I carabinieri del Ros hanno isolato una decina di messaggi d’odio che rappresenterebbero un reale pericolo per l'incolumità della cooperante, chiedendo a Facebook i dati dei reali titolari dei profili da cui sono partiti
Proseguono le indagini della Procura di Milano per le minacce a Silvia Romano (CHI E’), la cooperante rapita in Kenya nel novembre 2018 e liberata dopo un anno e mezzo di prigionia (L’ARRIVO A CIAMPINO – FOTO – L’ARRIVO A CASA A MILANO). I carabinieri del Ros hanno individuato una decina di profili fake dai quali sono partite minacce ritenute pericolose per la giovane e su cui sono in corso accertamenti: i militari ora hanno chiesto principalmente a Facebook i dati dei reali titolari degli account. Gli investigatori del dipartimento antiterrorismo, guidato dal pm Alberto Nobili, hanno infatti scremato i moltissimi messaggi di odio inviati alla ragazza via social e sono arrivati a isolarne una decina che rappresenterebbero un reale pericolo per l'incolumità della cooperante. Tali messaggi risultano partiti da profili fasulli, aperti cioè con nickname, e in alcuni casi corredati da foto che richiamano a realtà vicine all'estrema destra.
