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Coronavirus Sondrio: procura apre indagine per epidemia colposa su Rsa

Lombardia
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

L’inchiesta, a carico di ignoti, si riferisce ai decessi degli anziani nelle case di riposo della provincia. Il procuratore ha delegato i carabinieri del Nas di Brescia. Prime acquisizioni di documenti effettuate in 2 strutture. A Lecco avviata indagine conoscitiva

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Dopo il caso del Pio Albergo Trivulzio (LE FOTO DELLE PERQUISIZIONI) e di altre case di riposo del territorio lombardo, anche la procura di Sondrio ha aperto una indagine per epidemia colposa a carico di ignoti in relazione ai decessi degli anziani nelle Rsa della provincia. Il procuratore Claudio Gittardi, che coordina l'inchiesta con il pm Elvira Anna Antonelli, ha delegato all’operazione i carabinieri del Nas di Brescia. Le prime acquisizioni di documenti sono state effettuate in due strutture (LA DIRETTA - LA SITUAZIONE A MILANO E IN LOMBARDIA).

L'inchiesta

L'indagine della procura di Sondrio, che si allargherà ad altre Rsa della provincia, punta a far luce non solo su quanti siano effettivamente i morti per Covid-19, ma anche quanti siano i casi di positività tra degenti e personale, e se siano state rispettate le misure di distanziamento e separazione tra gli ospiti Covid e quelli geriatrici. Le verifiche, che riguardano l'evoluzione sulla situazione a partire dal primo marzo, saranno anche sulla disponibilità dei presidi di protezione per degenti e personale. Inoltre, saranno effettuati accertamenti anche sulla corrispondenza tra i vertici delle strutture e Regione Lombardia circa le disposizioni ricevute e la loro applicazione.

Indagine conoscitiva sulle Rsa nel Lecchese

I pm di Lecco, nel frattempo, hanno avviato un'indagine conoscitiva per capire se il numero dei decessi degli anziani nelle Rsa del territorio abbiano avuto un incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e verificare se vi siano stati e quanti decessi per coronavirus. Allo stato non risultano esposti di parenti di anziani deceduti ma i magistrati lecchesi, guidati dal procuratore Antonio Chiappani, hanno comunque ritenuto di avviare accertamenti anche se non vi è un fascicolo con un titolo di reato.