanno anche facendo verifiche sui fondi della Lega. Nell'ambito della stessa inchiesta questa mattina è stato fermato per pericolo di fuga l'uomo più vicino a Scillieri, Luca Sostegni, mentre tentava la fuga in Brasile. Manzoni, Scillieri e Di Rubba sono i tecnici di fiducia legati al tesoriere della Lega, Giulio Centemero. L’inchiesta riguarda una presunta compravendita “gonfiata” di un immobile a Cormano (Milano), un capannone industriale che venne venduto alla fondazione Lombardia Film Commission. Sostegni è accusato di peculato su fondi della Regione Lombardia ed estorsione. A ideare l’operazione sarebbe stato Scillieri. In base alla ricostruzione degli investigatori Sostegni era il prestanome di Scillieri, presso il cui studio in via delle Stelline aveva sede la Lega per Salvini Premier. Alberto Di Rubba, invece, è l'ex revisore dei conti del gruppo alla Camera.
L’indagine
L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Il procuratore Francesco Greco ha spiegato che i reati contestati a Luca Sostegni sono "legati alla vendita di un capannone industriale ubicato nel comune di Cormano, intervenuta tra l'Immobiliare Andromeda”, di cui Scillieri era liquidatore, “e la fondazione Lombardia Film Commission". Sostegni è stato fermato perché "era in fuga verso il Brasile". La Lombardia Film Commission, come si legge sul sito, è una "fondazione no profit i cui soci sono la Regione Lombardia e il Comune di Milano" ed ha lo scopo di promuovere sul territorio la produzione di film, fiction e altro per diffondere l'immagine della Regione. Da quanto ricostruito dalle indagini, Sostegni era liquidatore della società Paloschi srl, che avrebbe venduto l'immobile ad Andromeda – che a sua volta l'ha venduto alla Lombardia Film Commission. Il prezzo di vendita, però, secondo le indagini, sarebbe stato gonfiato fino ad 800mila euro, mentre il valore era di 400mila euro. Per l'acquisto del capannone sono stati usati fondi pubblici. A Sostegni viene contestata anche l'estorsione perché avrebbe chiesto soldi ad altre persone in cambio del suo silenzio su questa vicenda.
Le accuse
Secondo la procura, oltre ad essere un suo uomo di fiducia, Sostegni aveva architettato insieme a Scillieri l'operazione relativa al capannone di via Bergamo 7 a Cormano, configurando così il reato di peculato. Per prima cosa - sostengono gli inquirenti - avrebbe sottratto il bene al fisco e dunque si sarebbe macchiato di sottrazione fraudolenta delle imposte, poiché non avrebbe inserito il valore dell'immobile, inizialmente di 400mila euro, nel complesso di beni che la società in liquidazione doveva registrare. La Paloschi Srl, iniziale intestataria del bene, infatti, avrebbe dovuto dichiararlo per restituirne il valore alle casse dello Stato, perché gravata da molti debiti tributari. In seconda battuta il capannone sarebbe passato all'immobiliare Andromeda, che lo avrebbe venduto per 800 mila euro alla Lombardia Film Commission, la quale aveva ricevuto dalla Regione un milione di euro per l'acquisto. In conclusione i soldi pubblici sarebbero stati usati per coprire l'operazione. Nell'ultima fase, inoltre, Sostegni avrebbe tentato di ricevere un'ulteriore somma per il "lavoro svolto", configurando cosi' il reato di tentata estorsione.