Fondi Lega, guardia di finanza in Lombardia Film Commission per acquisire documenti

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I militari stanno prelevando le carte nell’ambito dell’inchiesta, che si muove in parallelo con quella genovese sui fondi della Lega, sulla presunta compravendita, a prezzo gonfiato, di un immobile a Cormano

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano sta effettuando acquisizioni di documenti nella sede della Lombardia Film Commission nell'ambito dell’inchiesta sulla presunta compravendita, a prezzo gonfiato, di un immobile a Cormano (nel Milanese). L’indagine, due giorni fa, ha portato al fermo di Luca Sostegni (ora in carcere a San Vittore), presunto prestanome di Michele Scillieri, commercialista vicino alla Lega e indagato assieme ad altri due professionisti. L'inchiesta si muove in parallelo con quella genovese sui fondi della Lega.

Le acquisizioni dei documenti

La finanza è impegnata in acquisizioni di documenti nella sede della Lombardia Film Commission, dalle cui casse uscirono 800mila euro di fondi regionali per l'acquisto del capannone a Cormano. Denaro che, poi, in parte sarebbe arrivato ai professionisti, i cui nomi sono già emersi nel caso dei 49 milioni della Lega spariti, e in parte sarebbe finito su una rete di società su cui sta indagano la Procura. Tanto che sono stati acquisiti documenti anche alla Fidirev, fiduciaria che controllava "Futuro partecipazioni", altra società amministrata da Scillieri, e proprietaria di Andromeda che ha venduto l'immobile.

Le indagini

Dall’inchiesta emerge che a Luca Sostegni, il presunto "prestanome" di Michele Scillieri, fermato due giorni fa prima che andasse in Brasile, oltre al peculato viene contestata anche l'estorsione: avrebbe chiesto a Scillieri, a Alberto Di Rubba, ex presidente della fondazione ed ex revisore dei conti della Lega alla Camera, e Andrea Manzoni, altro professionista di fiducia del Carroccio, 50mila euro in cambio del suo silenzio, ma ne aveva ricevuti soltanto 20mila. Da quanto si è appreso, prima che venisse fermato a Milano nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, dopo aver fatto sparire alcuni documenti in Toscana, avrebbe incontrato Scillieri. A Sostegni, liquidatore di una delle società utilizzate per l'operazione di compravendita, poco prima di finire in carcere sarebbero stati consegnati 5mila euro in contanti e gli sarebbe stata fatta la promessa, in cambio del suo silenzio, di avere tranche da mille euro ogni 20 giorni su una ricaricabile. Ciò sarebbe avvenuto poco prima che venisse fermato. 

Le accuse dei pm

A Luca Sostegni vengono contestate dai pm di Milano tutte le esigenze cautelari: il pericolo di fuga, quello di inquinamento probatorio e quello di reiterazione dei reati. L'aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi hanno inoltrato all'ufficio gip la richiesta di convalida del fermo e di custodia in carcere. Sostegni nell'ultimo periodo viveva in Brasile e poi nei mesi scorsi era rientrato in Italia, in Toscana, dove è rimasto nel periodo di emergenza Covid. Di recente è stato anche intervistato da 'Report'. Due giorni fa puntava, secondo i pm, a scappare in Brasile dove avrebbe atteso l'invio di soldi in cambio del silenzio.

Le intercettazioni

"Una roba brutta (...) la prima azione che ho fatto nominato è stata quella di comprare l'immobile per ottocentomila euro quando dietro c'era un pregresso antipatico", così, intercettato e non indagato, l'ex presidente della Lombardia Film Commission, Giuseppe Farinotti, subentrato nella carica a Di Rubba mostrava "grande imbarazzo rispetto all'acquisto dell'immobile di Cormano, di cui siglerà il definitivo". L'intercettazione, anticipata dal Tg3, è riportata nel provvedimento di fermo dei pm nei confronti di Sostegni. 

“Non dico nulla...però”

"Io, innesco una serie di situazioni che io non lo so dove si va a finire perché poi da questa si va alle cantine, le cantine si va al capannone, dal capannone si va alla fondazione, dalla fondazione si va alla Fidirev, si va ai versamenti, si va a tutto, io per 30mila euro non so (...) se vale la pena far tutto sto casino", così intercettato Sostegni. Il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Civardi nel provvedimento di fermo parlano di "escalation di pressioni" da parte di Sostegni per avere tutti i 50mila euro pattuiti (ne aveva presi 20mila), altrimenti avrebbe riferito "quel che sa ai giornalisti". E diceva: "Io non dico nulla (...) però se voi vi comportate così eh io non posso fare altro, eh, che devo fare?". Nel provvedimento si legge che Sostegni era in crisi finanziaria.

Gli interrogatori

Ieri è stato sentito il presidente della fiduciari Fidirev a Roberto Tradati come teste in Procura. Da quanto si è appreso, intanto, dopo il fermo Sostegni avrebbe già reso alcune dichiarazioni utili per le indagini. Sarà interrogato per la convalida del fermo e per la decisione sulla misura cautelare dal gip Giulio Fanales e l'interrogatorio verrà fissato a breve. Gli investigatori puntano ad individuare la "destinazione finale" dei flussi di denaro.

Salvini: "Sono tranquillo, non ho paura di niente e di nessuno"

"Non do giudizi sulle inchieste, sono assolutamente tranquillo e non ho paura di niente e di nessuno". Risponde così il segretario della Lega, Matteo Salvini, a una domanda sulle inchieste in Lombardia a margine della "Due Giorni di ALIS - La ripresa per un'Italia in Movimento". E a chi gli chiede se teme un impatto sulle elezioni dei problemi giudiziari, risponde: "No, inchiesta più inchiesta meno non so più quante ne ho sui soldi in Russia, sui soldi in Svizzera, sui soldi in Liechtenstein. Non ci sono quindi...". 

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