
Milan Kundera, 10 frasi tratte dai romanzi dello scrittore che ha esplorato l’animo umano
L’autore di origine ceca è morto l’11 luglio 2023 a Parigi all’età di 94 anni. Nei suoi lavori ha spesso analizzato grandi temi come l’amore, la sofferenza, la mente degli uomini e il significato del tempo diviso fra passato, presente e futuro

È morto l’11 luglio 2023 a Parigi, all’età di 94 anni, lo scrittore di origine ceca Milan Kundera. Profondo esploratore dell’animo umano, ha pubblicato romanzi nella sua lingua madre e in francese
È morto lo scrittore Milan Kundera, aveva 94 anni
Fra questi il primo successo fu Lo scherzo, del 1967, poi Il valzer degli addii, La vita è altrove, Il libro del riso e dell’oblio, fino al raggiungimento della fama mondiale con L'insostenibile leggerezza dell’essere: ecco 10 frasi celebri tratte dai suoi lavori
Milan Kundera, i libri più famosi dello scrittore
Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa (l'amore) dall'altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza. (Da L'insostenibile leggerezza dell'essere)

Il terrore è uno shock, un istante di totale accecamento. Il terrore è privo di una qualsiasi traccia di bellezza. Noi non vediamo che la luce violenta dell'avvenimento sconosciuto che ci aspettiamo. La tristezza presuppone invece che si sappia. Tomas e Tereza sapevano quello che li aspettava. La luce del terrore si era velata e il mondo era visto in una luminosità azzurrina e tenera che rendeva le cose più belle di quanto non fossero prima. (Da L'insostenibile leggerezza dell'essere)

Chi tende continuamente "verso l'alto" deve aspettarsi prima o poi d'essere colto dalla vertigine. Che cos'è la vertigine? Paura di cadere? Ma allora perché ci prende la vertigine anche su un belvedere fornito di una sicura ringhiera? La vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura. (Da L'insostenibile leggerezza dell'essere)

La storia è leggera al pari delle singole vite umane, insostenibilmente leggera, leggera come una piuma, come la polvere che turbina nell'aria, come qualcosa che domani non ci sarà più. (Da L'insostenibile leggerezza dell'essere)

Gli uomini gridano di voler creare un futuro migliore, ma non è vero. Il futuro è solo un vuoto indifferente che non interessa nessuno, mentre il passato è pieno di vita e il suo volto ci irrita, ci provoca, ci offende, e così lo vogliamo distruggere o ridipingere. Gli uomini vogliono essere padroni del futuro solo per poter cambiare il passato. (Da Il libro del riso e dell'oblio)

La accarezzava sul viso ed era come se l'accarezzasse da una distanza di molte centinaia di chilometri. (Da Il Valzer degli addii)

Ma il dolore non intende prestare ascolto alla ragione, perché il dolore ha una sua propria ragione che non è ragionevole. (Da L’identità)

Tutti sbagliano quando si tratta del futuro. L'uomo può essere certo solo dell'attimo presente. Ma sarà poi vero? Può davvero conoscerlo, il presente? Può davvero giudicarlo? Certo che no. E come potrebbe capire il senso del presente chi non conosce il futuro? Se non sappiamo verso quale futuro ci sta conducendo il presente, come possiamo dire se questo presente è buono o cattivo, se merita la nostra adesione, la nostra diffidenza o il nostro odio?. (Da L’ignoranza)

Il fondamento della vergogna non è un nostro sbaglio personale ma l'oltraggio, l'umiliazione che proviamo per essere costretti ad essere ciò che siamo senza averlo scelto, e l'insopportabile sensazione che questa umiliazione sia visibile da ogni parte. (Da L’immortalità)

Se tu fossi tanto alto quanto sei stupido, il sole ti brucerebbe il cranio. (Da Lo scherzo)
Piccolo: “La grandezza di Kundera sta nel metterci in allerta dal compiacimento di sé”