
Montecassino e altri 7 monasteri chiedono riconoscimento Unesco: ecco quali sono
Diversi monasteri benedettini in sei regioni italiane chiedono di essere iscritti nella lista dei siti classificati come "Patrimonio mondiale dell'umanità" da Unesco, l'agenzia dell'Onu per l'Educazione, la Scienza e la Cultura

L'abbazia di Montecassino ed altri sette monasteri benedettini in sei regioni italiane chiedono di essere iscritti nella lista dei siti classificati come "Patrimonio mondiale dell'umanità" da Unesco, l'agenzia dell'Onu per l'Educazione, la Scienza e la Cultura
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L'iter è partito ieri sera nel corso del consiglio comunale di Cassino che ha votato alla unanimità l'adesione all'accordo di programma per la candidatura che vede insieme otto Comuni italiani sede di abbazia benedettina

Il progetto sarà presentato al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano nella metà del prossimo mese di maggio. Con Cassino stanno partecipando all'iter altri monasteri di Subiaco e di Santa Maria di Farfa (Lazio): la fondazione risale presumibilmente intorno al 560-570 d.C. da parte di San Lorenzo Siro, giunto appunto dalla Siria assieme a sua sorella Susanna per fare apostolato in Sabina dove sarebbe stato eletto vescovo
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O come San Vincenzo al Volturno (Isernia), storica abbazia benedettina posta nel territorio dei comuni di Castel San Vincenzo e di Rocchetta a Volturno in Provincia di Isernia, nell'Alta Valle del Volturno. Il sito ospita gli scavi dell'abbazia longobarda del V secolo sulla riva sinistra del fiume e la nuova abbazia del XII secolo sulla riva destra che, profondamente ricostruita nei secoli, è tutt'oggi visitabile e ospita una comunità benedettina

Nella lista c'è San Pietro al Monte a Civate (Lecco). Il luogo attualmente non è più occupato da religiosi e si compone di tre edifici: la basilica di San Pietro, l'oratorio intitolato a san Benedetto e quello che era il monastero di cui rimangono solo rovine

Così come San Michele della Chiusa (Sant'Ambrogio di Torino), complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, all'imbocco della val di Susa. Ha vissuto il suo massimo splendore dal XII al XV secolo, diventando uno dei principali centri della spiritualità benedettina in Italia

O anche Sant'Angelo in Formis (Capua). In epoca romana, in realtà, sorgeva il tempio di Diana Tifatina (dal nome del monte), di cui si conservano alcuni reperti al Museo Campano in Capua. Dal X secolo d.C., sui resti del tempio, venne edificata una prima chiesa

Infine, San Vittore alle Chiuse di Genga (Ancona). Una volta completate le adesioni, tutto verrà inviato all'ufficio Unesco di Roma affinché esprima il suo parere di conformità delle candidature ed autorizzi lo step successivo che consiste nella nomination ufficiale da inviare alla sede di Parigi