
I 100 migliori formaggi nel mondo, nella top ten 8 sono italiani: la classifica
Sul podio tre produzioni nazionali. Ma anche nelle altre posizioni l’Italia è molto presente: lo ha stabilito TasteAtlas nella propria classifica annuale dedicata ai formaggi di tutto il mondo. Dal Bundz – polacco – alla Canastra – produzione brasiliana – ecco cosa emerge

Su cento formaggi da tutto il mondo, la top ten è quasi tutta italiana. Lo dice la classifica stilata nel 2023 dal TasteAtlas, che ha preso in considerazione alcuni fra i prodotti più celebri e conosciuti nel mondo. Ecco le sue valutazioni
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Canastra – Fuori dai primi dieci il formaggio brasiliano prodotto con latte vaccino crudo. È originario della zona di Serra da Canastra, nello stato di Minas Gerais, da cui prende il nome. Dal sapore un po’ acido e lievemente piccante, matura dai 21 ai 40 giorni
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Bundz – Al decimo posto il Bundz, formaggio polacco prodotto nelle regioni montuose del Paese con latte di pecora. Ha un sapore e una consistenza che ricordano quelli della ricotta
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Pecorino Toscano – Il primo formaggio italiano della top ten si piazza al nono posto. Risalente al XV secolo, veniva chiamato Cacio Marzolino, cioè formaggio di marzo (quando veniva prodotto). Oggi è disponibile tutto l'anno sia come Fresco (fresco) che come Stagionato (stagionato per almeno 4 mesi). La varietà Toscana viene salata un po’ meno rispetto alle altre: mantiene così il suo sapore delicato e dolce

Pecorino Sardo - Prodotto esclusivamente sull'isola di Sardegna, è un formaggio a pasta dura semicotta creato solo con latte intero di pecora Sarda al pascolo. Questa razza è autoctona della Sardegna ed è allevata in tutta Italia. Il sapore aromatico tipo di questa pietanza deriva dagli arbusti mediterranei di cui si nutrono gli animali. Disponibile nella varietà dolce e in quella più stagionata

Serra da Estrela – Un gradino più in su rispetto al pecorino c’è il formaggio portoghese a pasta semimolle prodotto con latte di pecore di razza Bordaleira Serra da Estrela e Churra Mondegueira. Il latte – ottenuto con mungitura a mano – viene riscaldato, salato e cagliato con estratto di cardo

Mozzarella di bufala campana – L'autentica mozzarella di bufala campana deve essere prodotta con il 100% di latte di bufala d'acqua nazionale solo in Campania o nelle regioni limitrofe di Lazio, Puglia e Molise. Il sito di TasteAtlas la posiziona al sesto posto

Stracchino di crescenza – Prodotto di norma con latte vaccino, esiste anche la varietà con latte di bufala. Con un sapore delicato, ha una consistenza cremosa e burrosa. È popolare soprattutto nelle regioni del Nord, dalla Lombardia al Veneto

Grana padano – Per per la prima volta è stato prodotto nell'XI secolo dai monaci cistercensi dell'Abbazia di Santa Maria di Rovegnano a Chiaravalle Milanese. Viene venduto in diverse fasi di maturazione: Grana Padano (9-16 mesi), Grana Padano Oltre 16 mesi e Grana Padano Riserva (oltre 20 mesi). TasteAtlas lo pone al primo gradino fuori dal podio

Burrata – Terzo posto per la burrata, formaggio artigianale pugliese. Viene prodotto a mano con latte vaccino, caglio e panna. Si pensa che sia stato creato da Lorenzo Bianchino Chieppa, un casaro: formò un involucro di mozzarella e lo riempì con con la tipica crema che conosciamo ora. Va consumata fresca. Da sola o servita con olio extravergine d’oliva, pomodori (anche secchi) e salumi

Gorgonzola piccante – Varietà tradizionale italiana di formaggio blu, è prodotta con latte vaccino pastorizzato. Ha una consistenza friabile e compatta, con venature blu che attraversano la pasta. È diverso dalla variante dolce: il suo aroma è pungente e il suo sapore molto intenso. TasteAtlas gli dà la medaglia d’argento

Parmigiano reggiano – Al primo posto della classifica c’è il Parmigiano reggiano, prodotto con latte crudo parzialmente scremato. Il sapore varia dalla dolcezza alle note quasi piccanti a seconda della stagionatura. Le sue origini risalgono al Medioevo, quando iniziarono a produrlo i medici benedettini e cistercensi
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