Coronavirus Lombardia, Fontana: "Momento delicatissimo, rispettare le regole"

Lombardia

Così il governatore in un videomessaggio: "Se ci comporteremo con attenzione e seguiamo le prescrizioni potremo conquistare un altro spazio di libertà”. Morto un altro medico della Valtellina: aveva 73 anni. A Milano, ieri i Navigli sono tornati a riempirsi di gente

Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia

 

"Se ci comporteremo con attenzione, seguendo le prescrizioni che ormai conosciamo, potremo conquistare un altro spazio di libertà e favorire così la piena ripartenza, soprattutto in vista della tappa del 18 maggio". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, si rivolge ai cittadini alla vigilia del primo weekend post lockdown. "Questo è un momento delicatissimo - ammonisce Fontana in un videomessaggio - i cittadini, che hanno capito di dover rispettare le regole del lockdown, mi auguro rispettino anche quelle necessarie nella Fase 2”.

Una triste notizia giunge dalla Valtellina, dove un altro medico è deceduto dopo aver contratto il Coronavirus. Si tratta del dottor Oscar Giudice, 73 anni, ammalatosi poche settimane dopo essere rientrato in servizio, nonostante fosse in pensione, per portare il suo aiuto nella fase dell'emergenza.

Un'infermiera del Pio Albergo Trivulzio, invece, ha detto ai magistrati di aver dovuto lavorare per oltre due mesi senza mascherine.

Ieri, la zona dei Navigli, a Milano, è tornata a riempirsi ieri, ad appena quattro giorni dall'allentamento del lockdown (FOTO): tanti i ragazzi a passeggio, molti dei quali senza mascherina. Ed è subito scoppiata la polemica sui social per le foto e alcuni video postati che testimoniano l'affollamento di una delle zone più famose della movida milanese. "O le cose cambiano oggi o io domani prenderò provvedimenti e chiudo i Navigli”, ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

19:18 – Controlli sui Navigli: Darsena quasi deserta

Niente più gente seduta su muretti, ringhiere o marciapiede. E' il primo effetto dell'imponente schieramento di forze dell'ordine nella zona dei Navigli di Milano all'ora dell'aperitivo, che sta attirando numerosi operatori dell'informazione ma in apparenza meno avventori rispetto ai primi giorni della fase 2, che dopo il lockdown permette a bar e ristoranti di fare servizio da asporto. 'Take away significa porta via! Non soffermatevi, rispettiamo le regole #noassembramenti', c'è scritto sui cartelli appoggiati sulla balaustra di fronte alla Officina 12, storico locale dell'Alzaia Naviglio Grande che propone cocktail in bottiglie di vetro da asporto. Chi non ha voluto rinunciare a una birra o uno spritz, in linea di massima ha dovuto sorseggiarli da bottiglie di vetro o bicchieri di plastica passeggiando lungo i Navigli o nelle strade limitrofe. Non si è visto ancora il baracchino del venditore ambulante di birra attorno al quale ieri sera si è creato un assembramento di una cinquantina di persone. A parte una mamma con una bimba sedute per terra e un giovane intento a pescare, attorno alle 19 era praticamente deserto lo spiazzo della Darsena, con una pattuglia della polizia locale praticamente fissa di fronte al bar dove ieri si raccoglievano ben più avventori, come in alcune delle immagini che hanno spinto il sindaco, Giuseppe Sala, a minacciare la chiusura dell'area dei Navigli.

18:50 – Pavia, infermieri: “Premio 100 euro? Ridicolo”

Hanno lavorato spesso 12 ore consecutive, per oltre due mesi, per curare il "paziente 1" dell'epidemia italiana di coronavirus e altri malati ricoverati in gravissime condizioni al San Matteo di Pavia. Come riconoscimento alla loro fatica, hanno trovato nella busta paga di marzo un "premio lavoratori dipendenti" di 100 euro. Si tratta di un riconoscimento straordinario emanato dal Governo. Un bonus che, a fronte dei sacrifici sopportati e dei rischi corsi (alcuni si sono anche ammalati), appare oggi loro come una beffa. Gli infermieri del Policlinico di Pavia più coinvolti nell'emergenza Covid-19 (quelli che operano in particolare nei reparti di Rianimazione e Malattie Infettive) hanno sfogato in una lettera aperta la loro rabbia. "Cento euro come 'premio' per aver dato un aiuto importante e concreto a far fronte all'emergenza già di per sé erano una regalia ridicola e offensiva verso un professionista che ha messo in gioco salute, professionalità, responsabilità e preparazione specifica. Come ulteriore beffa la quota accreditata sui cedolini dei turnisti è stata adottata in base ai giorni di lavoro e non alle ore effettivamente svolte, con il risultato che nessuno di noi è riuscito a prendere l'intera cifra". "Inoltre - si legge ancora nella lettera - i colleghi che la salute l'hanno rischiata in modo reale, risultando positivi al tampone, e sono stati allontanati dai loro cari con la paura di aver contagiato anche quest'ultimi, si sono visti accreditare quote ancora più ridicole, perché ovviamente assenti dal lavoro". Gli infermieri non accusano il San Matteo "a cui siamo grati per essersi impegnato a metterci in condizioni di lavorare sufficientemente in sicurezza, cosa altrove non scontata. Nemmeno vogliamo fare un discorso puramente venale, ma esprimere la nostra delusione per questa ennesima umiliazione subita dalla professione cui apparteniamo".

18:31 – Milano, Maran chiede scusa ai ristoratori multati

L'assessore all'Urbanistica del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, ha chiesto scusa ai ristoratori che sono stati multati dalla Polizia due giorni fa perché protestando avevano creato un assembramento. "Credo di aver detto una cosa sbagliata - ha ammesso in diretta sulla pagina del Pd di Milano - mi scuso con i sanzionati sperando che venga tolta loro la multa e con chi si è sentito offeso. Proprio perché in realtà stiamo lavorando senza sosta per attenuare i disagi che avrà questa categoria, che saranno enormi". "Io, essendo preoccupatissimo per gli assembramenti, avevo detto che è normale che quando ci sono assembramenti, si venga multati. Inizio questa diretta riconoscendo il mio errore. Tra l'altro poi - ha aggiunto - il sindaco Sala ha portato gli organizzatori della protesta in Prefettura e speriamo che quelle multe vengano tolte, perché il problema è evitare assembramenti, non multare". Multe "che tra l'altro non ha fatto né il Comune di Milano né la Polizia Locale, ma la Polizia di Stato, che ha applicato in maniera un po' troppo stretta la legge sugli assembramenti", ha concluso.

18:12 – Assessore Milano: “Tavoli bar anche dove ci sono i parcheggi”

Bar e ristoranti a Milano "non pagheranno l'occupazione del suolo pubblico per tavolini, ombrelloni, la pedana se serve, tutte le strutture mobili leggere. Il Comune si impegna ad autorizzare poi la posa dei tavolini entro 15 giorni dalla domanda, questo taglia di molto i tempi, oggi di media ci vogliono due mesi quando si è fortunati". Lo ha spiegato l'assessore all'Urbanistica del Comune, Pierfrancesco Maran, in diretta sulla pagina del Pd di Milano, aggiungendo che la delibera approvata oggi dalla giunta dovrà essere votata la prossima settimana dal Consiglio Comunale. "I tavolini oggi si possono mettere solo davanti al proprio bar e ristorante, ma potranno stare anche togliendo i posteggi davanti, si potrà andare anche un po' più distante. Se il vicino di attività non è contrario si possono mettere lì. Se c'è uno spiazzo pedonale o una piazza si possono mettere lì, o un giardino - ha aggiunto Maran -. Se c'è da chiudere una strada a una certa ora perché la sera bisogna mettere più tavolini si può fare. Tutto questo sospendendo per quest'estate tutta una serie di regolamenti che impedivano di fare cose in 15 giorni".

18:08 – Controlli a tappeto per aperitivo sui Navigli

Controlli rinforzati nella zona dei Navigli a Milano, finita al centro di polemiche per gli assembramenti di ieri sera, con il sindaco Giuseppe Sala che oggi ha minacciato la chiusura dell'area. In piazza XXIV Maggio ci sono due auto della polizia locale, una della polizia e una della guardia di finanza, con gli agenti che a piedi pattugliano la Darsena. Vigili e poliziotti fanno anche su e giù per le due sponde del Naviglio Grande, dove i locali iniziano ad aprire per l'aperitivo d'asporto (molti con cartelli che raccomandano di evitare assembramenti) ma i clienti ancora scarseggiano. Perplesso uno dei ristoratori che ieri ha chiamato le forze dell'ordine per il baracchino ambulante attorno al quale si è creata una folla di una cinquantina di persone: "Così i Navigli sembrano militarizzati, bastavano quattro vigili come deterrente".

18:06 – Università Cattolica Milano: “Protocollo sicurezza sanitaria”

L'Università Cattolica di Milano "è tra i primi atenei non statali italiani a pubblicare un proprio Protocollo di sicurezza sanitaria" per l'emergenza Coronavirus. Lo spiega lo stesso ateneo in una nota nella quale chiarisce, comunque, che "nei cinque campus dell'Università" anche nella Fase 2 "non è prevista alcuna attività didattica in presenza per gli studenti fino al 31 luglio". Ad ogni modo, l'Università Cattolica "sta lavorando per assicurare i necessari standard di sicurezza a studenti, docenti e personale tecnico amministrativo nel pieno rispetto delle disposizioni governative". Da qui la pubblicazione delle 'Linee guida di comportamento - Protocollo Emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2'. Un documento che è "il risultato di una task force multidisciplinare composta anche da medici e professori della facoltà di Medicina e chirurgia e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs". Il protocollo sanitario, si legge nella nota, "sarà costantemente aggiornato, tenendo conto dell'andamento della curva epidemiologica, delle indicazioni sanitarie e delle disposizioni governative". Tra le azioni messe in campo anche la "riorganizzazione logistica degli spazi, la realizzazione di percorsi a senso unico, misurazione della temperatura corporea, sanificazione di tutti gli ambienti, compresi i libri della biblioteca, rinnovamento degli apparati tecnologici presenti in aula, monitoraggio costante del flusso di pubblico, smart working".

17:45 – In Lombardia frenano contagi e ricoveri

Sono 609 i nuovi casi accertati di coronavirus in Lombardia per un totale di 80.723, ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati oggi (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA) . Si tratta quindi di un dato inferiore a quello degli ultimi giorni. I decessi sono arrivati a 14.939 (+94), i ricoverati nei reparti normali a 5.703 (in diminuzione di 146) mentre il numero di ricoverati in terapia intensiva è sceso a 400 (-80 rispetto a ieri). I tamponi effettuati sono stati 10.993 per un totale di 466.287. Questo è quanto riportato nel bollettino della Regione.

16:35 - Gallera: “In ospedali 'zone Covid, grigie e free’"

Per il ritorno alla "normalità" negli ospedali lombardi tutto dovrà avvenire nella massima sicurezza", sia "per gli operatori sanitari" sia "per chi viene ricoverato". Lo ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera in uno video su Facebook, parlando della nuova delibera con le linee guida per la riapertura delle attività sanitarie approvata ieri dalla giunta lombarda. "Le aree di terapia intensiva e i reparti di pneumologia che abbiamo aperto in questi mesi rimarranno, nel caso di una nuova fiammate dei contagi" ha spiegato Gallera, mentre "tutte le persone che accedono al Pronto soccorso avranno un pre-triage" e se hanno i sintomi del Covid "verrà fatto subito tampone". Coloro che arrivano con patologie tempodipendenti come infarto, ictus, o traumi "saranno comunque considerate come Covid potenziali" e dopo le operazioni messe in aree separate, ha specificato l'assessore. "All'interno degli ospedali - ha aggiunto - avremo delle 'aree Covid con dispositivi di protezione individuale rafforzati, delle 'aree grigie' per le persone in attesa del del tampone o con sintomi evidenti e delle zone 'Covid free' dove vanno le persone con tampone negativo ma dove prevediamo di mantenere comunque un grado di distanziamento di un almeno un metro e mezzo tra un letto e l’altro".

15:39 - Al Trivulzio divieto di accesso ai parenti fino fine maggio

Al Pio Albergo Trivulzio di Milano "non sarà consentito" l'ingresso "a familiari e visitatori dei pazienti ricoverati per tutto il mese di maggio". Lo spiega lo stesso istituto in un avviso urgente rivolto ai parenti di ospiti e malati e firmato dal direttore generale Giuseppe Calicchio, indagato per epidemia e omicidio colposi. Una decisione presa sulla base del "Dpcm del 26 aprile", delle "disposizioni regionali urgenti" del 3 maggio e degli "scenari di cautela che impongono una graduale e costante valutazione dell'evoluzione sul territorio dell'indice del contagio a seguito dell'apertura di esercizi commerciali e aziende".

15:13 - A Milano i musei civici aperti dal 19 maggio

Il 19 maggio a Milano riapriranno dopo oltre due mesi di chiusura in modo sperimentale i musei civici della città. Ma sarà una riapertura a giorni alterni, con ingressi contingentati in base alla dimensione, ingressi scaglionati a orari definiti e con l'obbligo di prenotazione e acquisto online del biglietto. Il piano sperimentale delle riaperture di musei e biblioteche è stato presentato in commissione consiliare dall'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno. I musei potranno riaprire dal 18 maggio, se lo confermerà il governo, che sarà un lunedì e a Milano saranno chiusi, il via libera ci sarà quindi il 19.

14:54 - A Milano il 18 maggio riaprono le biblioteche su prenotazione 

Il 18 maggio a Milano riapriranno le biblioteche cittadine dopo una riorganizzazione degli spazi per garantire il distanziamento dei dipendenti e di questi con i cittadini. Lo ha spiegato l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, in commissione consiliare riunita in video conferenza. Il prossimo 18 maggio apriranno quindi la Biblioteca Sormani e un primo contingente di rionali, con la riattivazione su prenotazione del servizio di prestito delle prenotazioni effettuate a marzo e la restituzione dei prestiti in corso. Le biblioteche interessate a questa prima fase resteranno aperte da martedì a sabato con orario ridotto. Dove ci sarà la necessità verranno installate delle barriere parafiato in plexiglass alle postazioni e ci sarà la sanificazione degli ambienti e dei materiali bibliografici. 

14:42 - Fontana: "Momento delicatissimo, rispettare regole"

"Se ci comporteremo con attenzione, seguendo le prescrizioni che ormai conosciamo, potremo conquistare un altro spazio di libertà e favorire così la piena ripartenza, soprattutto in vista della tappa del 18 maggio". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, si rivolge ai cittadini alla vigilia del primo weekend post lockdown. "Questo è un momento delicatissimo - ammonisce Fontana in un videomessaggio - i cittadini, che hanno capito di dover rispettare le regole del lockdown, mi auguro rispettino anche quelle necessarie nella Fase 2”.

Il week end, spiega una nota della Regione, funzionerà come un test per gestore le prossime settimane e cui guardano oggi istituzioni, tecnici e scienziati per pianificare le prossime riaperture. "Lo ribadisco, facciamo un'azione di cautela in più, piuttosto che una in meno. Evitiamo assembramenti - sottolinea il governatore - stiamo attenti a non entrare nei negozi se ci sono già alcune persone, indossiamo sempre la mascherina o un altro indumento e laviamoci spesso le mani. Distanziamento e dispositivi di protezione sono alleati fondamentali per le uscite nei luoghi pubblici". Per Fontana, "con queste piccole precauzioni usciremo completamente dall'infezione. È però ancora fondamentale attenersi alle limitazioni. Facciamolo per la nostra salute, per la salute dei nostri cari e anche per il rilancio del nostro Paese e della nostra economia. Rilancio economico-produttivo che è decisivo per rimettere definitivamente in moto la nostra regione e l'Italia intera”.

14:39 - Palazzo Reale Milano apre il 28 maggio

Riaprirà le sue sale al pubblico il 28 maggio Palazzo Reale di Milano, la sede espositiva più prestigiosa della città. Sarà un'apertura ridotta dal giovedì alla domenica con orari che saranno comunicati successivamente. Sono state prorogate, come ha spiegato l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, in commissione riunita in video conferenza, le mostre che sono state interrotte dal lockdown. Quella dedicata a Georges de la Tour (fino al 27 settembre), "Tuthankamon. Viaggio oltre le tenebre" (fino al 30 agosto) e "Roberto Cotroneo. Genius Loci" (fino al 26 luglio). Anche per le mostre, ingressi contingentati in base alla capienza delle sale con prenotazione obbligatoria per fasce orarie e acquisto dei biglietti online.

14:20 – 58mila potenzialmente contagiosi nel Bergamasco

Sono 58mila gli abitanti di Bergamo e provincia potenzialmente contagiosi e 12.300 di questi si muovono per lavoro. Emerge dal secondo report sull'uso dell'app Oggicomestai.it, sviluppata da ATS Bergamo in collaborazione con il Comune di Bergamo e il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci della Provincia. Delle quasi 57.500 persone registrate al servizio, si stimano in 52.400 le persone attualmente con sintomi, pari al 4,7% della popolazione della provincia. Un dato quindi in calo rispetto alle 62.000, pari al 5,6% dei bergamaschi, stimate con sintomi solo due settimane fa, il 20 aprile, data della prima ricognizione sul servizio. A queste vanno aggiunte le 5.600 persone con fine sintomi da meno di 15 giorni. Sempre in base alle risposte fornite a oggicomestai.it, si stimano in 331.000 le persone che hanno avuto sintomi nelle scorse settimane. Complessivamente, quindi, sono 383.000, il 35% della popolazione, le persone che hanno avuto o hanno sintomi riconducibili al COVID19: una quota a cui alcuni virologi che collaborano al progetto spiegano che si possono aggiungere un ulteriore 10% di asintomatici.

14:14 – Carcere San Vittore, guariti i primi 2 positivi

Sono guariti i primi due pazienti al reparto HUB di San Vittore dedicato al Coronavirus, da cui ora faranno rientro al reparto ordinario di detenzione, mentre a Bollate si è completamente negativizzato il primo detenuto in osservazione. L'Hub è stato predisposto dall'ASST Santi Paolo e Carlo in collaborazione con Regione Lombardia ed Amministrazione Penitenziaria al carcere di San Vittore, mentre a supporto, nella casa circondariale di Bollate, è stato creato anche un reparto per i casi più leggeri, asintomatici o convalescenti. Il tutto per i detenuti delle carceri lombarde che hanno contratto il Covid, ad oggi 45, spiega una nota dell'Asst

13:53 – Milano, nel weekend 1.100 vigili per controllo parchi

Nel weekend a Milano saranno 1.100 gli agenti della Polizia locale impegnati, tra sabato e domenica, a fare rispettare le ordinanze relative al contenimento di contagio del Covid-19, in particolare nei parchi e nelle aree verdi. "Il presidio della Polizia locale anche nel fine settimana sarà costante e attento - ha spiegato la vicesindaca e assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo - e, nel frattempo, stiamo procedendo a fissare il nastro sulle attrezzature all'interno delle aree verdi. Mi permetto di suggerire a chi ha bambini di prediligere i parchi più grandi e non le piccole aree gioco, meglio spazi aperti dove è possibile farli correre, andare in bicicletta, giocare a palla, evitando la tentazione di scivoli e altalene; agli sportivi ricordiamo di correre da soli e non in gruppo, di rispettare le distanze e di non utilizzare le attrezzature".

13:18 – ISS: “Le immagini della folla a Milano preoccupano”

“Le immagini di folla a Milano fanno preoccupare: economia e salute non sono in contrasto. Bisogna aumentare i controlli sanitari proprio per favorire le riaperture. Invito assolutamente a rispettare le norme di distanziamento sociale e l'uso di mascherine”, ha affermato Gianni Rezza alla conferenza stampa settimanale organizzata dall'Istituito superiore di sanità.

12:53 – Da lunedì a Bergamo tornano le ztl ma con eccezioni

Da lunedì a Bergamo tornano in vigore le zone a traffico limitato, anche questo un segno di ritorno alla normalità, seppur parziale. E proprio in considerazione dell'epidemia di Coronavirus il Comune ha deciso fino al 31 maggio di permettere l'ingresso nelle ztl "a tutti coloro che svolgono servizi a favore di residenti e/o domiciliati all'interno delle zone" che si tratti di volontariato o di consegne a domicilio. Il pagamento della sosta in città riprenderà invece dal 18 maggio. Il Comune ha comunque già deciso la proroga fino al 31 maggio della validità di tutti i contrassegni per la circolazione nelle ZTL e/o per la sosta nelle aree riservate ai residenti e/o per la sosta in aree riservate a specifiche categorie di veicoli con scadenza tra il 9 marzo e il 31 maggio e la possibilità per tutti i titolari del contrassegno per la sosta nelle aree riservate ai residenti, in corso di validità, la sosta nelle aree disciplinate a tariffa, delimitate dalle strisce di colore blu, ivi compreso il parcheggio pubblico di Piazza Mercato del Fieno, senza obbligo di corrisponderne il corrispettivo né di rispettarne i limiti di tempo.

12:51 – Comazzi (FI): "Sala faccia più controlli"

"Oggi il sindaco di Milano ha rimproverato su Facebook i cittadini che ieri hanno affollato i Navigli, minacciando in maniera sconclusionata di chiudere i Navigli e chiudere l'asporto. Sarebbe auspicabile che gli agenti" della Polizia locale "vigilassero nelle zone della movida, per evitare pericolosi assembramenti in questa fase 2". Così il consigliere comunale di Forza Italia e capogruppo del partito in Regione Lombardia, Gianluca Comazzi, ha commentato le misure annunciate dal sindaco, Giuseppe Sala, per evitare assembramenti sui Navigli. "Anziché penalizzare ulteriormente le attività perché il Comune non ha effettuato i dovuti controlli? Dov'erano ieri le forze dell'ordine? Sala eviti di 'incazzarsi', per usare le sue stesse parole, - ha aggiunto - perché gli unici che ne hanno diritto sono i milanesi. Nonostante le polemiche delle scorse settimane, con i vigili che chiedevano di poter tornare a lavorare sono sempre pochi gli uomini della Polizia locale a presidio delle strade. Il Comune di Milano non perda altro tempo e intensifichi i controlli".

11:48 – Rsa, infermiera del Trivulzio ai pm: “Senza protezioni per due mesi”

Al Pio Albergo Trivulzio di Milano sono mancati "idonei dispositivi di protezione individuale sino alla metà di aprile", ossia per quasi due mesi dal caso Codogno, e ci sono state "carenze organizzative" sul piano "dell'efficace isolamento dei nuovi pazienti" e sulle prassi "di contenimento e distanziamento interne ai reparti". Lo scrive un'infermiera della struttura in una delle numerose denunce che in questi giorni stanno arrivando alla Procura di Milano. L'infermiera, assistita dal legale Anna Liscidini, racconta ciò che avrebbe visto nel suo reparto a partire da fine febbraio, quando il personale si accorse del primo caso di sospetto Covid. A preoccupare, si legge, "era il fatto che l'anziano ricevesse spesso visite dai parenti, tutti provenienti da Comuni limitrofi" alla "zona rossa" del Lodigiano. C'erano spostamenti tra i reparti di pazienti che "non erano sottoposti a tampone" né se avevano sintomi Covid né quando morivano. Il 14 marzo una "dottoressa", assieme ad alcune caposala, disse alle infermiere di non indossare le mascherine "per non creare scompiglio tra i degenti".

11:48 – Sanitari americani lasciano Cremona

Erano stati i primi ad arrivare all'esplosione dell'emergenza di Coronavirus e avevano allestito un ospedale dal campo a Cremona, accanto all'ospedale. E oggi, a cinquanta giorni di distanza, i volontari della Onlus evangelica Samaritan's purse lasciano la Lombardia per tornare nella Carolina del Nord. Lo riporta la Provincia di Cremona. Ieri ai rappresentanti della Onlus è arrivato il ringraziamento ufficiale da parte del sindaco Gianluca Galimberti che ha proposto un gemellaggio con Boone, la città da cui provengono, e "il riconoscimento della cittadinanza ordinaria" ai volontari americani.

11:17 - Giuseppe Sala: "Immagini gente sui Navigli sono vergognose"

"Quando c'è da ringraziare i milanesi per il loro comportamento virtuoso io sono sempre il primo a farlo e mi piace anche. Però, ci sono dei momenti in cui c'è da inc....rsi e questo è uno di quelli: le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato nel video che ogni giorno posta sulle sue pagine social, le troppe persone che ieri si sono riversate sui Navigli all'ora dell'aperitivo.  "Per me è deprimente dovere rispiegare qual è la situazione, ma nel mio lavoro ci sono tante cose che si debbono fare. Quindi ve lo ridico: noi siamo non solo in crisi dal punto di vista sanitario, e l'abbiamo visto quanto ha toccato questa città la pandemia, ma siamo in una profondissima crisi socio economica. Milano ha bisogno di tornare a lavorare, a lavorare! Questo è il punto, non è un vezzo, non è una voglia riaprire, è una necessità". Infine: "Io non sono un politico da metafore, sono un politico da atti. O le cose cambiano oggi, non domani, è un ultimatum, o io domani come al solito sarò qui a Palazzo Marino e prenderò provvedimenti, chiudo i Navigli e chiudo l'asporto" di bar e ristoranti.

11:12 - Militare: "Il carico di bare da Bergamo fa parte di me"

"Arrivi lì alla fine del tuo viaggio, dove ti ritrovi ad abbandonare 'il tuo carico', oramai fa parte di te, come se ti togliessero una parte di cuore, ed è lì che cerchi di capire l'identità del tuo compagno di viaggio". Così in una lettera, inviata e pubblicata oggi da 'l'Eco di Bergamo', uno dei militari che era alla guida dei camion che hanno portato via da Bergamo le bare nei giorni più drammatici dell'emergenza Coronavirus, racconta quei terribili momenti. "Tu guidi - scrive Tomaso Chessa - scambi due chiacchiere con il collega alla parte opposta della cabina, ma quando per forza di cose, per un istante, il silenzio rompe la tua routine il tuo pensiero si posa su di loro, realizzi che dentro quel camion non siamo in due, ma in sette ... cinque dei quali affrontano il loro ultimo viaggio". E ancora: "Ogni buca, ogni avvallamento sembra una mancanza di rispetto nei loro confronti". Il militare spiega ancora: "Pagherei oro per conoscere tutti i parenti delle otto persone".

9:55 – Studio del San Raffaele mostra l'efficacia del farmaco Anakinra

Un nuovo studio dell'ospedale San Raffaele di Milano, condotto dall'immunologo Giulio Cavalli, e coordinato da Lorenzo Dagna, primario dell'Unità di immunologia e reumatologia, mostra l'efficacia e la sicurezza del farmaco Anakinra capace di spegnere l'eccessiva risposta immunitaria causata dalle forme gravi di Covid-19. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Lancet Rheumatology. La sperimentazione, su 29 pazienti ricoverati al San Raffaele in ventilazione non-invasiva e con quadri clinici ad alto rischio, è stata effettuata all'interno del maxi studio clinico osservazionale su Covid-19 coordinato dal professor Alberto Zangrillo, direttore della Unità di anestesia e rianimazione e dal professor Fabio Ciceri, vice direttore scientifico per la ricerca clinica. Il farmaco agisce neutralizzando Interleuchina-1 (IL-1), una molecola infiammatoria prodotta dal sistema immunitario in risposta alle infezioni.

9:44 – Indagini sulle morti in case di riposo pavesi

La Procura di Pavia ha istituito un pool di investigatori (costituito da Carabinieri, Polizia e Guardia di di Finanza) che avrà il compito di fare chiarezza sulle morti registrate nelle case di riposo della provincia dall'inizio dell'epidemia di coronavirus. A darne notizia è oggi il quotidiano "La Provincia pavese". Dal 21 febbraio (data del primo caso di Covid-19 registrato in Italia, a Codogno) ad oggi, sono oltre 500 i decessi avvenuti nelle Residenze per anziani del territorio. Gli investigatori della Procura avranno il compito di stabilire quante di queste morti siano effettivamente da collegare al contagio con il virus e se ci sono state inadempienze nella cura degli ospiti. Sono diverse le denunce presentate nelle ultime settimane. Gli accertamenti, che partiranno nei prossimi giorni, dovranno far luce su diversi aspetti: dalla presunta ritardata chiusura ai visitatori esterni in alcune strutture, sino all'utilizzo dello stesso personale per seguire i pazienti Covid-19 e gli anziani non contagiati. Insieme alla forze dell'ordine locali collaboreranno anche i carabinieri del Nas di Cremona che nelle scorse settimane hanno effettuato controlli in quattro case di riposo della provincia di Pavia: alla frazione Samperone di Certosa, Cassolnovo, Garlasco e Pinarolo Po. In base ai risultati del lavoro investigativo, la Procura di Pavia deciderà poi se avviare formalmente le inchieste.

9:17 – Galli: “Improbabile che il virus girasse già a ottobre”

"È improbabile che il virus girasse sottotraccia già a ottobre. Non è pensabile che singole persone che hanno preso un'influenza a ottobre abbiano avuto il coronavirus. Perché questo è un virus che quando arriva si diffonde subito velocemente. Se così fosse stato quindi, queste persone avrebbero subito generato molti altri casi tra i loro contatti". A spiegarlo, Massimo Galli, direttore Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, ospite durante la trasmissione Agorà su Rai 3. I dati, prosegue, "ci dicono che è comparso nell'uomo tra ottobre e novembre in Cina e ha avuto una evoluzione rapida, lì, tra dicembre e gennaio. Se ci fossero stati casi prima avremmo avuto epidemie prima in giro per il mondo". A meno, conclude, "di non pensare che fosse un virus più tranquillo all'epoca, ma non è cosi". "Stiamo facendo una grande sperimentazione collettiva. Perché mascherine e tamponi, che sono sacrosanti e dobbiamo giustamente utilizzare, dal punto di vista scientifico è la prima volta nella storia che vengono usati per contenere la coda di una epidemia. Non ci sono lavori scientifici scritti a riguardo", ha aggiunto Galli. Quanto ai casi positivi che vediamo oggi, "alcuni sono la coda dell'epidemia. Nel senso che tanta gente sta riuscendo solo adesso a ottenere un tampone dopo tempo che lo chiedeva. Quindi nei prossimi giorni continueremo ad avere nuovi casi. Ma ciò non significa che i casi che vediamo oggi siano stati generati ieri". In merito alla possibilità di celebrare messe a partire dal 18 maggio, "sono contento se si riuscirà, nel rispetto delle regole, a celebrare tutti i riti di tutte le religioni. Ma per ora, soprattutto gli anziani devono stare ben attenti. E, se restano in casa ancora un po', non è una cattiva idea”.

8:19 – Sequestratati 3,3 milioni di euro per mascherine non vendute ai medici

A fine aprile la Guardia di Finanza di Como aveva arrestato, con la concessione dei domiciliari, l'amministratore della società Eclettica di Turbigo (Milano) per l'importazione dalla Cina di 72.000 mascherine Ffp2 destinate alla Federazione italiana medici di medicina generale, mentre 12.000 di queste erano state commercializzate. Ora i finanzieri hanno sequestrato 3.356.904 euro, nell'ambito di approfondimenti dell'operazione Duffy Duck, depositati sui conti correnti della stessa società. In particolare la società aveva ottenuto, nel marzo scorso, cinque affidamenti diretti da parte di Aria (la stazione appaltante di Regione Lombardia per l'acquisto centralizzato di beni e servizi) per la fornitura di Dispositivi di protezione individuale (mascherine, camici e tute mediche) per l'emergenza emergenza Covid. Il valore complessivo degli affidamenti era di 13.970.000 dei quali 10.490.000 sono stati già anticipati alla società, che però è stata - in base alle indagini - in gran parte inadempiente. Da qui, la denuncia per frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.) e l'emissione da parte dell'autorità giudiziaria lariana di un provvedimento di sequestro dei saldi ancora presenti sui conti correnti societari. Per ottenere lo svincolo diretto dei beni, l'amministratore avrebbe presentato, al momento dell'importazione, false attestazioni della destinazione dei beni ad enti pubblici ed altri organismi impegnati nel fronteggiare l'emergenza sanitaria in sostanza per poter accedere alla procedura semplificata di sdoganamento introdotta dai recenti decreti legge. E' stato accertato come, in due episodi, riguardanti l'importazione di complessive 622.000 mascherine, 42.000 di esse siano state destinate a imprese private in Puglia e Lombardia, per finalità speculative.

7:22 - Morto un altro medico in Valtellina

Un altro medico della Valtellina è caduto sul fronte del Coronavirus. Il dottor Oscar Giudice, 73 anni, di Lovero (Sondrio), è morto ieri sera all'ospedale Morelli di Sondalo, dove era ricoverato da circa un mese. Aveva contratto l'infezione poche settimane dopo essere rientrato in servizio, nonostante fosse in pensione, per portare il suo aiuto nella fase dell'emergenza. 

7:18 - Navigli affollati a Milano, è polemica sui social

La zona dei Navigli, a Milano, è tornata a riempirsi ieri, ad appena quattro giorni dall'allentamento del lockdown: tanti i ragazzi a passeggio, molti dei quali senza mascherina. Ed è subito scoppiata la polemica sui social per le foto e alcuni video postati che testimoniano l'affollamento di una delle zone più famose della movida milanese. 

7:13 - A dipendente Don Gnocchi lettera di licenziamento

Un lavoratore che denunciò l'Istituto Palazzolo Fondazione Don Gnocchi, facendo scattare l'indagine dei pm di Milano sui contagi di coronavirus nella Rsa, ha ricevuto una lettera di licenziamento dalla cooperativa Ampast, operante nella struttura. Altri dipendenti avrebbero ricevuto lettere di sanzione disciplinare in cui si preannuncia trasferimento in altre sedi. Lo apprende l'ANSA.

7:10 - Giuseppe Sala: "Giusto riaprire, ma mi farò sentire se va male"

"Ritengo sia giusto riaprire ma ci metterò grande prudenza, attenzione e vigilanza e se vedrò che le cose non vanno come devono mi farò sentire". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando della fase 2 alla trasmissione Iceberg di TeleLombardia. Alla domanda su che cosa si rimprovera in questi mesi di emergenza, Sala ha ribadito che "è stato un errore rilanciare il video con lo slogan 'Milano non si ferma'. Non avevamo capito, ma potrei dire che era così ovunque", anche tra i medici c'erano pareri diversi, "se è un errore è un errore che ho fatto, questa è la mia colpa". Da lì "ho cercato di lavorare ogni giorno e di non sbagliare più. Sono molto tonico, molto motivato. Serviranno 100 giorni ancora, o altri 200, ma io ci sarò".  La fase 2 a Milano per quanto riguarda il trasporto pubblico "sta andando bene, sono soddisfatto ma la nostra vera prova sarà il 18 maggio quando ripartirà il commercio e ci sarà più gente in giro". Infine, sul divieto per cui nei parchi pubblici di Milano non è possibile utilizzare le aree attrezzate per i giochi dei bambini: "Non viene rispettato e capisco che è difficile. Da domani cominceremo a fare un'opera di pulizia e sanificazione di tutti gli spazi giochi e cercheremo anche così di tenere lontana la gente, appena si potrà ripartiremo anche da una situazione sanificata. Bisogna avere prudenza, non penso che ne usciremo facilmente. Sarà una storia lunga purtroppo, anche se non si possono non vedere i miglioramenti. Va bene fare i controlli, ma controllare una città da 1,4 milioni di abitanti è impossibile, quindi sono costretto a chiedere ai cittadini di comportarsi meglio". 

7:05 - Ospedali lombardi riprendono graduale attività

Gli ospedali della Lombardia si avviano verso una graduale attività 'pre-Covid'. A stabilirlo una delibera approvata dalla Giunta di Attilio Fontana che, come chiarito dal governatore, prevede "la ripresa dell'attività ordinaria" in modo "graduale fino a un massimo del 60-70% dell'attività" previsto dalle strutture prima della pandemia e "riguarderà pazienti che necessitano di prestazioni non rinviabili oltre i 60 giorni di attesa". 

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