Il direttore del dipartimento Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano: "Far la parte del censore non è piacevole, ma non è il momento di fare queste cose, oggettivamente"
Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia
La movida che si è vista nelle strade di molte città italiane anche nel fine settimana appena trascorso "è un comportamento che in determinate situazioni e condizioni diventa irresponsabile, non credo si possa definire diversamente. Far la parte del censore non è piacevole ma non è il momento di fare queste cose, oggettivamente. E lo dico senza nessun interesse, perché non ho mai preso una lira per i miei interventi". Così, durante la trasmissione Agorà, su Rai 3, Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano.
In Lombardia, intanto, si registrano 194 nuovi casi, che portano il totale dei contagi da inizio pandemia a 90.389. A Bergamo effettuati test sierologici su quasi 10mila cittadini: il 57% è risultato positivo.
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza ipotesi di reato né indagati, sulla vicenda della fornitura di camici nel pieno dell'emergenza Covid da parte della Dama spa, società di cui la moglie del governatore lombardo Attilio Fontana detiene una quota e che è gestita dal cognato. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI).
18:49 - Test a operatori e ospiti dei centri disabili
"I centri diurni per disabili possono ripartire in piena e totale sicurezza": lo assicurano gli assessori lombardi Stefano Bolognini (Politiche sociali, abitative e disabilità) e Giulio Gallera (Welfare) in merito alla riapertura delle strutture semiresidenziali per persone con disabilità. "La procedura di riapertura prevede che siano sottoposti a test sierologico ed eventualmente al tampone in caso di positività al test, ovvero in caso di impossibilità a realizzare il prelievo ematico, tutti gli oltre 4.000 operatori e i 14.000 ospiti, e le ATS sono pronte ad intervenire rapidamente garantendo che la spesa dei test sarà a carico di Regione Lombardia". spiega Gallera. "Già con delibera del 26 maggio - aggiungono gli assessori - erano state approvate le linee guida regionali finalizzate a consentire la presentazione di un progetto di riavvio dei centri diurni per disabili da parte degli enti gestori. Entro la giornata di oggi le Ats ultimeranno, dopo i dovuti passaggi nell'ambito delle cabine di regia con i comuni, l'iter per l'approvazione delle linee operative territoriali, in modo tale da potere mettere in condizione tutti i centri di ripartire con le attività nella massima sicurezza per ospiti e operatori".
18:31 - Ats Bergamo: test per 10mila cittadini, 57% positivo
Ats Bergamo ha reso noti i risultati dei test sierologici ai quali, dal 23 aprile al 3 giugno sono state sottoposte 20.369 persone, di cui 9.965 cittadini e 10.404 sanitari. Per i cittadini, la percentuale di positività è del 57%, mentre tra il personale sanitario la percentuale scende al 30%.
18:18 - In Lombardia 194 nuovi positivi e 32 decessi
Sono 194 - su 4.488 tamponi eseguiti - i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Lombardia, per un totale di 90.389 positivi riscontrati dall'inizio della pandemia. Lo rende noto la Regione, comunicando che il rapporto tra casi controllati e contagi è salito al 4,3% (ieri era all’1,6%, con 125 su 8.005 tamponi). Sono invece 32 i decessi nell’ultimo giorno, che portano il computo delle vittime a 16.302. I ricoverati in terapia intensiva sono 107, dato uguale a ieri, mentre calano i ricoverati negli altri reparti: sono in tutto 2.708, 93 in meno. Guarite o dimesse altre 263 persone.
17:51 - Caso camici Lombardia, Procura di Milano apre un fascicolo
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza ipotesi di reato né indagati, sulla vicenda della fornitura di camici nel pieno dell'emergenza Covid da parte della Dama spa, società di cui la moglie del governatore lombardo Attilio Fontana detiene una quota e che è gestita dal cognato.
16:47 - A Pavia brindisi alla ripartenza in 28 ristoranti
Un brindisi alla vita sociale finalmente ricominciata, dopo le lunghe settimane del lockdown. E' quello che verrà proposto nella serata di venerdì 12 giugno in 28 ristoranti di Pavia che hanno aderito all'iniziativa promossa dal Comune in collaborazione con il Distretto del vino di qualità dell'Oltrepò Pavese. A tutti i commensali verrà offerto gratuitamente un calice di Bonarda, uno dei vini simbolo prodotti nelle cantine oltrepadane. Il Distretto lo sta lanciando con il progetto #lamossaperfetta, che vuole esaltare le sue caratteristiche di vino frizzante particolarmente adatto a un grande pubblico. Non a caso l'appuntamento in programma la sera del 12 giugno ha come slogan "Il brindisiperfetto con la mossaperfetta". "Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio con grandi testimonianze storico-artistiche, bellezze ambientali ed eccellenze enogastronomiche - sottolinea il sindaco Mario Fabrizio Fracassi -, fra le quali rientra anche il vino. Dobbiamo avere la forza di imparare a fare squadra, anche a livello provinciale, per far conoscere i nostri prodotti in Italia e nel mondo". Fabiano Giorgi, presidente del Distretto del vino di qualità dell'Oltrepò Pavese, è entusiasta dell'iniziativa: "L'Oltrepò Pavese non ha avuto, sin ad ora, l'immagine che meriterebbe per la qualità dei suoi vini. E' una tendenza che vogliamo invertire, facendo conoscere anche gli altri prodotti d'eccellenza della nostra terra come i salumi, i formaggi, i tartufi e altri ancora. La Bonarda, in particolare, è un vino che merita di avere successo anche fuori dall'Italia: viene prodotto con l'uva Croatina, che rappresenta un sostegno economico per tante famiglie in Oltrepò Pavese". I ristoranti della provincia di Pavia hanno da poco iniziato a rifornirsi di vino dalle cantine oltrepadane, dopo la lunga interruzione coincisa con la fase più critica dell'emergenza coronavirus: al momento comunque le ordinazioni hanno raggiunto non più del 20 per cento della media che si registra abitualmente.
15:02 - Gori: “Con app PrenotaBergamo città più sicura e smart”
"Nasce PrenotaBergamo.it la web app per prenotare un tavolo al ristorante, o al bar, o fissare un appuntamento in un negozio, dal parrucchiere": lo annuncia il sindaco Giorgio Gori, spiegando che "in questa estate 2020 caratterizzata dalle misure di distanziamento fisico per evitare un ritorno di contagi, vogliamo offrire uno strumento, gratuito e facile da usare, a tutti i nostri cittadini". Da una parte, "se prenoti sei sicuro di trovare posto e di evitare le code". E per gli esercenti "se usi l'app per le prenotazioni puoi ottimizzare i coperti del ristorante o del bar gestendo più turni".
"È un altro piccolo passo - conclude il sindaco - per rendere Bergamo una città più smart e più sicura".
14:37 – Fontana: “Nessun equivoco sulla donazione di camici”
"Non c'è stato nessun equivoco. Sono stati comprati tutti i camici da tutti quelli che li producevano perché noi ne avevamo bisogno. Nel caso dell'azienda di mio cognato sono stati donati. Quindi mi sembra che la donazione fughi qualunque tipo di problema", ha ribadito il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ai microfoni nel Tgr Lombardia, in merito alle polemiche sulla fornitura di camici nel pieno dell'emergenza Covid da parte della Dama spa, società di cui la moglie di Fontana detiene una quota.
12:14 - Milano, presidio dei lavoratori della Scala davanti al Comune
"Un piano serio" per la ripartenza in sicurezza del Piermarini e "garanzie per tutti i lavoratori del teatro". Sono gli obiettivi del presidio di una sessantina di lavoratori del Teatro alla Scala che si è tenuto questa mattina davanti al Comune di Milano e che è stato organizzato dal Cub Info e spettacolo. "Milano non riparte se non riparte lo spettacolo dal vivo", sono le parole degli organizzatori che hanno esposto cartelli con scritto 'Nessuno deve restare indietro', 'La Scala è un bene pubblico, e il cuore di Milano. Nessun dorma!', 'Quale stagione se possono entrare solo 200 persone in teatro'.
"Al momento non c'è un piano concreto per la ripartenza, è una assurdità il limite posto dal governo delle 200 persone per gli spettacoli al chiuso, perché non tiene conto delle dimensioni della sala", sono le parole di Roberto D'Ambrosio, uno degli organizzatori del presidio. "Per il 15 giugno - ha continuato - è previsto un programma di eventi al Castello Sforzesco alla presenza del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, ma La Scala non c'è, non faremo neanche un concertino". Gli organizzatori del sit-in chiedono inoltre al sindaco di Milano Giuseppe Sala, che è anche presidente del Teatro, "tutele per tutti i lavoratori, non solo i dipendenti ma anche quelli delle ditte esterne, come gli impiegati dalle pulizie, della ristorazione, del facchinaggio, ma anche le partite iva come per esempio i ballerini". Un altro lavoratore, Nicolas Braile, ha posto l'accento soprattutto sulla richiesta di maggior tutele per prevenire il contagio da Coronavirus. "Nel mese di maggio - ha detto - avevamo chiesto di fare i test sierologici al sindaco Sala. Apprezziamo il riscontro positivo, visto che hanno dichiarato che li faranno, ma la loro intenzione è di fare i test ai tecnici della manutenzione solo una volta rientrati e non prima. Questo non va bene: o si fanno prima i test sierologici o non rientreremo".
11:04 - Comune MIlano concede 12mila metri quadri di spazi all'aperto ad attività
Il Comune di Milano ha fino ad ora concesso 12 mila metri quadrati di spazi all'aperto con delle modalità agevolate per permettere ai commercianti di estendere la loro attività anche all'aperto in questa fase dove gli ingressi nelle attività sono contingentati e serve più spazio per mantenere le distanze. "Volevo confermarvi che stiamo proseguendo con la concessione di spazi all'aperto per i pubblici esercizi, quali in particolare bar e ristoranti - ha detto il sindaco, Giuseppe Sala, nel suo video quotidiano sui social -. Abbiamo già concesso 12 mila metri quadrati e andremo avanti, cerchiamo di essere molto rapidi e di concedere spazi sempre, a meno che ci siano motivi di mobilità o sicurezza che non lo permettono".
10:57 - Milano, Sala: "Movida? Lavorare di più su tema sicurezza"
"Ribadisco la mia posizione, sono ben felice che i nostri ragazzi si divertano all'aperto d'estate ma dobbiamo lavorare ancora di più e meglio sul tema della sicurezza". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel consueto video sulle sue pagine social parlando della movida in città anche dopo gli episodi di violenza che ci sono stati nei giorni scorsi. "Ho chiamato ieri il prefetto, il questore e anche il presidente della federazione dei pubblici esercizi, Lino Stoppani, perché è necessario che ci si dia una mano tra chi gestisce i bar, i ristoranti e vede questa situazione e ovviamente la vigilanza e la garanzia della sicurezza che è un dovere nostro", ha aggiunto.
10:10 - Galli: "Movida vista in fine settimana da irresponsabili"
La movida che si è vista nelle strade di molte città italiane anche nel fine settimana appena trascorso "è un comportamento che in determinate situazioni e condizioni diventa irresponsabile, non credo si possa definire diversamente. Far la parte del censore non è piacevole ma non è il momento di fare queste cose, oggettivamente. E lo dico senza nessun interesse, perché non ho mai preso una lira per i miei interventi". Così, durante la trasmissione Agorà, su Rai 3, Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano. "Qualche focolaio collegato a comportamenti poco attenti lo abbiamo già avuto". E "il vero problema - ha aggiunto Galli - è che non ce ne si accorga subito, perché allora difficilmente li fermi e si rischia di dover bloccare di nuovo parte del paese". "Abbiamo la grande occasione - ha concluso - di contenere il virus in un rischio sempre inferiore. Ma se le cose corrette non si fanno, possiamo trovarci di nuovo il problema addosso con tutte le sue caratteristiche peggiori".
Galli ha inoltre spiegato che riuscire a ottenere la protezione della popolazione con il vaccino contro il Covid non sarà facile: "Per il vaccino ci sono diversi ottimi candidati. Se si troverà quello giusto e se avremo una buona copertura, potremo avere una protezione significativa e immunità di gregge". Ma non sarà un cammino breve. Quando finalmente lo avremo, però, ha precisato Galli, "va prodotto in quantità sufficienti a coprire il fabbisogno della popolazione mondiale, poi bisogna distribuirlo e quindi somministrarlo. E, credetemi, non è semplice. Per questo va contenuto il problema con misure di precauzione e responsabilità".
"In molte situazioni - ha aggiunto Galli - per troppa chiarezza manca chiarezza, per troppa definizione delle regole si da un durissimo colpo alla loro realizzabilità e il risultato è che diventa difficilissimo il rispetto di tutte le norme, così come sono previste. Valgono più valutazioni sulla salute delle persone che i plexiglass o i distanziamenti fatti con regole talvolta inapplicabili, che rendono difficile la vita delle persone". Un esempio sono le regole per le riaperture dei centri anziani: "La limitazione nel gioco della carte mi fa ridere: basta mettere un tavolo più largo persone più distanziate e con la mascherina. Piuttosto che cento limitazioni per l'apertura è utile capire se chi arriva in un centro sia tendenzialmente sano. In questo senso una scrematura importante di portatori dell'infezione potrebbe esser fatta", valutando gli anziani dal punto di vista degli anticorpi.
9:15 - Sala: "In Lombardia esame di coscienza sulla sanità"
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella "giustamente richiama all'unità nazionale, alle non divisioni ma questo sentimento" anti lombardo "oggi c'è. In Lombardia dobbiamo fare innanzi tutto un esame di coscienza sulla sanità". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in diretta alla trasmissione Circo Massimo su Radio Capital. "Io evito per rispetto istituzionale di bisticciare con il presidente Fontana, ma un esame di coscienza sulla sanità lombarda e un progetto di cambiamento servono perché alcune cose sono lì da vedere - ha aggiunto -. Il presidio medico territoriale si è perso in Lombardia. Anche io ho fatto errori quindi non sono qui a fare il santarellino che da lezioni agli altri. Come si fa a non riconoscere che i grandi ospedali non bastano? Io pretendo solo questo, una riflessione e voglio un cambiamento". In Lombardia e a Milano "per evitare sentimenti negativi - ha concluso - bisogna dare il senso di un cambiamento".
"La mia preoccupazione - prosegue Sala - è su quello che succederà in autunno, anche questi enormi fondi dell'Unione europea sono un'opportunità ma bisogna saperli spendere. Penso che serva un governo con persone che hanno una storia alle spalle, un curriculum importante, un' esperienza - ha aggiunto - e che sappiano affrontare una situazione così difficile. Conte ci ha rassicurati dicendo che la squadra di governo va bene così e se lui pensa che vada bene non ho più nulla da dire".
Il sindaco ha continuato: "Io non appartengo a quelli che vogliono destabilizzare il governo Conte e dico anche che oggi a questo governo onestamente non vedo che alternative ci siano. Molti di noi guardano con rispetto a una figura come quella di Mario Draghi, ma oggi non ci sarebbe un parlamento probabilmente disponibile a supportare un'opzione Draghi. E veniamo alla sinistra. La sinistra in questi anni ha proposto un serio candidato alternativo? Altrimenti andiamo sempre a rincorrere".
7:38 – Confezionava mascherine con lavoratori in nero: 55enne denunciata nel Mantovano
La titolare di un laboratorio tessile a Medole, nel Mantovano, H.S., 55 anni, di nazionalità cinese e residente a Lecce, è stata denunciata dai carabinieri per sfruttamento della manodopera clandestina. I militari hanno infatti trovato al lavoro, tra gli otto operai che confezionavano mascherine, due lavoratori in nero, di cui uno clandestino, tutti sottopagati e privi delle misure di sicurezza anti Covid-19. L'attività è stata immediatamente sospesa, mentre alla titolare è stata comminata una multa di circa 11mila euro.
7:02 – Milano, dal 9 giugno riapre il Cenacolo: visite contingentate
Orari ridotti e presenze contingentate per garantire visite in sicurezza. A Milano martedì 9 giugno riapre le porte il Cenacolo Vinciano, ma per garantire "un percorso di visita in sicurezza che rispetti le indicazioni sul distanziamento fisico, la separazione dei flussi e tuteli la salute di visitatori e lavoratori, sono state introdotte modifiche nel percorso di visita e nelle modalità di accesso". In questa prima fase sperimentale e di verifica sulla tenuta dei percorsi, viene sottolineato in una nota, gli accessi al Cenacolo sono ulteriormente contingentati: potranno entrare nel Refettorio solo 5 persone ogni 15 minuti. Anche gli orari di apertura del Museo subiscono delle modifiche: martedì - venerdì ore 14.00-19.00 (ultimo ingresso 18.45) sabato e domenica ore 9-13.45 (ultimo ingresso 13.30). "Si è voluto in ogni caso preservare la qualità dell'esperienza", commenta Emanuela Daffra, a capo della Direzione regionale Musei Lombardia, "mantenendone inalterati i tempi, offrendo così al visitatore, in cambio delle maggiori attenzioni richieste, il privilegio straordinario di una visita concentrata e silenziosa, nel corso della quale apprezzare la stratificazione storica del luogo e la potenza comunicativa del dipinto di Leonardo".
7:00 – Sileri: “Non vedo un problema Lombardia”
Mentre i dati regionali di ieri mostravano un andamento sull'emergenza coronavirus di 125 nuovi contagiati in su 8.005 tamponi effettuati di 21 decessi per un totale di 16.270 da inizio pandemia, il Governo e gli esperti hanno ‘smorzato i toni’ sul caso Lombardia. I medici hanno spiegato che il numero di casi positivi al Covid ancora alto rientra nel normale andamento dell'epidemia nella regione, e che anche nella seconda parte della Fase 2 non ci sono stati comunque rimbalzi allarmanti. La Lombardia, essendo la prima ad essere colpita con più focolai, "è anche l'ultima a rientrare nella normalità. Ma questa non è una sorpresa, perché si ricollega all'onda dell'epidemia", ha precisato Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e sanità pubblica all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Secondo l'esperto, i dati che danno l'andamento vero del virus sono quelli del numero di ricoveri in ospedale in terapia intensiva e dei morti, tutti in calo, così come quello delle chiamate al 112 per emergenze respiratorie. "Il numero dei tamponi positivo è il meno attendibile – ha aggiunto - perché in parte raccoglie anche i test fatti sulle persone risultate positive all'esame sierologico. Si tratta dunque di casi 'vecchi', rimasti contagiosi a lungo".
Il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha dichiarato di non vedere "un problema Lombardia. Anzi vedo numeri in calo con terapie intensive vuote. L'Italia è aperta. I focolai possono essere ovunque e, nel caso, andranno prese misure di contenimento chirurgiche e mirate". I pazienti, ha rilevato Sileri, "non arrivano più in ospedale o non in forma grave". Il virus? "Circola meno - conclude -, magari fosse mutato". L'alta mortalità da Covid-19, registrata soprattutto nella fase acuta tra marzo e aprile, si deve al fatto che ancora non è stato trovato un farmaco risolutivo. "Purtroppo non c'è un farmaco risolutivo in assoluto – ha concluso Signorelli - dalle sperimentazioni in corso in tutto il mondo speravamo di avere risultati più positivi, ma così non è stato. Di fatto si va avanti per tentativi", vedendo a quale farmaco reagisce meglio il paziente.