Coronavirus, Milano: positivo agli anticorpi il 7,7% dei lavoratori dei mezzi pubblici

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L'età dei partecipanti allo studio - che erano prevalentemente conducenti dei mezzi di superficie rimasti in attività durante l'intera prima fase epidemica - era compresa tra i 36 e i 51 anni. In regione secondo giorno consecutivo senza decessi

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Sono il 7,7% su 1.852 persone testate i lavoratori dell'Atm, la società che gestisce i trasporti milanesi, risultati positivi agli anticorpi da Coronavirus nell'ambito del test sierologico effettuato a maggio e realizzato per conto del Comune di Milano.

In Valseriana il 41% dei residenti ha avuto contatti con il coronavirus, questo il dato che emerge dai risultati dei test sierologici.

Intanto, il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, risulta indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla fornitura di camici e altro materiale da parte di Dama spa alla Regione.

Per il secondo giorno consecutivo, in regione non si registrano decessi. Sono 79 i nuovi positivi. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

18:05 - Brescia, 16 nuovi contagi: positivi raddoppiati in 24 ore

L'altalena dei numeri dei contagi non si ferma e continua a oscillare in provincia di Brescia, facendo segnare un nuovo record settimanale di contagiati: i positivi contati nelle ultime 24 ore sono 16, più del doppio rispetto a quelli di venerdì. Rimangono invariati gli isolamenti domiciliari fermi a 264 mentre i guariti con doppio tampone negativo sono saliti di 15 unità arrivando a 10970. Nessun nuovo decesso nella provincia, con la conta dei decessi ferma a 2.530 nel Bresciano.

17:45 - In Lombardia secondo giorno consecutivo senza decessi

Per il secondo giorno consecutivo, non si registrano nuovi decessi Lombardia. È quanto emerge dai dati comunicati oggi dalla Regione. Il totale complessivo delle vittime è 16.801. Sono 79, invece, su 10.725 tamponi eseguiti, i nuovi positivi accertati nelle ultime 24 ore. Di questi, 30 sono stati rilevati a seguito di test sierologici, mentre 18 sono risultati “debolmente positivi”. Cala il numero dei ricoverati in terapia intensiva, giunti a 13, quattro in meno rispetto a ieri. Sono invece 148 (+4) i pazienti in cura negli altri reparti.

13:14 - A Milano un milione di euro a startup per aiutare la ripartenza

Un milione di euro alle startup che possono aiutare ad accelerare la ripartenza economica, sociale e culturale della città dopo l'emergenza Covid. A stanziarli è il Comune di Milano la cui giunta ha ieri approvato le linee di indirizzo per sostenere le nuove imprese innovative, grazie ai contributi che arrivano dal Fondo di Mutuo soccorso promosso dall'amministrazione durante l'emergenza e a cui i cittadini hanno donato. "Abbiamo sempre creduto nella vitalità delle start up - ha dichiara l'assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani - e nella loro capacità di proporre soluzioni utili e innovative per rispondere in maniera efficace alle mutate esigenze di cittadini e imprese dopo l'emergenza Covid". Il sostegno alle start up si sostanzia in un contributo a fondo perduto in conto capitale, pari al massimo a 40mila euro a copertura delle spese di investimento per l'avvio del progetto, a cui si potranno aggiungere 10mila euro per servizi di accompagnamento da acquisire presso gli incubatori d'impresa certificati presenti a Milano.

12:10 – Milano, dal Comune 5,5 milioni per il sostegno all'occupazione

Il Comune di Milano ha stanziato 5,5 milioni di euro per il sostegno dell'occupazione, delle micro imprese cittadine e di vicinato. I contributi provengono dal Fondo di Mutuo Soccorso istituito lo scorso ‪9 aprile‬ dal sindaco, Giuseppe Sala; la destinazione di questi fondi straordinari è stata indicata dal Consiglio comunale in un apposito ordine del giorno. Ai contributi potranno accedere le microimprese dei settori economici più colpiti durante il lockdown: attività commerciali al dettaglio in sede fissa, ad esclusione delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, servizi alla persona come parrucchieri, barbieri, centri estetici, attività della ristorazione, strutture ricettive e agenzie di viaggio che abbiano fino a 5 dipendenti assunti con contratto di lavoro subordinato full time e che abbiano subito almeno 56 giorni di chiusura obbligatoria. Nello specifico i fondi andranno a coprire le spese sostenute dall'impresa per effettuare nuove assunzioni di personale con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato o a tempo determinato della durata di almeno 12 mesi o con contratti di apprendistato o la stabilizzazione di personale già assunto con contratto in scadenza. "Con questi fondi - ha spiegato l'assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani - vogliamo favorire interventi mirati a sostegno del lavoro e dell'occupazione, cercando di scongiurare i gravi effetti che deriverebbero dalla chiusura di tante piccole attività di vicinato".

11:55 – In Valseriana il 41% dei residenti ha sviluppato anticorpi per il coronavirus

Il 41 per cento dei residenti della Valseriana ha avuto contatti con il Coronavirus. Il dato emerge dai risultati dei test sierologici condotti su otto Comuni di Alzano Lombardo, Albino, Aviatico, Nembro, Pradalunga, Ranica, Selvino e Villa di Serio. Qui il 41,2% di chi si e' sottoposto al test ha sviluppato anticorpi: 5.246 persone sul totale di 12.705. Il dato della Valseriana e' doppio rispetto al 21,6% emerso in città.

10:02 - Caso camici, Fontana indagato per un bonifico al cognato

Ci sarebbe un tentato versamento alla Dama spa da un proprio conto in Svizzera, sul quale nel 2015 aveva fatto uno "scudo fiscale" per 5,3 milioni, dietro l'iscrizione nel registro degli indagati del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per il caso dei camici. Il reato ipotizzato, secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, è quello di "frode in pubbliche forniture". Il 19 maggio, quattro giorni dopo una intervista di Report, Fontana cercò di fare un bonifico per arginare quello che il quotidiano definisce "il rischio reputazionale" insito nei 75.000 camici e 7.000 set sanitari venduti per 513.000 euro alla Regione il 16 aprile dalla società Dama spa del cognato Andrea Dini e (per il 10%) della moglie Roberta. Secondo la ricostruzione del Corriere, il governatore lombardo tentò di bonificare alla Dama 250.000 euro, cioè gran parte del mancato profitto al quale il cognato sarebbe andato incontro facendo l'unilaterale gesto di tramutare in donazione alla Regione l'iniziale vendita dei 75.000 camici e di rinunciare a farsi pagare dalla Regione i 49.353 camici e 7.000 set già consegnati. La milanese Unione Fiduciaria, incaricata il 19 maggio da Fontana del bonifico, secondo Il Corriere bloccò il pagamento perché in base alla normativa antiriciclaggio non vedeva una causale o una prestazione coerenti con il bonifico, disposto da soggetto "sensibile" come Fontana per l'incarico politico. E così la fiduciaria fece una "Sos-Segnalazione di operazione sospetta" all'Unità di informazione finanziaria di Banca d'Italia, che la girò a guardia di finanza e Procura.

8:25 - A Milano positivo agli anticorpi il 7,7% dei lavoratori dei mezzi pubblici

Sono il 7,7% su 1.852 persone testate i lavoratori dell'Atm, la società che gestisce i trasporti milanesi, risultati positivi agli anticorpi da Coronavirus nell'ambito del test sierologico effettuato a maggio e realizzato per conto del Comune di Milano. L'infezione da Covid-19 ha interessato, durante la prima fase epidemica, il 7,7% dei lavoratori della Azienda Trasporti Milanesi che si sono volontariamente sottoposti a test. L'età dei partecipanti allo studio - che erano prevalentemente conducenti dei mezzi di superficie rimasti in attività durante l'intera prima fase epidemica - era compresa tra i 36 e i 51 anni. I casi positivi al test immunocromatografico sono stati 142. Delle 100 partecipanti di sesso femminile ne sono risultate positive nove. Nei partecipanti al di sotto dei 45 anni d'età la percentuale di positivi (5.7%) è risultata inferiore a quella riscontrata in quelli con più di 45 anni (9.8%). Il 35,2% dei partecipanti allo studio che sono risultati positivi agli anticorpi (50/142) non ha riferito alcun sintomo compatibile con Covid-19 nei mesi precedenti al test.

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