L’iniziativa è del comitato “Verità e Giustizia per le vittime del Trivulzio”. Durante il presidio, un telo con i nomi degli ospiti è stato appeso alle inferriate della struttura
Un telo con i nomi degli ospiti anziani morti è stato appeso alle inferriate del Pio Albergo Trivulzio, l'istituto per la terza età al centro delle indagini milanesi sui contagi e i morti nelle Rsa, in occasione del flash mob organizzato per questo pomeriggio dal comitato “Verità e Giustizia per le vittime del Trivulzio”. Sono stati affissi anche altri cartelli, tra cui: "15/5/20 sei volata in cielo. Ciao mamma" (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA).
L’iniziativa del Comitato
L'iniziativa del comitato arriva, è stato spiegato ieri dal portavoce Alessandro Azzoni, "dopo mesi di condivisione distanziata di lutti e angosce per la sorte dei nostri cari, quando è ancora costante la preoccupazione per i nostri familiari che vivono isolati all'interno della Baggina". Si tratta, chiarisce, "del primo incontro nel luogo diventato il simbolo di un dramma, che ha coinvolto anziani e personale sanitario, e che ora si cerca di mettere sotto il tappeto". Azzoni ha poi dichiarato: "Siamo qui per dare un simbolico abbraccio ai vivi e per ricordare i morti e per ringraziare il personale medico e infermieristico che non ha mai smesso di lavorare".
“Presto associazione per riunire vittime lombarde”
Azzoni ha poi fatto un annuncio: “In questo momento stiamo scrivendo lo Statuto di un'associazione che vuole riunire i parenti delle vittime delle Rsa lombarde colpite in un modo così tragico dal virus. In queste settimane siamo stati contattati non solo dai parenti delle vittime del Trivulzio, ma da quelli di molte Rsa lombarde, milanesi e non solo. Le storie sono tutte simili purtroppo". Azzon ha spiegato che la nuova associazione non ha ancora un nome: "Lo stiamo studiando. Sappiamo però che le motivazioni che ci uniscono solo le stesse, ovvero la richiesta di verità e giustizia per delle morti che andavano evitate e che di tutta la comunità".
Il flash mob
All'iniziativa erano presenti una quarantina di persone, tra familiari di anziani ricoverati e personale sanitario. Qualcuno ha portato un geranio o una rosa, di colore rosso, e sono stati appesi diversi cartelli alle inferriate. Un'altra richiesta dei parenti, come già spiegato nei giorni scorsi, è di potere rivedere i loro cari ancora ospiti nella struttura che dai primi di marzo ha congelato le visite. Per questo alcuni di loro hanno al collo dei cartelli con scritto "la mamma mi vuole vedere", "papà mi vuole vedere".