Coronavirus Lombardia, dimezzati ricoveri in terapia intensiva rispetto al 3 aprile

Lombardia
Foto di Archivio (ANSA)

Intanto l'assessore al Bilancio del Comune di Milano, Roberto Tasca, in una nota in cui comunica che la giunta ha approvato il bilancio consuntivo del 2019 ha spiegato che la stima delle mancate entrate nelle casse comunali ammonta a 400 milioni di euro

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Sono 680 le persone ricoverati in terapia intensiva in Lombardia e "rispetto al 3 aprile sono più che dimezzate, dato che avevamo circa 1400 persone in terapia intensiva": lo ha sottolineato il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala. La Regione inoltre "è al lavoro con Prefettura, Comune e Arcidiocesi di Milano per sostenere la possibilità di riaprire le chiese per le celebrazioni religiose in una cornice di massima sicurezza, all'insegna del distanziamento e dell'uso dei dispositivi di protezione". Lo comunica in una nota la Regione Lombardia. Intanto, il virologo Fabrizio Pregliasco, nuovo coordinatore scientifico del Pio Albergo Trivulzio, ha parlato della situazione nella struttura milanese, al centro di uno dei filoni d'inchiesta della Procura sulle morti e sulla gestione dei pazienti nelle Rsa durante l'emergenza Coronavirus: "Al Pio Albergo Trivulzio si sta facendo, come in tutte le altre strutture, al meglio per garantire la salute di tutte le persone che sono assistite. Non possiamo massacrare le Rsa continuando a insistere su quello che è stato un momento di guerra. E nella guerra non avevamo attrezzature". L'assessore al bilancio del Comune di Milano invece ha spiegato che è di 400 milioni di euro la stima delle mancate entrate nelle casse del Comune di Milano a causa dell'impatto del Coronavirus. In mattinata il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha pubblicato il consueto video di aggiornamento sull'emergenza, esponendo alcuni dubbi sul discorso di ieri del premier Conte (LA FASE 2), tra cui l'uso delle mascherine: "Non si è chiarito come verranno distribuite e soprattutto non si è chiarito come e con che modalità e dove dovranno essere obbligatorie". Su questo tema si è espresso anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento a Sky Tg24 . Sulle mascherine "tenderei a ribadire l'obbligo" in una nuova ordinanza regionale "ma è chiaro che vorrei avere garanzie dalla Protezione Civile sulla fornitura delle mascherine per tutta la popolazione", ha detto Fontana. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

19:17 - La Scala punta a grande riapertura con Requiem di Verdi a settembre

La Scala di Milano punta a ripartire a settembre dopo la chiusura forzata per l'epidemia di coronavirus con una grande esibizione, come fece l'11 maggio 1946, quando riaprì le porte - alla fine della guerra e dopo il restauro del teatro bombardato - con un concerto che divenne il simbolo della rinascita. In questo caso si tratterà anche di un tributo alle vittime del Covid con il Requiem di Verdi diretto da Riccardo Chailly, che sarà replicato anche a Bergamo e Brescia, due delle province più colpite. Il sovrintendente Dominique Meyer ha presentato il piano per la ripartenza al consiglio di amministrazione, in una riunione che si è tenuta in videoconferenza e che ha dato il via libera all'unanimità a questo programma e anche all'accordo con i sindacati sulla difesa dei salari.

18:54 - In Lombardia da 3 aprile dimezzati ricoveri in terapia intensiva

Sono 680 le persone ricoverati in terapia intensiva in Lombardia e "rispetto al 3 aprile sono più che dimezzate, dato che avevamo circa 1400 persone in terapia intensiva": lo ha sottolineato il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala. "Questo significa che le misure del lockdown hanno funzionato", ha aggiunto ricordando che "scendiamo sotto gli 8mila ricoverati e questi sono dati estremamente importanti".  

17:15 - Atm, con distanza 1 metro capacità 25-30 percento

La regola della distanza di 1 metro da rispettare tra i passeggeri sui mezzi di trasporto pubblico "limita molto la capacità di carico del trasporto. Noi ci attestiamo, a seconda dei mezzi e facendo simulazioni, sul riuscire a garantire dal 25 al 30% della capacità rispetto a prima e questo rende davvero difficile la gestione del trasporto pubblico nelle modalità con cui le facevamo prima". Lo ha sottolineato il direttore generale di Atm , l'azienda che gestisce il trasporto pubblico a Milano, Arrigo Giana, in commissione consiliare riunita in video conferenza. Il tema dell'appiattimento degli orari di punta del mattino e del tardo pomeriggio "diventa dirimente perché sono fisicamente ingestibili gli spazi. Il tema del metro di distanza dovrà forse essere discusso con le associazioni di categoria a livello europeo - ha aggiunto Giana -, che si stanno chiedendo se questo distanziamento è compatibile con il trasporto pubblico urbano che è nato con una logica totalmente diversa" cioè quella di spostare ingenti numeri di passeggeri. Ad oggi la guida "è ciò che è stato indicato alla presidenza del Consiglio dal comitato tecnico scientifico che ha ribadito questo tipo di distanziamento", ha concluso.
"Stiamo riconvertendo il personale che in questo momento ha posizioni di operatività che sono state sospese, all'informazione e gestione sul campo di quelli che saranno i flussi", ha continuato Giana. L'ingresso sui mezzi sarà infatti contingentato a causa delle norme per contenere il contagio. "Stiamo anche raccogliendo adesioni volontarie" dai dipendenti che hanno altre funzioni, "per trasferire anche loro almeno all'inizio ad occuparsi dell'attività di informazione dei clienti sul campo, fino a quando la situazione non sarà stabile".  

16:54 - Greenpeace dona 1.800 tute Dpi a ospedali Cremona

L'organizzazione ambientalista Greenpeace dona 1.800 tute protettive per il personale sanitario impegnato nell'assistenza ai malati di Covid 19 degli ospedali di Cremona. Lo comunica in una nota l'ong sottolineando che "l'emergenza sanitaria non sembra ancora alle spalle, almeno in Lombardia, dove si faticano anche a reperire dispositivi di protezione". All'azienda socio-sanitaria territoriale che gestisce gli Ospedali di Cremona, tra quelli maggiormente in prima linea in questo momento - aggiunge la nota - vanno tute di protezione chimica batteriologica prodotte in Cina acquistate da Greenpeace Italia e Germania, grazie all'intermediazione dei colleghi degli uffici di Greenpeace a Pechino e Hong Kong i quali, avendo vissuto per primi l'epidemia, si sono subito dimostrati solidali e si sono attivati per far arrivare le tute a destinazione il prima possibile. "Questa operazione - dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia - è solo una goccia nel mare delle necessità attuali. Ma è quello di cui c'è bisogno in un momento come questo: un gesto concreto per aiutare chi sta in prima linea negli ospedali, per contribuire allo sforzo che tutti stiamo facendo per bloccare la pandemia". "Il nostro pensiero va innanzitutto ai malati, alle vittime e alle loro famiglie" aggiunge. "E va agli "eroi" di questa crisi - conclude -: i medici e il personale sanitario, che operano anche in terapia intensiva, ai quali il nostro aiuto è destinato".

16:26 - Lodi, positivo in ospedale esce per sigarette

Ricoverato all'ospedale Maggiore di Lodi per coronavirus, si è tranquillamente allontanato dal suo letto ed è uscito per andare in tabaccheria a comprare le sigarette. Dopo l'acquisto, ha deciso di andare a fare un giro lungo il fiume Adda. I carabinieri sono stati allertati dagli infermieri dell'ospedale che non lo trovavano più e, sentendo dire dal vicino di letto che aveva in mente di andare in tabaccheria, hanno fatto scattare l'allarme. L'uomo, un 58enne disoccupato, raggiunto dai militari sul lungoAdda cittadino, è stato denunciato per diffusione di malattie infettive e riportato immediatamente in ospedale.  

16:16 - Milano, a S.Vittore presenza ridotta di 250 detenuti

Nel carcere milanese di San Vittore la presenza dei detenuti dall'inizio dell'emergenza Coronavirus e dalla rivolta scoppiata il 9 marzo è stata ridotta di 250 persone. "Siamo passati da 950 detenuti maschi a 693 - ha spiegato il direttore del carcere, Giacinto Siciliano in commissione consiliare riunita in video conferenza -, le donne sono scese a 63, abbiamo perso circa 250 persone". Secondo Siciliano "non c'è stata una significativa incidenza di scarcerazioni per la nuova normativa", per alcuni c'è stata la revoca della custodia cautelare, altri detenuti sono stati trasferiti, altri per l'articolo 199. "E' chiaro che noi come istituto siamo in una situazione più complessa, quando è scoppiata l'emergenza c'è stata anche una rivolta per colpa della situazione di overbooking non c'era più una branda dove mettere una persona - ha aggiunto - La struttura non essendo modernissima è stata attrezzata per gestire al meglio la situazione. Siamo ottimisti sul fatto che si possa gestire nel modo migliore possibile. Stiamo cercando di portare a due tutte le celle triple, a 4 quelle da 8, a 5 quelle da 11, questo ci consente di gestire meglio la parte della prevenzione".
Nel carcere di Bollate "abbiamo 1171 detenuti - ha detto la direttrice Cosima Buccoliero -, e dal 20 marzo al 10 aprile abbiamo avuto circa 220 scarcerazioni, soprattutto affidamenti provvisori, ordinari , terapeutici e differimenti di pena. Poche le detenzioni domiciliari perché questo è legato alla difficoltà di avere un domicilio per alcuni detenuti". La direttrice del carcere di Bollate ha sottolineato poi un problema che si dovrà affrontare cioè quello dei detenuti che hanno il permesso di lavorare all'esterno che rischiano di perdere il lavoro a causa della crisi economica dovuta all'epidemia.

15:15 - Nelle carceri di Milano 21 dei 24 detenuti positivi in Lombardia

Dei 24 casi di detenuti positivi in Lombardia, 21 si trovano negli istituti di Milano, mentre dei 230 in isolamento nella carceri della regione per Coronavirus 122 sono negli istituti penitenziari milanesi. I dati sono stati illustrati dal Provveditore dell'amministrazione penitenziaria della Lombardia, Pietro Buffa, nel corso di una commissione consiliare del Comune che si è tenuta in video conferenza. Se la fase 2 partirà per il Paese il 4 maggio per le carceri non sarà così. "Noi siamo nella fase 1 perché ancora il decreto del governo non modifica le limitazioni ai colloqui. - ha aggiunto Buffa - Però credo che le fasi a venire saranno ancora più complesse perché limitandosi il lockdown aumenterà la mobilità e inizierà anche l'attività della polizia all'esterno. C'è da immaginarsi un aumento degli arresti, i colloqui verranno aperti e tutti questi sono elementi che introducono rischi". "Sto raccogliendo idee da parte di colleghi e con le indicazioni che ci dà la sanità regionale per cercare di costruire sui colloqui un sistema che ci garantisca al massimo possibile - ha concluso -, ma sono tutte iniziative che tendono a limitare rischio", non lo azzerano.

15:12 - Scritte contro il lockdown sulla sede del Comune di Vimercate

I muri esterni della sede del Comune di Vimercate, in provincia di Monza e Brianza, sono stati imbrattati nella notte con delle scritte per la "fine del lockdown" e per la riapertura delle scuole. "Gesto balordo, deprecabile, dannoso e senza motivo - ha scritto sulla pagina Facebook del Comune il sindaco Francesco Sartini -. Le regole che stiamo vivendo sono state imposte per la tutela di tutti e c'è chi ha sofferto molto, fino a pagare con la vita, le conseguenze di questa epidemia. Queste scritte - ha aggiunto - sono scriteriate e incoscienti, perché dividono e sono la dichiarazione del disimpegno durante la battaglia che tanti stanno conducendo contro il virus".

14:59 - Lombardia, al lavoro per consentire celebrazione messe

"Regione Lombardia è al lavoro con Prefettura, Comune e Arcidiocesi di Milano per sostenere la possibilità di riaprire le chiese per le celebrazioni religiose in una cornice di massima sicurezza, all'insegna del distanziamento e dell'uso dei dispositivi di protezione". Lo comunica in una nota la Regione Lombardia. "L'auspicio - prosegue la nota - è quello di giungere al più presto ad una soluzione condivisa che possa tenere conto tanto delle esigenze di cautela, quanto della necessità di tornare a garantire il diritto di culto ai cittadini".  

14:59 - Kraft dona 40 mila euro in buoni spesa a famiglie

Kraft ha deciso di sostenere il progetto 'Varcare la Soglia' promosso da Albero della Vita, attraverso la donazione di 40 mila euro per fornire buoni spesa alle famiglie più in difficoltà nelle città di Milano, Genova, Napoli, Catanzaro e Palermo. Il primo e più urgente bisogno in questa fase è "garantire un pasto a chi si trova in difficoltà", afferma Luigi Cimmino Caserta, Responsabile Relazioni Istituzionali di The Kraft Heinz Company, l'azienda che ha in portafoglio il marchio Kraft. "Siamo molto felici - afferma Ivano Abbruzzi, direttore generale di Fondazione L'Albero della Vita - quando vengono messe in atto queste azioni di solidarietà. La collaborazione tra pubblico, privato e mondo delle associazioni è fondamentale per dare una risposta concreta a tutti quei soggetti deboli che, con quest'emergenza sanitaria, si ritrovano ancora più in difficoltà".

14:12 - Comune di Milano stima mancate entrate per 400 milioni

E' di 400 milioni di euro la stima delle mancate entrate nelle casse del Comune di Milano a causa dell'impatto del Coronavirus. Lo ha spiegato l'assessore al Bilancio, Roberto Tasca, in una nota in cui comunica che la giunta ha approvato il bilancio consuntivo del 2019. "Per Milano serve una cura particolare da parte di Regione e Governo, perché l'onere di cui si fa carico la città, nella gestione di servizi complessi, è enorme", ha detto Tasca.
Per quanto riguarda il bilancio consuntivo del 2019, si attesta l'ammontare delle spese correnti a 2.7 miliardi, al netto di un contributo Fondo Crediti Dubbia Esigibilità per 323 milioni e rimborso di quote capitale dei mutui per 198 milioni. Rispettato il pareggio di bilancio. Una situazione che consente a Palazzo Marino di accantonare una cifra netta di 162 milioni di euro come avanzo di amministrazione, disponibile per le spese correnti. "Il Comune di Milano si conferma virtuoso e capace di programmare con meticolosa attenzione la gestione delle risorse. Ma in questa situazione i nostri sforzi non sono sufficienti e resta alto l'allarme sui conti - ha affermato l'assessore al Bilancio, Roberto Tasca -. Solo grazie al lavoro attento della Giunta e delle direzioni siamo riusciti ad ottenere la stabilizzazione delle spese correnti, fatto che è diventato una costante dell'amministrazione Sala da quando si è insediata". "Allo stesso tempo - ha continuato - possiamo contare su preziosi risparmi di spesa nel 2019, anno in cui non era prevista la ricaduta negativa dell'emergenza covid-19 sulle entrate del 2020-2022. Questi risparmi ci consentono di alleviare, solo in parte, il peso sulla spesa corrente delle mancate entrate, che stimiamo ormai oltre i 400 milioni di euro". Il consuntivo 2019 "segnala anche, per il secondo anno di fila, l'ottima capacità dell'ente di provvedere a irrobustire gli investimenti. Se Milano ha risorse, sa come impiegarle", ha concluso. Si attesta infatti sugli 806 milioni di euro, nel 2019, la voce relativa alle spese in conto capitale. Sono stati effettuati maggiori investimenti soprattutto nel settore dei trasporti e della viabilità.

13:50 - Fase 2: Regione, piano da 6 milioni per difesa vini e formaggi

La Lombardia, "prima Regione in Italia", sta preparando un "piano straordinario per la difesa dei prodotti lombardi, a partire da formaggi e vini, auspicando il ritorno alla 'nuova normalità'". Lo rende noto la stessa Regione, spiegando che l'investimento iniziale sarà di 6 di milioni di euro. "Il piano è frutto del lavoro dell'assessore all'Agricoltura Fabio Rolfi: in prospettiva, l'obiettivo è favorire e incentivare il consumo di prodotti lombardi e italiani" si legge comunicato. "Nel concreto - specifica la nota - Regione è pronta ad acquistare formaggi locali anche per destinarli alle famiglie in difficoltà. Discorso simile per i vini, anche di pregio, che beneficeranno di aiuti economici per essere commercializzati a prezzi promozionali". La Lombardia, infine, "punta anche alla tutela del territorio: è allo studio un progetto per intervenire sulle strade agro-silvo-pastorali e a favore delle aziende agricole di montagna. Il tutto senza dimenticare ulteriori misure a favore di agroindustrie e agriturismi".

12:50 - Fase 2: Maran, parcheggi privati per ridurre auto in sosta

"Ci son tanti parcheggi privati, ad esempio dei centri commerciali, delle grandi aziende, che resteranno vuoti a lungo. Possiamo censirli e verificare chi di questi può essere messo a disposizione dei cittadini per ridurre il numero di auto in sosta su strada pubblica fornendo una valida alternativa. Ci lavoreremo da subito". Lo ha spiegato sulla sua pagina Facebook l'assessore all'Urbanistica del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, parlando della fase 2. Lo spunto arriva dalla città di Madrid dove stanno lavorando in questo senso, con la riduzione delle auto in sosta in città che permetterebbe di avere più spazio da occupare per altre attività come i tavolini dei bar ad esempio. "Stiamo studiando molto anche come si preparano le altre città alle prossime fasi. Madrid sta lavorando a un piano molto simile a quello che abbiamo presentato per Milano: meno auto, piste ciclabili, vita di quartiere e aumento degli spazi esterni su strada per bar e ristoranti. - ha aggiunto - E' la conferma un trend inevitabile: se vogliamo reggere l'urto dobbiamo aumentare spazi pedonali e ciclabili in ambito urbano".

12:47 – Il Tar respinge ricorso di Regione Lombardia sulla vendita a domicilio

Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso della Regione Lombardia contro il decreto cautelare del 23 aprile 2020 a seguito del ricorso dei sindacati sull'ordinanza dello scorso 11 aprile sulle consegne domiciliari. Lo si legge nel decreto odierno in cui viene specificato che il Tar "respinge l'istanza di revoca del decreto cautelare" e "rinvia per la trattazione collegiale alla camera di consiglio del 13 maggio 2020" . L'ordinanza regionale bocciata dal Tar prevedeva la possibilità della vendita con consegna a domicilio per tutte le attività merceologiche e non solo per quelle previste dal Dpcm del 10 aprile. 
Lo scorso 20 aprile i sindacati avevano fatto ricorso sull'ordinanza regionale dell'11 aprile sull'e-commerce, che a loro giudizio "liberalizzavano il commercio on-line" contro i decreti del Governo. Ne è seguito il decreto cautelare 634 del 23 aprile, che dava ragione ai sindacati, contro il quale la Regione ha presentato al Tar istanza di revoca lo scorso 24 aprile. Con il decreto odierno il Tar ha respinto "in fase cautelare monocratica" l'istanza regionale, sostenendo che questa "non enuncia un mutamento delle circostanze sopravvenuto al decreto cautelare, né una circostanza anteriore conosciuta successivamente al provvedimento di cui si chiede la revoca, né prospetta l'ipotesi revocatoria dell'errore di fatto". La trattazione è stata comunque rinviata alla fase collegiale il prossimo 13 maggio. 

12:20 - Attilio Fontana a Sky Tg24: "Obbligo mascherine deve rimanere"

Sulle mascherine "tenderei a ribadire l'obbligo" in una nuova ordinanza regionale "ma è chiaro che vorrei avere garanzie dalla Protezione Civile sulla fornitura delle mascherine per tutta la popolazione". Lo ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento a Sky Tg24. L'attuale ordinanza della Regione valida fino al 3 maggio prevede l'obbligo di coprirsi naso e bocca "ogniqualvolta ci si rechi fuori dall'abitazione".

12:17 - Malati Rsa non potevano andare in ospedali

"Non possibile trasporto in ospedale". Così è scritto in tante cartelle cliniche sequestrate nell'inchiesta della Procura di Milano sulla gestione delle Rsa e sulle morti di centinaia di anziani. Il lavoro degli inquirenti, si è appreso, si sta concentrando anche sulle mancate "ospedalizzazioni" soprattutto nell'arco di tre settimane a partire dalla delibera regionale del 30 marzo che indicava alla strutture l'opportunità di prestare le "cure" a coloro che avevano più di 75 anni, anche affetti da più patologie, presso le case di riposo "per evitare ulteriori rischi di peggioramento dovuti al trasporto e all'attesa in pronto soccorso". La Procura vuole verificare che impatto abbiano avuto queste decisioni sulle morti. Già il 30 marzo le associazioni che raggruppano le Rsa avevano denunciato che così queste persone venivano lasciate "morire nei loro letti". La "situazione dei pronto soccorso", saturi di pazienti, "poteva pregiudicare la vita di questi anziani, quindi era bene curarli lì'", ha ricordato l'assessore al Welfare, Giulio Gallera il 10 aprile.
In un allegato della delibera del 30 marzo, infatti, veniva scritto che per i pazienti delle Rsa in "età avanzata", con più di 75 anni, "e presenza di situazione di precedente fragilità nonché presenza di più comorbilità, è opportuno che le cure vengano prestate presso la stessa struttura per evitare ulteriori rischi di peggioramento dovuti al trasporto e all'attesa in Pronto Soccorso". In una comunicazione del 30 marzo varie associazioni, tra cui l'Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) avevano scritto: "A queste persone, una volta contratta la malattia, viene negato l'accesso ai pronto soccorso e agli ospedali, lasciandole morire nei loro letti. Muoiono nelle case o nei servizi residenziali, senza poter avere accesso a tutte le cure a cui vengono invece sottoposte le persone che riescono ad essere ricoverate". Da quanto si è saputo, le indagini della Procura di Milano, che abbracciano più fronti, tra cui anche le carenze di mascherine e altri dispositivi nelle strutture e il trasferimento di pazienti Covid nelle Rsa, si stanno concentrando anche su queste mancate ospedalizzazioni, per comprendere gli effetti sui decessi. In particolare, per un periodo che va dal 30 marzo alle tre settimane successive. Intanto, gli investigatori della Gdf stanno ordinando tutto il materiale sequestrato nel corso delle perquisizioni dei giorni scorsi, anche al Pio Albergo Trivulzio, e stanno ricostruendo la "catena" di decisioni, comunicazioni, applicazioni delle disposizioni tra Regione Lombardia, Ats (ex Asl) e case di riposo.

11:11 - Continuano controlli Nas in Rsa lombarde

Proseguono anche oggi i controlli dei carabinieri del Nas di Milano nelle Rsa di quattro province lombarde di loro competenza territoriale, ovvero Milano, Monza, Como e Varese. Le ispezioni del Nucleo vanno avanti ormai quotidianamente da qualche giorno e riguardano il rispetto delle normative igienico-sanitarie nelle residenze per anziani e, in particolare, le recenti disposizioni per prevenire il contagio da Coronavirus.

11:10 - Sindaco Sala: "Sindaci un po' arrabbiati sui parchi"

"Sulle mascherine non si è chiarito come verranno distribuite e soprattutto non si è chiarito come e con che modalità e dove dovranno essere obbligatorie". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel consueto video sui social, parlando dei dubbi che gli sono rimasti dopo il discorso di ieri del premier Conte, con le azioni per la fase 2. Sono dubbi che sono emersi "a valle del confronto che ho avuto con altri sindaci", ha aggiunto. Un punto da chiarire secondo Sala è poi quello dei parchi e degli spazi all'aperto: "Questo è un tema che ha fatto un po' arrabbiare noi sindaci perché di fatto ci si dice 'apriteli e poi controllate che non ci siano assembramenti'. Non siamo nel famoso film Minority Report di Spielberg in cui prevedi prima i crimini, non è per niente semplice".

11:06 - Procuratore di Brescia: "Ripresa l'11 maggio"

"Stiamo lavorando ad un piano per ripartire con l'attività dall'undici maggio". Lo ha detto all'ANSA il procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, in merito alla ripresa delle attività al Palazzo di Giustizia, dove di fatto in queste settimane si sono svolte solo le udienze per direttissima e quelle già in calendario davanti al Tribunale del Riesame.

10:32 - A Milano controllate 8.079 persone: 379 sanzioni

Delle 8.079 persone controllate ieri a Milano per il rispetto delle norme anti Covid sono state 379 quelle sanzionate, mentre non sono state registrate denunce penali. Lo rende noto la Prefettura di Milano. Su 1145 esercizi commerciali controllati, invece, sono stati denunciati nove titolari.

10:11 - Fontana: "Nuova ordinanza regionale? Stiamo studiando"

"Stiamo studiando - ha risposto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a una domanda che gli è stata posta a Centocittà, su Rai Radio 1, su una eventuale nuova ordinanza per dare 'regole certe' nella regione - Anche oggi incontreremo il tavolo della produzione, arriveremo alle nostre conclusioni. È chiaro che queste scelte poi sarebbe opportuno condividerle anche con le Regioni limitrofe, per evitare che ci possano essere decisioni che devono cambiare al cambio del territorio regionale, che non avrebbe molto senso".

10:09 - Nuove acquisizioni di carte al Don Gnocchi di Milano

La squadra della polizia giudiziaria, guidata da Maurizio Ghezzi, del dipartimento 'salute, ambiente, sicurezza, lavoro' della Procura milanese stamattina è tornata all'istituto Palazzolo-Don Gnocchi di Milano per completare l'attività, iniziata lo scorso 21 aprile, di acquisizione di documenti, tra cui cartelle cliniche dei pazienti positivi al Covid e di anziani deceduti, statuti e regolamenti di Regione Lombardia e disposizioni dell'Ats (ex Asl) in merito all'emergenza. Il Palazzolo-Don Gnocchi, che nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione delle Rsa milanesi ha anche depositato una memoria difensiva col legale Stefano Toniolo, ha sempre ribadito che non c'è stata alcuna negligenza in relazione ai contagi e nell'atto ha parlato anche della "penuria" di mascherine nella fase più difficile dell'emergenza.
Nell'indagine sul Don Gnocchi sono indagati per epidemia e omicidio colposo il dg Antonio Dennis Troisi, il direttore sanitario Federica Tartarone e Fabrizio Giunco, direttore dei servizi medici socio-sanitari. Indagato anche Papa Wall Ndiaye, presidente della Ampast, cooperativa di cui fanno parte i lavoratori della struttura. Il fascicolo è scaturito da un esposto di una quindicina di lavoratori, assistiti dal legale Romolo Reboa, che hanno contestato ai vertici della struttura di avere tenuto "nascosti moltissimi casi di lavoratori contagiati da Covid 19, benché ne fossero a conoscenza almeno dal 10 marzo" e di avere "impedito ai lavoratori l'uso delle mascherine per non spaventare l'utenza".

10:04 - Fontana: "Per Fase 2 bisogna cercare di limare regole"

Per la fase 2 "bisogna ancora cercare di limare un sacco le regole". Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, commentando il nuovo provvedimento del Governo. Per Fontana, intervistato da Centocittà, su Rai Radio 1, "ancora non si è entrati nel merito di alcuni problemi che secondo me sono assolutamente fondamentali, come per esempio l'obbligatorietà o meno dell'uso delle mascherine, come faranno i genitori a tenere casa i riparo bambini se entrambi lavorano, essendo chiusi tutti gli asili nido e le scuole e anche presumibilmente i centri estivi". Quanto al tpl, "chi effettuerà i controlli, come verranno fatti, che titolo avranno per bloccare la salita sui pullman?" si è chiesto Fontana. "Ci sono ancora dei problemi che dovranno essere affrontati con grande attenzione", ha concluso il governatore.

9.33 - Pregliasco: “Trivulzio organizzato per fare al meglio”

"Al Pio Albergo Trivulzio si sta facendo, come in tutte le altre strutture, al meglio per garantire la salute di tutte le persone che sono assistite. Non possiamo massacrare le Rsa continuando a insistere su quello che è stato un momento di guerra. E nella guerra non avevamo attrezzature", ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco, nuovo coordinatore scientifico del Pio Albergo Trivulzio, la struttura milanese al centro di uno dei filoni d'inchiesta della Procura sulle morti e sulla gestione dei pazienti nelle Rsa durante l'emergenza Coronavirus.

7:14 - Dopo il calo di ieri contagi in aumento a Milano

Dopo il calo di sabato tornano al livello di venerdì i dati relativi al contagio nella città metropolitana di Milano. Il totale dei positivi è 18.371 con 463 nuovi casi di cui 241 a Milano città. Sabato c'erano stati 219 nuovi casi di cui 80 a Milano città. Sono i dati resi noti dalla Regione Lombardia.

7:08 - In Lombardia cala la crescita dei decessi, ma salgono i contagi

Secondo i dati resi noti dalla Regione Lombardia sono in forte calo i decessi, mentre i contagi sono in crescita rispetto a sabato. Il totale dei positivi in regione è 72.889, con un aumento di 920. Sabato i nuovi casi erano stati 713. I decessi sono 13.325 con un aumento di 56, mentre sabato erano stati 163. Continuano a calare i posti letto occupati nei reparti degli ospedali: in terapia intensiva sono 706, con un calo di 18 (sabato meno 34), mentre negli altri reparti ci sono 8.481 con un calo di otto (sabato meno 302).

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